IL COMMENTO È vero: Ischia non è Ibiza, per fortuna
Nei giorni scorsi un amico, profondo conoscitore delle vicende ischitane, amante dell’isola, ha pubblicato su facebook un post nel quale metteva in relazione le notti ischitane e il tipo di vita che l’isola offre, soprattutto ai più giovani, con la realtà di altri luoghi da sempre simbolo dello svago e del divertimento estivo. Il senso del post, in linea di massima, tendeva a far emergere la vocazione di località turistica capace di coinvolgere e affascinare i giovani, attraverso attrazioni e iniziative che non necessariamente devono essere legate al relax e al riposo. Rispetto a quelle che da anni si verificano sull’isola verde, dove il divertimento sfrenato, la vita notturna e la movida da sballo sarebbero sul viale del tramonto. “Ischia non è Ibiza”, era il titoletto di questo post, che ha attirato la mia attenzione, perché anche io, come l’amico che lo ha scritto, credo di essere un buon conoscitore della vita ischitana e perché anche io, come tanti credo, ho avuto la (s)ventura molti anni fa, di trascorrere una breve vacanza sull’isola spagnola. Ricordo un’isola dove il divertimento era non la prima ma l’unica priorità da rispettare, dove la notte si perdevano i freni inibitori e si faceva a pugni (spesso non solo metaforicamente) con tutto quello che ti frullava nel cervello ormai annebbiato dall’alcool. Ricordo spiagge dove la pudicizia era un’ipotesi, l’intimità un insulto alla regola. Orde di giovani l’uno sull’altro, ammassati sulle spiagge e la notte sulle piste da ballo delle discoteche. Ricordo un luogo dove l’unico obiettivo sembrava essere quello di conquistare il maggior numero di donne (o uomini) possibile. Non ricordo altro. Non il colore del mare, il cibo, gli scorci di panorama, la cortesia degli albergatori. Non ricordo un’alba magica, tantomeno un suggestivo tramonto, magari in lontananza con una piccola chiesa in primo piano.
Da Ibiza portai via con me un paio di avventure e qualche camicia puzzolente di birra e di gin. Ibiza era come l’America di Guccini nella canzone Amerigo. “Il mondo sognante e misterioso di Paperino…”. Non me ne vogliano gli amanti del luogo ma fu una vera delusione. Come sempre è capitato nella mia vita, anche quella volta il ritorno a Ischia, per quello scampolo di fine estate che restava da trascorrere, fu la mia salvezza. Ecco perché non condivido il rimpianto che Ischia non sia come Ibiza, anzi rivendico l’unicità della nostra isola. E non è detto che il divertimento e il benessere debbano per forza di cose fare rima con balli sfrenati, musica ad alto volume, bicchieri pieni ed happy hour. Non comprendo perché si debba ritenere responsabile Ischia di non essere adatta ai giovani, quando invece bisognerebbe chiedersi il perché i giovani non siano più adatti ad Ischia. Non è l’isola che è cambiata, siamo cambiati (e in peggio) tutti noi. Ischia ha offerto sempre mare, terme, pinete e chitarre sulle spiagge. Non è venuta meno alle proprie peculiarità. Siamo noi che non ci rispecchiamo più nella sua realtà e ci nascondiamo dietro il sogno greco di Myconos o quello immaginifico di Ibiza. Essere giovani “anagraficamente e spiritualmente” non vuol dire necessariamente essere portati a frequentare discoteche e locali notturni. Perché sarà anche vero che altrove fanno “un sacco di cose belle e divertenti” ma non è detto che sia quella la strada che tutti debbano seguire.
* DIRETTORE “SCRIVONAPOLI”
Magari Ischia fosse tranquilla ed amena così come vorrebbe farci credere questo articolo!
L’ultima estate sull’isola è stata un vero tormento, di rumore e traffico, di musica strombazzante ovunque e da ogni direzione fino a tarda notte, ed anche di dubbio gusto, per non dire squallida…
In tale contesto, casino per casino, quasi quasi su Ibiza ci si può fare anche un pensierino, almeno é più trendy!
Per chi cerca invece la tranquillità vera: isole greche tutta la vita!