LE OPINIONI

IL COMMENTO Il Giubileo sia per Ischia un’occasione di rilancio

Inizia sempre con una serie di buoni propositi il nuovo anno. Progetti personali ma anche auspici che riguardano l’intera comunità. La sensazione è sempre quella di lasciarsi alle spalle un periodo peggiore di quello che sta per cominciare. Si tratta di una speranza e molto spesso anche di un’illusione. Perché alla resa dei conti si è portati a pensare a tutto quanto di brutto è accaduto nel corso degli ultimi dodici mesi. Le guerre, le violenze, i lutti e i disastri. Gli insuccessi e le amarezze, le difficoltà e le sconfitte. L’alba del nuovo anno diventa così una sorta di magico velo, che ognuno solleva sul proprio futuro e su quello degli altri. Nel caso del 2025, poi, l’attesa è ancora maggiore. Perché siamo appena entrati nell’anno del Giubileo. L’apertura della Porta Santa della Basilica di San Paolo fuori le mura è un simbolo del passaggio salvifico offerto da Cristo e rappresenta la speranza che il mondo si converta verso un percorso di pace e di fratellanza. Non accadrà, purtroppo.

Le guerre non cesseranno, anzi il rischio più che fondato è che i conflitti possano addirittura aumentare o inasprirsi. E quella porta varcata da Papa Francesco resterà aperta sull’incertezza e sull’indifferenza. C’è però un aspetto molto più terreno, rispetto al quale il Giubileo del 2025 può produrre i propri effetti. Quello relativo al turismo. Nel corso dell’anno, secondo gli esperti del settore, nella sola città di Roma sono attesi oltre 50 milioni di visitatori, con un picco di presenze previsto tra la fine di luglio e metà agosto. Oltre un milione di giovani pellegrini che stazioneranno nella Capitale in quel periodo. Un’occasione da non perdere anche per Napoli considerata, grazie anche ai tanti luoghi di fede presenti sul territorio, una delle città più interessate al grande evento religioso. Attenzione, però, perché potrebbe essere una grande opportunità anche per Ischia, che solo qualche settimana fa ha celebrato la solenne apertura del Giubileo ordinario. Un’estate caratterizzata non solo dai consueti aspetti legati a turismo mordi e fuggi, movida, mare e divertimento ma che sappia offrire anche una alternativa di carattere culturale e religioso, potrebbe essere una formula vincente. E Ischia ha tutti gli strumenti per poter essere un punto di riferimento per i pellegrini che giungeranno a Roma e soprattutto a Napoli, nei periodi più caldi dell’anno. L’idea potrebbe essere quella di promuovere un tour tra alcune delle chiese più suggestive e antiche dell’isola. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di autentici gioielli di straordinaria bellezza, resi ancor più affascinanti dalle zone sulle quali sorgono. In ognuno dei sei comuni dell’isola verde esistono chiese che meriterebbero una visita. Alcune di esse sono quasi iconiche. La chiesa di Sant’Antonio alla Mandra dove riposa San Giovan Giuseppe della Croce, il santo patrono ischitano. Quella di Santa Maria delle Grazie in san Pietro nel cuore di Ischia Porto, con il suo sagrato di pietra lavica che si affaccia sulla strada principale.

La cattedrale dell’Assunta di Ischia ponte, con il Cristo di legno medioevale nero. L’itinerario turistico non potrebbe prescindere dai resti della cattedrale, sul Castello aragonese. Poi le chiese più nascoste, lontane dai grandi flussi turistici ma forse proprio per questo ancora più suggestive. La chiesa di San Nicola sul monte Epomeo, scavata nel tufo, incastrata nella montagna e una volta raggiungibile anche a dorso di mulo. Dalla montagna al mare, ecco la chiesetta di Sant’Anna a Cartaromana, dove le donne ischitane si recavano in pellegrinaggio a pregare e chiedere il dono di un bambino. Decine di luoghi sacri, da Lacco Ameno a Barano, da Casamicciola a Serrara Fontana, fino a quello più iconico di tutti. La chiesa del Soccorso a Forio, affacciata sul mare alla quale i pescatori rivolgevano lo sguardo per sentirsi a casa, dopo ore trascorse in mare. Un luogo da vivere più che da descrivere, che meriterebbe di essere donato ai tanti pellegrini che vivono il Giubileo, nella speranza di un mondo migliore. 

* DIRETTORE “SCRIVONAPOLI”

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