LE OPINIONI

IL COMMENTO Giovani e Innovazione: opportunità o rischi?

Di Giorgio Di Dio

Il mondo è un divenire continuo. I cambiamenti sono venti che lo sferzano, le tecnologie sono luci e ombre del nostro futuro. La domanda che ci facciamo è sempre la stessa: “ Tutte le nuove conquiste ci rendono più fragili? Ci plasmano in modo diverso da quello che siamo? Oppure le nuove tecnologie formano giovani che avanzano verso la vita che devono affrontare, verso un futuro diverso da quello dei loro padri?”. Le moderne tecnologie oramai ci avvolgono, i cellulari suonano in continuazione, gli schermi brillano, i chatbot ci parlano. Le nostre vite scorrono con un telecomando tra le mani. Siamo molto distanti da quegli albori dell’informatica, quando Internet era ancora una novità. Ogni connessione costava una fortuna e i genitori dovevano vigilare attentamente affinché i figli non esagerassero con le spese. Ricordate quei tempi? Non eravamo sempre online come ora: inviare una singola e-mail richiedeva moltissimo tempo. E non era nemmeno possibile connettersi in segreto, a causa del rumore assordante del modem. Nonostante le difficoltà, il nostro fidato e chiassoso modem 56K era un vero e proprio scrigno di sorprese. Ci catapultava, noi giovani, cresciuti tra giochi e discussioni, in quella affascinante giungla virtuale ricca di scoperte. Tuttavia, come in ogni giungla che si rispetti, non era facile orientarsi: dopo interminabili minuti di attesa, la connessione risultava lentissima e instabile, costringendoci a utilizzare la Rete solo per le necessità più urgenti. Eppure, stava accadendo qualcosa di straordinario. Eravamo testimoni di un cambiamento epocale, e quel piccolo dispositivo infernale e chiassoso era il vero protagonista della nostra avventura digitale.

Oggi il mondo si è trasformato. Le connessioni sono veloci, i modem silenziosi, la tecnologia pulsa con un ritmo nuovo, e ci prepara a un mondo diverso. L’avvento dell’intelligenza artificiale e dei social media ha provocato un cambiamento notevole, in particolare tra le nuove generazioni. Oggi gli esperti informatici sono prevalentemente trentenni, ma sembra che manchi una nuova generazione di innovatori capaci di trasformare il mondo ancora di più di quanto hanno fatto i pionieri del passato. Ma a sollevare altri interrogativi è l’impatto emotivo di tutta questa tecnologia sui giovani. Non dismentiamoci che loro hanno già dovuto subire gli effetti negativi della pandemia. La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto devastante sulla salute mentale degli adolescenti, esacerbando le difficoltà esistenti e generandone di nuove. La chiusura delle scuole, il distanziamento sociale e l’isolamento hanno contribuito a un marcato aumento dei casi di depressione e ansia tra i giovani. Studi condotti in vari paesi rivelano che circa un terzo degli adolescenti ha subito un impatto negativo sulla propria salute mentale, con conseguenze significative sulle relazioni sociali e sulle prestazioni scolastiche. Durante la pandemia, la solitudine è diventata una realtà sempre più comune tra gli adolescenti. La riduzione dei contatti sociali e la mancanza di interazioni dirette hanno eroso le amicizie, portando a un senso di isolamento che ha alimentato sintomi di disagio psicologico. Sebbene la pandemia abbia favorito una maggiore vicinanza tra adolescenti e genitori, questo non è stato sufficiente a mitigare gli effetti negativi né a contrastare il generale deterioramento del benessere mentale. Ma non c’è solo il covid a determinare il disagio dei giovani. In Italia, i ragazzi hanno avuto un calo in tutte le discipline rispetto ai precedenti anni. Questo calo dei risultati e dell’attenzione solleva numerose questioni. Sebbene sia facile incolpare internet e le sue numerose distrazioni, la situazione è in realtà molto più articolata. Sono presenti diversi fattori da prendere in considerazione, tra cui l’evoluzione delle strategie educative, le pressioni sociali e le sfide emotive che gli studenti affrontano quotidianamente. È fondamentale analizzare questi aspetti per comprendere meglio le difficoltà che gli studenti stanno affrontando e individuare soluzioni efficaci per supportarli nel loro percorso di apprendimento.

Per comprendere a fondo le radici di questo fenomeno, è fondamentale adottare un approccio che vada oltre le semplici analisi sociologiche. Per fare ciò dovremmo avere accesso ai dati provenienti dalle piattaforme digitali che gestiscono i social network e i videogiochi, perché le informazioni raccolte dalle piattaforme digitali, come i social network e i videogiochi, possono aiutarci a capire meglio il comportamento e le abitudini delle nuove generazioni. Quando le persone utilizzano queste piattaforme, lasciano tracce digitali, come i post che condividono, i giochi a cui giocano e le interazioni che hanno con gli altri. Analizzando questi dati, possiamo ottenere una visione più chiara di come i giovani si relazionano con la tecnologia, quali sono i loro interessi, come comunicano e quali tendenze emergono nel loro modo di vivere online. Queste informazioni possono rivelare non solo le preferenze individuali, ma anche modelli più ampi di comportamento sociale e culturale, aiutandoci a comprendere meglio le dinamiche delle nuove generazioni in un mondo sempre più digitale. Attualmente, se non possiamo analizzare i dati in modo diretto, come ad esempio le interazioni reali sui social media o nei videogiochi, dobbiamo fare affidamento su metodi alternativi, come i sondaggi, che raccolgono opinioni e percezioni delle persone. Tuttavia, i sondaggi e le ricerche a lungo termine hanno dei limiti. Possono fornire informazioni utili, ma spesso non catturano la complessità e la dinamicità del comportamento umano. Le risposte dei partecipanti possono essere influenzate da vari fattori, come il modo in cui le domande sono formulate o il contesto in cui vengono poste. Inoltre, i sondaggi possono non riflettere sempre la realtà, poiché le persone potrebbero non essere completamente oneste o consapevoli delle loro vere abitudini. Oggi l’intelligenza artificiale generativa promette di rivoluzionare diversi settori e aspetti della vita quotidiana in vari modi. E, nel bene e nel male, avrà anch’essa un grande impatto sui giovani. Speriamo nel bene.

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