LE OPINIONI

IL COMMENTO E adesso i sindaci si pronuncino sulla proposta Rispoli

Questa è la volta buona, per una Legge Eccezionale in una fase sanitaria ed economica eccezionale del Paese. Ora o mai più! Dobbiamo porre fine ad un fanatismo ideologico che non fa che cristallizzare e perpetuare una situazione insostenibile e che – alla fine – colpisce solo gli anelli più deboli di una lunga catena di irregolarità edilizie ed urbanistiche. Per descrivere la situazione di stallo e di “affondamento” di ogni tentativo legislativo di uscire dal labirinto urbanistico, mi piace usare la metafora del Triangolo delle Bermude.

Perchè il Triangolo delle Bermude è una figura geometrica immaginaria nel tratto di mare tra l’arcipelago delle Bermude, l’isola di Portorico e la penisola della Florida. E si narra che, in questo spazio dell’Oceano Atlantico, affondassero o scomparissero un gran numero di navi ed aeromobili. Un triangolo maledetto, insomma! Ebbene, il triangolo (ideologico) da noi prefigurato nel campo dell’edilizia e della repressione dei manufatti non rispondenti alla “doppia conformità” alle norme vigenti al tempo della costruzione nonché al tempo della pratica di sanatoria, fa affondare sistematicamente qualunque tentativo di adeguamento del diritto e della pianificazione alle condizioni attuali socio-economiche ed ambientali.

C’è un groviglio di associazioni pseudo ambientaliste che in combutta con giornalisti che hanno lucrato, economicamente e professionalmente, sull’estremismo anti-abuso, con certi settori della Soprintendenza e con certe Procure d’assalto, che insieme fungono da lobby terroristiche per condizionare Parlamento, Regioni e Comuni. Non ho alcuna remora nel sostenere che giornalisti come Rizzo e Stella hanno dato la stura al populismo cosiddetto anticasta ma, in realtà, sorretto proprio da caste intellettualoidi e fanatiche. Non ho alcuna remora nel sostenere che il motivo per cui in Italia i Verdi rimangono marginali nella politica, rispetto a quanto accade in altri Paesi europei, è il loro estremismo che non tiene conto alcuno del contesto storico, sociale, economico ed ambientale in cui si inserisce la problematica dell’abusivismo edilizio. Lo stesso dicasi di alcuni settori dei 5 Stelle e di alcuni settori del PD, questi ultimi particolarmente esposti ed intimoriti dal fuoco incrociato di stampa, Soprintendenze e Magistratura. Bisogna, senza giri di parole, abolire l’obbrobrio giuridico della “doppia conformità” che presuppone che una società rimanga strutturalmente “ingessata” nella storia. Presuppone che, scritto un Piano Regolatore o, scritta una “norma limitatrice”, non sia più possibile modificarla. Che senso ha, altrimenti, pretendere la “doppia conformità”? E che necessità c’è di elaborare e approvare un PUC se non può cambiare i destini di case, negozi, officine artigianali? Chi è conservatore e chi è riformista? E’ riformista quello che vuole segnare la fine della storia urbanistica di un paese, per altri aspetti in trasformazione o chi, denotata la grave “frattura” tra prassi e teoria, tra economia e struttura abitativa ed industriale, cerca di “riconciliare” e “ ricostruire” una trama omogenea e sostenibile di sviluppo? Chi è riformista e sensibile al bello? Quello che, ipocritamente, lascia inalterato un paese di “scheletri” di ferro di costruzioni iniziate e bloccate a metà dell’opera o chi invece vuole tentare, con una nuova pianificazione, di inserire tutta l’edilizia salvabile in un contesto ambientale “compensato” ed arricchito? Chi è meno ipocrita e più concludente? Quello che favorisce l’accumulo di pratiche inevase negli uffici tecnici comunali, senza nemmeno spedirle alla Soprintendenza per paura che li boccino o chi vuole abbattere drasticamente il numero di pratiche, scindendo quelle sanabili con autodichiarazioni da verficare a posteriori da quelle insanabili?

Adesso che il paese è in ginocchio economicamente, che il lavoro è asfittico e le casse comunali sono vuote, adesso che il Governo ha varato un enorme sostegno all’edilizia col 110% di sgravio fiscale, è il momento che ognuno assuma in pieno le proprie responsabilità, senza più remore, e spinga il Parlamento a varare quanto prima una Legge Eccezionale che consenta il “rientro nella normalità legale” e la giusta compensazione ambientale ed economica (col pagamento di adeguati oneri) di tutta l’edilizia salvabile. E tutti insieme gli amministratori devono avere il coraggio di individuare criteri obiettivi di “insanabilità” ed “inconciliabilità”, per quella marginale percentuale di costruito in zone impossibili da un punto di vista di sicurezza idrogeologica, vulcanologica o di inestimabile valore paesaggistico. Non sto nemmeno a citare leggi, precedenti giurisprudenziali, raffronti con le situazioni urbanistiche di altri paesi. Tutto questo è stato già esplorato, dibattuto, contestato. Hic et nunc resta unicamente da esprimere la volontà suprema del Parlamento ( mortificato negli ultimi tempi e che in tal modo mostrerebbe uno scatto di reni) di porre la parola “fine” ad una mortificante pratica di ipocrisia collettiva e di “riduzione” della libertà di tutti quei cittadini che, in parte per ignoranza, in parte per superficialità, in parte per “scambio di favori” con la locale classe dirigente, hanno consegnato le loro coscienze e il proprio destino a “speculatori” (politici,tecnici,legali e bancari) che hanno tenuto sotto scacco una popolazione ricattabile. Adesso o mai più i Sindaci devono dimostrare, coesi, di assumersi le loro responsabilità, pronunciandosi con chiarezza, sull’ipotesi proposta da Rispoli. In particolare il Sindaco Del Deo che è anche Presidente dell’Ancim e che si è detto molto soddisfatto della concretezza e serietà del Ministro per gli Affari Regionali, Boccia. Era proprio di Boccia l’idea dell’emendamento al Decreto governativo Semplificazioni, col quale si voleva eliminare l’obbrobrio della “doppia conformità”, sanando gli abusi formali di quelle costruzioni che rientrassero nei criteri stabiliti da nuovi strumenti urbanistici.

Ebbene, nemmeno questo “pannicello caldo”, questo tiepido intervento di sanatoria è passato, per l’opposizione dei soliti Bonelli dei Verdi, del ministro Costa, dei 5 Stelle e di parte del PD e di LEU. A tutti questi non è bastato neanche la precisazione, nella proposta di emendamento, secondo la quale “ tale accertamento di conformità tuttavia non opera alcuna sanatoria retroattiva ma si limita a riscontrare l’attuale conformità dell’opera, conseguentemente, non estingue i reati eventualmente già commessi ( dei quali cessa unicamente la permanenza) ed è assoggettato a una più onerosa contribuzione pecuniaria”. Parli,ora o mai più, chi non ha “scheletri nell’armadio” e provveda a coprire quegli “scheletri di ferro” che, a centinaia, deturpano la nostra bella isola.

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