LE OPINIONI

IL COMMENTO Il colpo mancino della Regione

Mentre l’intera isola d’Ischia soffre in dipendenza della doppia calamità (terremoto 2017 e frana di novembre 2022) che ha colpito in particolare Casamicciola, c’è chi pensa a come soppiantare ogni stimolo di solidarietà con rigurgiti di personalismi e municipalismi che ritenevamo appartenere al passato. Vediamo di cosa si tratta. Ci aspettavamo di assistere ad una solidale risposta di tutti i protagonisti politici, economici e sociali alla domanda di ricostruzione e rigenerazione del paese (e si badi bene che è inscindibile il nesso tra Casamicciola e resto dell’isola) e invece assistiamo, a Casamicciola, al ritorno delle diatribe per le elezioni amministrative tra i soliti gruppi di potere che si ripropongono, magari sotto vesti diverse, per il gioco dei tre cantoni: occupo l’angolo libero evitando di fare occupare il mio posto dal giocatore che sta a centro. Tradotto: ci sono, dentro al gioco, sia quelli che sono stati sfiduciati che coloro che hanno determinato il commissariamento del Comune .L’eventuale lista che, giocando da fuori posto, cerca di rimuovere l’atmosfera politica stagnante e fare piazza pulita di una classe dirigente fallimentare, molto probabilmente continuerà a restare fuori dai giochi. Quei cittadini che speravano di vedere un’Amministrazione di Salute Pubblica, con l’accordo di tutti, rimarranno delusi.

Ma il colpo più a sorpresa, più inatteso e tragico, il tiro mancino è stata l’approvazione della Legge Regionale n.1 del 20/2/2023 “Modifica dell’art.29 della L.R. 30/4/75 n.25- Referendum Popolare”, con la quale viene ripristinato il quorum del 50% più uno per la validità dei referendum, che oltretutto sono consultivi non deliberativi, per cui è inconcepibile mettere un limite. Brutto colpo per chi sperava, con un altro referendum, di vedere l’affermarsi della volontà della maggioranza dei cittadini isolani di fusione dei sei Comuni in Comune Unico. Chi ha spinto la proposta del consigliere regionale Tommaso Pellegrino (Italia Viva) approvata in Consiglio? Cui prodest? Chi ha interesse a rendere praticamente impossibile la validità dei referendum popolari regionali, visto che ormai la tendenza della partecipazione a ogni tipo di votazione va scemando sempre più per un crescente distacco dei cittadini dalla cosa pubblica?

Tommaso Pellegrino

Certo, il consigliere Tommaso Pellegrino, medico che è stato Sindaco di u piccolo Comune del Salernitano (Sassano) ma anche Deputato nella XVII legislatura, tra le fila dei Verdi, nonché Presidente del Parco Nazionale del Cilento dal 2016 al 2022 e dopo i Verdi è transitato per il PD e approdato infine a Italia Viva, non sembra avere particolare interesse a mettere questa tagliola del quorum. Allora chi lo ha sollecitato, di chi è la manovra? Come un tale provvedimento si può conciliare con una tendenza nazionale alla “Devolution “ amministrativa? Come si concilia la filosofia politica della responsabilizzazione degli enti locali con questa manovra accentratrice e conservatrice della Regione? Siano i cittadini degli enti locali a poter decidere dell’assetto e della dimensione degli enti locali. Non deve essere la Regione a mettere una “ camicia di forza” alla libera espressione popolare locale.

Allo stato però nessuno – dico nessuno – dei big isolani ha alzato la voce contro questa decisione regionale fatta in camuffa, in totale silenzio, senza dare all’esterno la minima sensazione di quello che stava per accadere. E questo apre la stura a voci di popolo che intravedono manine isolane nella manovra (qualcuno mormora: Dionigi Gaudioso, in combutta con Annarita Fiola, qualcun altro mormora: Giosi Ferrandino, di Italia Viva come il proponente della Legge di ripristino del quorum e fortemente interessato al Comune di Casamicciola). Non so dire se una o nessuna di queste ipotesi abbia fondamento ma resta il fatto che non è insorto alcun politico locale avverso la legge approvata dalla Regione. E che dire dell’Associazione per il Comune Unico? L’attuale presidentessa dice che è praticamente dimissionaria e che ci saranno nuove elezioni per il direttivo. Ma come si fa a restare, nel frattempo, in silenzio? Fate presto a prendere posizione!

Tornando alla realtà amministrativa di Casamicciola e al netto di polemiche contrapposte sulle decisioni da assumere relativamente all’Amca, non è arrivata fin qui nessuna concreta proposta per il rilancio di Casamicciola. Anche l’intervista rilasciata al Golfo del Sindaco sfiduciato, Giovan Battista Castagna, non offre spunti di rilievo sui programmi futuri della lista da lui sostenuta. E’ importante, lui dice, conoscere il territorio, sapersi rapportare alla gente per avvertirne i reali bisogni (con una velata critica ai Commissari Calcaterra e Legnini di non avere sufficiente conoscenza dei problemi locali) e dice anche che è importante avere rapporti con le forze politiche nazionali che devono assicurare sostegno materiale e finanziario. Infine Castagna non manca di snobbare i Comitati cittadini che si stanno impegnando per rivendicare un’accelerazione della Ricostruzione. Forse lui è concentrato solo sul Comitato “Casamicciola al centro” vicino a Giosi Ferrandino e fa come i tori che vedono e caricano solo il rosso, non avvedendosi che esistono anche Comitati non legati a forze politiche e non interessati alla lotta elettorale, di cui farebbe bene a esaminare le proposte che avanzano. Da Casamicciola passano i futuri destini dell’isola e Dio non voglia che, dopo maggio 2023, dovremo rimpiangere il commissariamento.

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