LE OPINIONI

IL COMMENTO Il dopo pandemia

La fase successiva alla pandemia che ha sconvolto l’Italia e il mondo intero è già iniziata, ovviamente per coloro che si prendono la briga di pensare e di operare. E le buone idee non mancano, anzi si sprecano. Le Hawaii ad esempio, regalano il volo aereo agli americani del continente per dare loro la possibilità di lavorare in smart- working da un posto incantevole come sono le isole del Pacifico. Qualche giorno fa vi ho pregato di convincere i nostri politici a mettersi al lavoroper fare del Sud Italia la Florida dell’Europa. Sole, modo di vivere, cultura,arte e buona cucina sono peculiarità che ci invidiano in ogni angolo del globo e che rappresentano un marchio di fabbrica assolutamente inevitabile. Mentre in Italia assistiamo alla farsa politica che inevitabilmente ci condurrà prima o poi nel baratro disastro, imitata in piccolo modo di amministrare dei nostri sindaci, in America, con il loro pragmatismo, passano ai fatti.

People wear protective face masks in Naples, southern Italy, 07 October 2020. Premier Giuseppe Conte’s cabinet met on Wednesday to extend Italy’s COVID-19 state of emergency until January 31 and approve a decree with new measures to combat the spread of the coronavirus. The state of emergency, among other things, gives special powers to governors and other public bodies, making it possible, for example, to create ‘red zones’ sealing off areas where a coronavirus outbreak has occurred. ANSA/ CIRO FUSCO

Voglio, però, parlare di noi come isola, che poi è la realtà in cui viviamo e che dunque maggiormente ci interessa. Stiamo assistendo ad un degrado amministrativo mai verificatosi dal dopo guerra ad oggi. C’è da rabbrividire leggendo la stampa locale di cosa sono capaci i sei sindaci e le loro amministrazioni. Assunzioni di mogli, perdita di finanziamenti seri, clientelismo inimmaginabile per accontentare i pochi aficionados, mancanza di progettualità, mancanza di dignità in nome di una fascia da sindaco e tutto il resto che sapete. La cosa che fa piangere però è il modo in cui i cittadini accettano questo modo di farsi amministrare. Non esiste più il concetto che chi perde le elezioni fa il cane da guardia a chi le vince. Ormai è una ammucchiata generalizzata per dividersi quei quattro soldi di cui le immiserite amministrazioni comunali riescono ancora ad amministrare. Ma attenzione, la pacchia sta per finire: tra poco arriveremo all’osso.

Si calcola che almeno 10.000 isolani sono in difficoltà economiche serie. Di questi molte centinaia devono rivolgersi agli enti caritatevoli per mettere un piatto a tavola. Gli altri aspettano lo Stato per racimolare qualcosa. La pandemia durerà ancora qualche anno mentre la soluzione della crisi economica si potrebbe avere tra tre o quattro anni. In questo contesto visto come gli amministratori locali si comportano cosa dovrebbero mettere in atto i cittadini? Io lo so ma preferisco che ci pensiate ognuno di voi. Dolci pensieri miei concittadini!

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