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Carmine Monti: «L’appoggio di De Siano a Gianluca ha ricompattato la maggioranza»

Si aspettava la vittoria di Enzo Ferrandino, e con tali proporzioni?

«Il risultato era prevedibile. Gli addetti ai lavori dicevano che sarebbe stato un testa a testa tra Enzo e Gianluca, con pochi voti a determinare l’esito. E invece la differenza emersa, pari al 10-11%, è davvero rilevante. Secondo me, tuttavia, questo risultato si spiega in certe scelte di alcuni mesi fa…».

Quali?

«Le elezioni di Ischia stavolta sono state piuttosto anomale: i due principali candidati sindaci si sono delineati con precisione a circa un mese dall’appuntamento con le urne. Fino a quel momento non vi è stata certo chiarezza su quali sarebbero state le coalizioni, né tantomeno si è mai parlato di documenti programmatici da parte dei due schieramenti. Non è mai stato presentato un programma chiaro agli elettori. Quando è emersa la figura di Enzo come candidato, intorno a lui hanno fatto quadrato tutte le forze che già gravitavano nell’orbita dell’amministrazione uscente. Gli elettori hanno poi premiato questa continuità».

E sul fronte opposto?

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«Guardi, credo che l’innesco che ha sbloccato l’apparente calma nel periodo pre-elettorale è stato il passo di Gianluca Trani nell’ufficializzare l’accordo con Forza Italia. Ecco, quello fu un momento-chiave: subito dopo c’è stata la consacrazione di Enzo come candidato nella parte avversa. Paradossalmente, l’accordo tra Gianluca e Forza Italia ha avuto l’effetto di ricompattare tutte le forze avverse intorno a Enzo, e si sa che quando un’amministrazione uscente si ripresenta compatta al cospetto degli elettori ha comunque una marcia in più, ed è molto più difficile da scalzare.  Tuttavia va dato l’onore delle armi a Gianluca Trani, che ha fatto davvero tantissimo per dare un’identità a una coalizione che di fatto non esisteva. Non c’era un programma politico di ampio respiro né identità di vedute, bensì una convergenza nata per cercare di battere lo schieramento di Giosi ed Enzo, e tutto ciò che essi avevano rappresentato negli ultimi dieci anni».

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Questo è stato l’unico limite che ha penalizzato Gianluca?

«Credo che quando un candidato voglia incarnare il cambiamento, beh, la svolta deve essere reale. Invece molte delle liste a supporto di Gianluca erano formate da persone che per anni hanno amministrato il comune di Ischia. E la mia, si badi bene, non è una critica o un giudizio sull’operato di tali componenti: gente come Carmine Bernardo e  Luigi Telese sono ottime persone, ma se ci si presenta come portatori di cambiamento allora bisogna puntare su volti nuovi. Altrimenti i giovani che sono stati inseriti sembrano un po’ funzionare da paravento per coloro che di fatto reggevano lo schieramento. Secondo me Gianluca avrebbe dovuto osare un po’ di più, pur senza disdegnare l’appoggio di Forza Italia e dell’Udc. Non dimentichiamo il compito che Carmine Bernardo ha dovuto caricare su di sé, costruendo una lista praticamente da solo, e neppure va dimenticato che nelle file della stessa Udc vi è l’assessore regionale al turismo, Corrado Matera, che ricopre un ruolo-chiave per un’isola come Ischia. Sappiamo tutti cosa vuol dire avere un canale preferenziale in Regione per quanto riguarda la programmazione turistica. Eppure, nonostante tale importanza strategica, Bernardo ha dovuto lottare praticamente da solo, nel senso che i voti conseguiti dalla sua lista sono in sostanza dovuti a lui e al suo lavoro.

Qual è stato invece il punto di forza di Enzo?

«Gli elettori hanno premiato la continuità, ma dobbiamo anche riconoscere che le liste di Enzo Ferrandino erano obiettivamente molto forti. Vi erano molti consiglieri uscenti, che quindi avevano amministrato il territorio da ormai dieci anni e avevano una conoscenza profonda del territorio e degli umori elettorali. Enzo è stato bravo nella regia della campagna elettorale e nella direzione da dare all’intera coalizione. Questi elementi hanno fatto la differenza».

Per il Senatore De Siano questa sconfitta è solo un incidente di percorso o avrà qualche conseguenza?

«Certamente Forza Italia esce con le ossa rotte da queste elezioni ischitane. Soltanto milleduecento voti da una delle due sole liste di partito (l’altra era l’Udc) rappresentano un tracollo che nessuno si aspettava. Credo che negli anni Forza Italia abbia perso pedine importanti sullo scacchiere ischitano: da Giovanni Sorrentino a Paolo Ferrandino passando per Sandro Iannotta. Le ultime due defezioni sono state determinanti: parlo di Marianna Boccanfuso e Giorgio Balestrieri. Tutte perdite che hanno pesato nel risultato finale, e l’apporto dei nomi presenti nella lista è stato quasi pari a zero. Maria Di Scala, essendo candidata anche a Barano, ha raggiunto un risultato più che discreto, pur non avendo particolari legami col territorio ischitano. Molti si sono meravigliati del risultato di Giustina Mattera, io no: il padre, il dottor Mattera, ha sempre avuto un largo consenso, ed è riuscito a convogliare tali voti sulla figlia, che è risultata la prima degli eletti».

Quindi il Senatore ha “sottovalutato” l’impegno?

«Nient’affatto. Il punto è che le elezioni comunali sono del tutto diverse dalle elezioni politiche e amministrative. Nel caso delle  comunali è necessario essere radicati sul territorio: Domenico De Siano a Ischia è poco radicato, e coloro che gli avevano portato voti in passato a livello provinciale o regionale stavolta si erano candidati a loro volta, oppure avevano scelto altre mete. Ecco perché De Siano non ha avuto molti consensi. Certo, resta il fatto che un Senatore della Repubblica oltre che coordinatore regionale di Forza Italia non è riuscito a sfondare nel suo territorio. È una sconfitta personale, che molti leggono come il risultato della sua politica sul territorio, perché nei suoi vari ruoli di consigliere regionale e senatore avrebbe forse potuto fare molto di più a favore dell’isola d’Ischia».

Un augurio per l’amministrazione guidata da Enzo Ferrandino?

«Mando un grande “in bocca al lupo” a un politico esperto e navigato, che conosce bene i problemi di Ischia. Il Comune capofila è un po’ il biglietto da visita dell’intera isola, ed è importante che venga ben amministrato, al punto da dare un impulso positivo anche a tutti gli altri comuni».

Francesco Ferrandino

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