LE OPINIONI

IL COMMENTO Donne, schiaffi e violenze: quando ci sono pesi e misure diverse

Poco più di una settimana fa, dai media, telegiornali vari, pagine di quotidiani sbalzava a titoli cubitali lo sdegno, per lo schiaffo sulla natica subito da Greta Baccaglia nel dopo partita. E a pochi giorni dalla giornata contro la violenza sulle donne, dove sono state messe le ennesime panchine, scarpette di terracotta, di ferro battuto tutte tinte di rosso per testimoniare il disappunto contro ogni tipo di violenza contro le donne. Ed ecco pronto un sonoro schiaffo, ripreso in una diretta, per una giornalista che stava cercando di svolgere il suo lavoro. Perché prendersela tanto se la tua squadra ha perso? Cosa scatena e come si può giustificare questo gesto di stizza? Possono sembrare anche eccessivi tre anni lontano dai campi per Andrea Serrani, ma ci sono schiaffi che fanno male!

Cosa ha fatto Greta Baccaglia per meritarsi questa punizione davanti a tutti oltre alle telecamere che hanno ripreso tutto. Stava semplicemente svolgendo il suo lavoro, oppure da fastidio pure questo, perché come al solito noi donne sappiamo anche essere delle giornaliste sportive, con serietà e professionalità. È bella Greta Baccaglia, e non vedeva l’ora di ritornare al suo lavoro, a quell’agognata normalità post pandemia e invece di accettare le sconfitte con positività, ecco che il maschio prepotente, continua a reagire d’impulso e si va a colpire chi? Una donna bella che sta lavorando in mezzo a mille difficoltà, e se invece la giornalista si fosse difesa e gli avesse sferrato un calcio tra i (cabasisi), l’avrebbero sicuramente messa alla gogna, come femminista, sessista e via discorrendo. Invece Greta con un tono di voce anche abbastanza calmo e pacato, dice che “no, non si fa così “. E intanto continuano a remarci contro, aspettano che siamo indifese, l’unica forza che a noi manca e quella fisica e non riesco a trovare una spiegazione, sulla violenza sessuale subita dalle due ragazze questo fine settimana mentre rientravano dal lavoro. Coraggio, tanto coraggio hanno avuto le giovanissime vittime, lo scorso fine settimana dell’ennesima prepotenza maschile sulle donne. Non si sono lasciate intimorire dalla violenza subita, dall’ umiliazione, dal dolore, oltre che dalla mortificazione, hanno alzato la testa, non sono riusciti a smorzare la loro voce, hanno conservato intatta la loro dignità e hanno denunciato, altrimenti sarebbe rimasto l’ennesimo atto impunito contro di noi. Sono loro le vere eroine, purtroppo di un vile gesto, altro che Greta Baccaglia, che ha saputo sfruttare il momento di una perfetta sconosciuta, sbalzata agli onori della cronaca dall’oggi al domani. Ma come si può solo immaginare di abusare del nostro corpo senza il nostro consenso? Con la forza, come le bestie, ma quale istinto animalesco può mai animare. questo vile sopruso. Vergogna per questo “genere”, che poi si muove in branco. Animali che si fanno forza muovendosi in gruppo, da soli sarebbero il “nulla “, uomini che molto probabilmente ci vorrebbero confinate dentro le mura domestiche, ci vedono come delle nemiche, solo perché siamo capaci, tra figli, mariti, casa e mille impegni a tenercelo anche un lavoro. Ha appena 21 anni la ragazza stuprata sul treno, stava tornando a casa dopo una giornata di lavoro, non si è piegata all’arroganza e ha parlato prima al capotreno e poi agli agenti della Polizia Ferroviaria, poi è stata portata in ospedale dove hanno potuto verificare tutti i segni della violenza subita. Nonostante gli aggressori sono stati zitti, la ragazza oltre all’orrore ha memorizzato i volti delle bestie, armata di coraggio da vendere, senza temere ritorsioni, le sono bastati solo pochi secondi per riconoscerli, i volti erano quelli, gli stessi immortalati dalle telecamere di sicurezza della stazione ferroviaria.

Ma mentre Greta è stata fortunata perché hanno ripreso il suo schiaffo, ormai diventato famoso, sfruttando anche il momento dietro un gesto sicuramente da condannare. Le ragazze del treno invece hanno avuto la freddezza di denunciare la violenza subita, nonostante la giustizia non sempre è dalla nostra parte, magari avevano la minigonna, forse hanno sorriso e quindi li hanno invitato ad abusare sul loro corpo. Solo stronzate! S’inventano qualsiasi cosa pur di farci sentire colpevoli anche delle violenze subite. Grazie alle tante associazioni e movimenti a sostegno delle donne, ci sentiamo meno sole e incoraggiate a non subire più soprusi e prepotenze nei nostri confronti. Ne parliamo con Caterina Mazzella, presidente dell’Aiparc sezione Ischia e past Presidente della Fidapa Nazionale, “Noi come Fidapa* Bpw Italy ,(la rete delle 11000 donne professioniste ed imprenditrici in Italia federate alla Bpw international) siamo in prima linea nel combattere contro ogni forma di violenza e discriminazione verso le donne, per affermarne i loro diritti ed aiutarle a raggiungere posizioni apicali nel mondo del lavoro e nella società. Attraverso la nostra azione costante di movimento di opinione, in sinergia con le Istituzioni, combattiamo in primis contro pregiudizi e stereotipi, la violenza ha un recondito fattore culturale che può generarla, bisogna educare i maschi fin dall’infanzia ad avere rispetto per l’altra/o, ed educare alla gentilezza. Noi in tutto il mondo abbiamo divulgato la Carta dei Diritti della Bambina, un decalogo comportamentale per sensibilizzare su comportamenti virtuosi fin dalla tenera età. Per una radicale divulgazione sul territorio, collaboriamo con le Scuole( progetti ludici per scuole primarie e dell infanzia) con le Amministrazioni comunali (adozione Carta) e con altre realtà associative(Terres des hommes)…” .

Ho apprezzato molto anche un post su Facebook di Antonio Iacono, “Tutti scandalizzati per una pacca sul culo ad una giornalista, gesto assolutamente da condannare, e poi nulla o quasi per la ragazza, poco più che ventenne violentata sul treno tra Milano e Varese da un marocchino e un italiano. Non credo si possa tacere su questo orribile misfatto la maggior parte della comunicazione mainstream e come ha fatto la parte cosiddetta “ progressista” del Paese. Solo pochi giorni fa, si sfila a per le strade Italiane, contro la violenza sulle donne, e poi quando c’è da esprimere solidarietà verso una ragazza che ha subito una violenza inaudita di sente solo un fragoroso silenzio”. Proprio così due pesi, due misure! Da un lato uno schiaffo da condannare sicuramente ma diventato “famoso “, dall’altro la dignità tutta intera di due “piccole donne”. Chapeau alle ragazze del treno, che hanno gridato a voce alta anche per tutte le donne della storia che non hanno avuto lo stesso coraggio e sono rimaste vittime senza giustizia.

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