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Barano: Istituto “Preside Anna Baldino”, martedì la cerimonia

di Luigi Balestriere

BARANO. Si svolgerà martedì prossimo alle ore 10.00 presso l’Auditorium della Scuole Medie di Via Vittorio Emanuele la cerimonia d’intitolazione dell’Istituto alla Preside Anna Baldino, prima donna laureata di Ischia e donna simbolo della cultura e della scuola per l’intero territorio isoolano. Il Sindaco Paolino Buono, la Preside Maria Rosaria Mazzella e l’Ispettore Ministeriale Carlo Petracca delineeranno il ruolo della Preside Baldino nelle istituzioni scolastiche di Barano e dell’intera Isola, la sua  personalità e l’evoluzione del ruolo della donna nella nostra società.

Durante la cerimonia sarà proiettato  un filmato del registra Gaetano Amalfitano con le testimonianze delle persone che hanno conosciuto la Preside. La Preside è ricordata per il contributo rilevantissimo dato da lei alle Istituzioni scolastiche dell’Isola di Ischia inesistenti ancora nel secondo dopoguerra. Fu allieva di Monsignor Onofrio Buonocore presso la scuola “Vittoria Colonna” di Ischia, all’epoca privata (in seguito  parificata) attivata  nel Convento di Sant’Antonio,  che raggiungeva a piedi, ogni mattina,  partendo da Fiaiano attraverso la pineta.

Di quel  Pioniere della scuola dell’obbligo fu l’allieva  prediletta: il Monsignore ne aveva intuito le doti intellettuali e la forza di volontà, le fu di sostegno ed incoraggiamento nel proseguire gli studi che, in quella società,  erano  prerogativa dei  soli maschi, tanto più se si trattava di studi universitari. La manifestazione d’intitolazione arriva a distanza di un anno dall’arrivo del decreto ufficiale di cambio di denominazione e dopo un iter burocratico piuttosto tortuoso. Decisivo il parere del Consiglio d’Istituto che votò favorevolmente al cambio del nome così come una deliberazione di Giunta Municipale con il primo cittadino in primis d’accordo al nome della Preside per le Scuola Medie.

La decisione fu presa negativamente dalla figlia di Totò, Liliana De Curtis, considerato che l’Istituto aveva il nome del Principe della Risata. Al termine della cerimonia sarà scoperto un pannello artistico ad opera della Fabbrica Isolana ‘Keramos’ che riproduce Enea con il padre Anchise sulle spalle ed il figlio Ascanio per mano, in fuga verso la libertà, ove poi sarebbe nata la civiltà romana. Una scena simbolo dell’Eneide di Virgilio, icona di libertà, di amore e unità familiare e che la Preside avrebbe voluto riprodurre sulla facciata esterna dell’ex Liceo Classico.

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LA FIGURA

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Prima donna laureata di Ischia

Fu la prima donna laureata all’Isola d’Ischia e raggiunse tale meta per la sua forte volontà e per la radicata  personalità che le dava    la consapevolezza delle potenzialità da  mettere  a        servizio della società civile. Aveva così superato   il pregiudizio verso il sesso femminile, quando le donne in genere si fermavano al diploma magistrale.

Subito dopo la laurea, fu tra i primi vincitori, su scala nazionale, del concorso  per la cattedra del Latino e del Greco, che incominciò ad insegnare  presso il Ginnasio di Ischia.

Sul piano culturale, fu una profonda conoscitrice della cultura umanistica: studiosa della ‘Divina Commedia’, che recitava a memoria, apprezzava l’opera che delinea in tutte le sue molteplici forme la identità dell’uomo, come soleva ripetere; conoscitrice del latino e del greco,  della civiltà dell’Ellade e della mitologia,  per la perfezione dell’arte, che essa aveva raggiunto; del Carducci e del Pascoli diffondeva le opere partecipando anche ai lavori della Accademia Carducciana,  cui era iscritta.

Nell’immediato dopoguerra, la società civile si aprì alla democrazia, ma la cultura era ancora appannaggio delle classi possidenti (per studiare alle superiori occorreva andare n Seminario o a Napoli). Si impegnò perché la nostra Isola avesse l’Istituto Superiore e così nacque la Sezione Distaccata del Liceo Classico, grazie al quale molti giovani poterono conseguire in condizioni più favorevoli la licenza liceale ed accedere alla Università, alla quale potevano arrivare solo i diplomati del Liceo. Molti professionisti, che hanno poi scritto la storia dell’Isola, a quel tempo conseguirono la maturità classica e si aprirono nuovi orizzonti di crescita civile.

Nel 1952 divenne Preside   della  Scuola Media Statale”Giovanni Scotti”  e Preside incaricata del Liceo Classico di  Ischia, Sezione Distaccata del Liceo Umberto di Napoli.

Con molto impegno, si battè per conseguire la sua autonomia, che fu riconosciuta nel  1954.

Intanto, la società si trasformava rapidamente: era necessario  favorire il miglioramento  della cultura generale, espressione delle più favorevoli condizioni economiche; il numero degli iscritti alla scuola media crebbe  e, quindi,  i locali della sede al Corso Vittoria Colonna erano  insufficienti a contenere tutti gli alunni e si  impose che si costruisse un edificio nuovo. A quel punto la preside Anna Baldino  fu in prima fila  in una lunga battaglia per la scelta del sito che fu identificato, di concerto con il Provveditore agli Studi  di Napoli e con il Sindaco di Ischia, in Via Michele Mazzella ove nacque la prima cittadella scolastica: scuola media e liceo classico, vicini fra loro. Apparve che fosse troppo lontano dal centro urbano ma fu una felice intuizione di quella, che poi sarebbe stata una meravigliosa espansione degli insediamenti civili fino al Comune di Barano.

Arrivò anche a chiedere che sul fronte dell’edificio, ove ancora ora   c’è una parete bianca, fosse istoriato il bassorilievo di Enea che porta in spalla  il vecchio padre Anchise, in fuga da Troia verso la libertà, simbolo dell’amore del figlio verso il padre e dell’unita’ familiare.

Percependo la necessità di facilitare l’acculturamento collettivo, si rendeva conto che non tutti gli studenti erano in condizione di raggiungere la Scuola Media di Ischia. Precorse i tempi e fondò le sedi distaccate  della Scuola Media negli altri comuni dell’Isola d’Ischia e segnatamente  di Barano,  Casamicciola e Forio.

Esse nacquero agli inizi degli anni sessanta  ed avviarono la trasformazione della scuola media in scuola dell’obbligo nel 1968.

Furono anni di forte  impegno anche fisico per la Preside che ogni mattina si recava nelle varie sedi distaccate per portare la sua opera non solo di organizzazione, ma anche di verifica e controllo didattico: infatti era solita controllare, consigliare, interrogare anche i docenti dirigendo la azione didattica allo scopo di  favorire una stretta simbiosi   fra studenti e professori.

Era fermamente convinta che la cultura fosse strumento di crescita, la sola idonea a garantire all’uomo la libertà e la valorizzazione della democrazia per effetto della consapevole partecipazione dei cittadini alla vita delle Istituzioni.

Con costanza, sollecitò l’impegno degli insegnanti nell’approfondimento della Educazione Civica mediante diffusione della conoscenza delle Istituzioni e dei loro meccanismi partecipativi.

Ritenne sempre che il progresso civile della società passa attraverso la conoscenza della storia dell’uomo e delle sue radici, sulle quali solo è possibile costruire l’avvenire.

Ma nonostante il forte impegno scolastico la famiglia rimase sempre al centro delle  sue  attenzioni. Non tralasciò  mai  la guida dei suoi figli, ai quali sollecitò sempre l’impegno negli studi e nel lavoro.

Diffuse la sua cultura sintetizzando l’insegnamento con l’enunciazione dei principi etici che devono guidare l’uomo nella vita e segnatamente  con l’attaccamento all’impegno civile e al lavoro che ‘nobilita l’uomo’.

Il tempo non ha cancellato il suo ricordo che, ancora oggi a 27 anni della sua morte, viene ricordata  quale  esempio di cultura,  severità  e  dolcezza, al tempo stesso,  d’impegno  nella formazione delle nuove generazioni ed, in particolare, dei nuovi professionisti, nell’opera di promozione e  miglioramento delle istituzioni scolastiche  a beneficio di tutti i cittadini.

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