CRONACA

IL COMMENTO Gli immani sforzi per garantire una “buona scuola”

DI DANIELA SCOTTI

E’ finalmente suonata la campanella anche nelle nostre scuole. E’ e sarà impegnativo e oneroso per tutti far sì che continui a suonare regolarmente in questo anno così difficile. La situazione nelle scuole isolane non è lontana da quella di tante altre località, ma non per questo si può definire in uno stato di “normalità”. Da noi quello che preoccupa e nel contempo fa arrabbiare è la penuria di spazi. Da un lato le istituzioni governative impongono distanziamenti e protocolli ben precisi da rispettare, dall’altra ogni dirigente scolastico lasciato solo a gestire la ripresa di una scuola sempre più articolata e complicata, si ritrova a fare i conti con metro e matita su come collocare al meglio ogni studente. Il più delle volte riesce a recuperare piccoli spazi comuni e ad adattarli, altre volte si vede costretto a fare tediosissimi doppi turni. E questo fa rabbia! Si lasciatemelo dire, fa rabbia, perché gli spazi ci sarebbero ed anche utili e consistenti per tutti ma quello che manca da ormai tanti, troppi anni sono le volontà politiche. Quelle che dall’apice alla base non investono nell’istruzione, nell’edilizia scolastica e nella manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio già esistente lasciando che deteriori al punto da diventare inutilizzabile. Nel nostro piccolo basta girarsi intorno e analizzare la situazione delle scuole secondarie. Scuole in cui bisognerebbe solo perfezionare ed accrescere i piani di offerta formativa ed invece ogni anno inesorabilmente ci si ritrova a fare i conti con la penuria di aule, laboratori, palestre etc. Una lunga lista di inadempienze che in un momento così particolare come quello che stiamo vivendo sono quanto mai inaccettabili.

Nello specifico al Liceo Statale Ischia nel quale rivesto il ruolo di presidente del consiglio di istituto da diversi anni, il precedente Dirigente Calise e l’attuale Barbieri si sono dovuti misurare con un numero di iscrizioni sempre maggiori rispetto agli spazi a disposizione. Nonostante la richiesta scritta e riscritta da parte di tutti alla Città Metropolitana, causa perorata più volte anche dal Sindaco del Comune di Ischia, a tutt’oggi restano spazi inutilizzati presso il Polifunzionale di Ischia e la comunità scolastica liceale è costretta a dividersi su due plessi, a ricorrere a didattica a distanza per alcuni giorni ed altri disagi vari. Considerando che lo spostamento gioverebbe anche ad altre realtà scolastiche isolane e potrebbe risolvere tante situazioni ma in particolare la sicurezza che dovrebbe rappresentare la priorità assoluta in questo momento, tutto ciò fa rabbia!

Chiaramente non resteremo inermi dinanzi a queste necessità e come già fatto in passato ci batteremo affinché ciò avvenga e sarebbe auspicabile che queste iniziative siano condivise e spalleggiate da tutta la comunità isolana perché continuerò sempre a ripeterlo fino allo sfinimento: non esiste il mio o il tuo orticello ma un prato infinito e meraviglioso per tutti. Se la realtà politica in terraferma non ritiene opportuno rappresentare le nostre esigenze, noi tutti siamo perfettamente in grado di rappresentarci da soli. Se poi vogliamo porre la nostra attenzione sui collegamenti di linea che dovrebbero accompagnare i nostri studenti e i lavoratori lì poi troviamo un vero inferno dantesco. Penuria di autobus in orari di punta che naturalmente essendo stracolmi non garantiscono neanche il “millimetro” di distanziamento sociale! Per tanto le famiglie sono costrette a ricorrere a società private che con costi sicuramente maggiorati sopperiscono e garantiscono la sicurezza necessaria. Inaccettabile anche questo. Pretendere tanto da uffici pubblici e non dal servizio di collegamento pubblico o privato che sia è irragionevole. In un contesto tanto difficile poi si aggiungono i famosi leoni da tastiera, quelli che giudicano seduti comodamente da casa propria o quelli che volutamente cercano di accendere gli animi creando disagi.

Ed è quanto accade in questi giorni in cui la tensione e l’ansia per i numeri in continua evoluzione rendono particolarmente sensibili gli studenti e le loro famiglie. La preoccupazione per eventuali contagi prende il sopravvento e sui social qualche “buontempone” pensando di riuscire a restare a casa a dormire inventa storie e mette in giro voci poco serene. L’uso di whatsapp e dei gruppi classe fa il resto e le voci diventano vocioni. Purtroppo le cronache nazionali ci portano a pensare che nelle scuole ci possano essere casi di contagio ma ritengo che prima di veicolare false informazioni bisognerebbe valutare sempre bene la fonte, l’interlocutore e il mezzo utilizzato. Poi la malaugurata ipotesi che possano esserci in futuro dei casi all’interno delle scuole isolane purtroppo va messa in preventivo. Ma l’augurio è che siano isolati e di facile risoluzione ed entità. Quello che però noto sempre più di frequente è l’incoerenza di pensiero e di azione rispetto a queste problematiche. Molti ragazzi ma anche molti adulti non utilizzano la mascherina per scelta o per moda ma poi pretendono che si facciano rispettare ordinanze che la rendono obbligatoria. Altri chiedono a gran voce lo spiegamento di forze dell’ordine perché ciò avvenga ma a mio avviso io non dovrei aver bisogno di essere multato per capire che forse rappresenta l’unico modo per schermare me e gli altri. Basta guardarsi intorno per comprendere, non è la paura che ci salverà ma il buonsenso, il senso di responsabilità di ognuno di noi, il valore che diamo alla nostra vita e a quella dei nostri cari. Cerchiamo di vivere con serenità che già questo non è poco, ma soprattutto focalizziamo e concentriamo le nostre energie positive affinché’ ci vengano garantite salute, istruzione e lavoro in egual misura per tutti. Forza Ischia, ad maiora!

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* PRESIDENTE CONSIGLIO DI ISTITUTO LICEO ISCHIA

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