LE OPINIONI

IL COMMENTO Il Piano Marshall

Come voi tutti sapete alla fine della seconda guerra mondiale per riparare al disastro inevitabilmente generato dal conflitto bellico gli Stati Uniti lanciarono un grandioso piano per avviare la ricostruzione dell’Europa. L’Italia fece parte del piano e dopo appena quindici anni di sacrifici e lavoro nel 1960 la lira diventò una delle monete più importanti del mondo. Erano tempi, quelli, in cui avevamo una generazione di grandi politici a guidare l’Italia. La storia, più o meno, sembra ripetersi ma con qualche preoccupante distinguo. Ora l’Europa, infatti, vuole lanciare un vero piano di investimenti ed i piccoli Salvini e Meloni stanno movendo il culetto per impedirlo. Ma state tranquilli, nessuna ansia: tanto non ci riusciranno. Le loro piccolezze e bassezze politiche rimarranno nel cortile Italia.

Ma da questo piano che con gradualità prenderà piede in Europa, Ischia cosa deve fare e soprattutto come può trarne vantaggio direttamente o indirettamente? Il piano di sviluppo europeo andrà nella direzione del green deal e dell’agenda digitale. E il particolare è tutt’altro che trascurabile perché – manco a farlo apposta – parliamo proprio dei due settori che servono per far vivere Ischia in uscita dal coronavirus ed avviarla verso un futuro che possa essere radioso dal punto di vista turistico. Insomma, pare proprio un piano fatto proprio su nostra misura. Il risultato sarebbe quello di ritrovarsi con un’isola dall’ambiente perfetto e soprattutto. modernizzata

Ma abbiamo sull’isola persone per organizzare un progetto così ambizioso? Le risorse si potrebbero trovare affidandoci a persone competenti, ma il progetto chi lo realizza? I Sindaci insieme alla classe imprenditoriale dovrebbero esserne i promotori. Ma l’insieme delle situazioni che osserviamo sull’isola, senza cattiveria, non ci convince. E allora, che fare? Se riuscissimo a convincere i Sindaci a cambiare solfa e creassimo un comitato di persone capaci forse il risultato potrebbe essere raggiunto. Ma a questo punto è lecito porsi un altro interrogativo: cosa si intende per persone capaci? Provo ad azzardare. Un rappresentante degli albergatori, la triplice sindacale con un solo rappresentante, un manager che abbia diretto una grossa società a livello internazionale, un filosofo, un politico di vecchia esperienza in rappresentanza dei Sindaci ed alcuni specialisti dei settori da includere nel piano.

Questa semplice idea dovrebbe servire per avviare un percorso che altri dovrebbero far proprio con capacità diverse dalle mie ma attinenti a questo tracciato.

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