LE OPINIONI

IL COMMENTO Il Pio Monte e la Misericordia

Fa bene il Commissario Straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, ad annunciare novità e provvedimenti solo a cose fatte, andando controcorrente rispetto ai tempi e metodi della politica, che è invece fatta di annunci prima dell’eventuale realizzazione. Tra le cose importanti sulle quali Legnini sta lavorando, sotto traccia e con incontri riservati, c’è il destino e la destinazione del Pio Monte della Misericordia. E’ evidente, allo stato, che il precedente disegno dell’Ente Morale di restaurare il complesso per venderlo, ad uso struttura alberghiera extra lusso, ad investitori interessati, sia ormai irrealizzabile. E, di conseguenza, la convenzione firmata tra Comune e Pio Monte, è poco più che carta straccia. Per evidenti motivi: per il surplus di stanze alberghiere esistenti sull’intera isola; per la doppia mazzata del terremoto prima e della frana ed alluvione poi, che scoraggia qualsiasi investitore; terzo, ma non ultimo motivo, è la coerenza di un Ente Morale che, fondato nel 1602 ed avendo edificato nel 1889, a scopo di assistenza sanitaria agli indigenti, il complesso di Casamicciola, con annesso lo stabilimento del Gurgitello più altri terreni, per oltre 30 mila metri quadri e 50mila metri cubi, ha la necessità di non contraddire le finalità e gli scopi dell’Ente stesso. Difatti, non appare coerente con la propria missione, la destinazione del complesso a struttura alberghiera extra lusso, dopo che la popolazione locale è stata annichilita fisicamente, moralmente ed economicamente da eventi calamitosi di eccezionale portata. Nel momento in cui l’Ente continua, ovunque ed altrove, a fare opera di carità e misericordia, pensare di “ raccogliere” a Casamicciola fondi e denaro da destinare fuori dall’isola, suonerebbe oltraggioso rispetto ai morti e ai disastrati di quel Comune. Legnini, con i poteri straordinari che gli sono stati attribuiti per la ricostruzione del paese, potrebbe decidere anche azioni di forza, ma fa bene a cercare un accordo. Se l’Ente Morale, come tutti speriamo, dopo gli eventi calamitosi, è disposto a cambiare orientamento, allora una strategia concordata è di gran lunga preferibile all’azione di forza, anche per una maggiore speditezza dell’iter di una nuova destinazione del bene.

E qual è la possibile nuova destinazione? Abbiamo due esigenze da soddisfare e coniugare: dare un alloggio a chi l’alloggio non ha più ed è costretto a migrare in attesa di stabilità e l’esigenza di infrastrutturare il Comune di ciò che serve ad un rilancio economico. Allora, la proposta non può che essere la destinazione di parte del complesso ad abitazioni e una parte a servizi coerenti con una vocazione turistica, portuale e di nautica da diporto. Tutto lo stabile a fronte strada può essere adibito a infrastrutture e servizi, mentre la parte retrostante va ristrutturata per abitazioni. Lo stabile a fronte strada può seguire (seppure in piccolo) il modello “Galleria del Mare” di Napoli, situata nell’area del porto internazionale, biglietto da visita per i passeggeri delle navi da crociera e intercontinentali. Naturalmente, per operazioni di tale portata, occorrerà anche il contributo e l’intervento diretto di Invitalia. Il progetto complessivo potrebbe essere affidato allo stesso architetto Massimo Pica Ciamarra che si era occupato del restauro per conto del Pio Monte. Ovviamente gli alloggi da recuperare, per una politica di delocalizzazione dei cittadini dall’epicentro delle calamità, senza edilizia aggiuntiva ma solo col recupero di edilizia esistente, non possono limitarsi all’area del Pio Monte. Altri appartamenti vanno ricavati dall’acquisizione e riadattamento di strutture alberghiere in disuso (si fa l’ipotesi dell’Hotel La Pace e di Elma Hotel). Credo che l’ostacolo di assegnare un’abitazione a proprietari di case abusive o in difformità, insistenti sulla zona terremotata o alluvionata ,possa essere superato se si ipotizza la costituzione di cooperative a proprietà indivisa, riservate ai soggetti d cui sopra, ai quali assegnare il diritto di superficie per 99 anni. Ma questa è materia del Commissario Legnini, il nostro è solo un suggerimento. Come mi sento di dare un altro suggerimento: l’istituzione, nel complesso del Pio Monte da acquisire, di un Distretto Diffuso del Commercio (DDC) di cui alla L.R. n.7 del 21/4/2021, del DGR 387/2021 e DGR 552 del 30/11/2021, Il Comune di Forio ha deliberato e presentato domanda alla Regione per l’istituzione di un Distretto Urbano Commerciale. E’ un peccato che né l’Amministrazione comunale di Forio né le Associazioni commerciali che hanno aderito (Confesercenti,Confcommercio, Aicast Imprese Ischia) abbiano optato per il DUC anziché per il DDC (Distretto Diffuso del Commercio) che avrebbe potuto includere anche il Comune di Lacco Ameno e Casamicciola, colpiti dal terremoto e poi dal succedersi di frane.

Massimo Pica Ciamarra

Purtroppo Casamicciola non può istituire da sola un Distretto Urbano Commerciale, per insufficienza di abitanti (è richiesta una soglia minima di 15.000 abitanti) e non ce la fa nemmeno in unione col Comune di Lacco Ameno. A questo punto il Comune d’Ischia, che non ha deliberato un proprio DUC, potrebbe costituire un Distretto Diffuso con i Comuni di Casamicciola e Lacco Ameno. Quello che stiamo proponendo per Casamicciola sarebbe innanzi tutto a tutela di tutte quelle attività artigianali e commerciali che sono state o che saranno espulse dall’area terremotata o alluvionata. La legge prevede che il Distretto Commerciale abbia una governance guidata dall’Ente comunale o dai Comuni associati in partenership con le Associazioni commerciali e artigianali, con la Coldiretti, con le Pro Loco e naturalmente col Commissariato alla Ricostruzione. Dunque gli obiettivi del DDC sarebbero quelli di accrescere l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano dei Comuni coinvolti, con particolare attenzione, nel caso di Casamicciola, di cucire il retroterra con l’area portuale e turistica da diporto; contrastare la crescente spesa dei consumatori nell’e-commerce o nei grandi Centri Commerciali della terraferma, frenare la desertificazione commerciale e la chiusura definitiva di negozi. Per quanto riguarda il Comune d’Ischia, trattandosi di un Distretto Diffuso, potrebbe inserire nel progetto, sia l’area mercatale di via Morgioni, mai decollata e declassata a mercatino rionale di abbigliamento, casalinghi e varie di bancarellari della terraferma ma, con la partnership distrettuale tra Enti pubblici, privati e Associazioni di categoria, potrebbe finalmente avere una funzione commerciale propulsiva e così anche l’area dell’ex mercato rionale della traversa Buonocore, che non si capisce perché debba restare abbandonata e in disuso. Il Commissario Straordinario Legnini è persona troppo esperta per avere bisogno dei nostri consigli, tuttavia è anche persona aperta a democratici confronti e attento ai contributi costruttivi che arrivano dai cittadini. Confidiamo, pertanto, che saprà valutare anche questa nostra idea.

Quanto all’Ente Morale Pio Monte e alla sua attuale Sopraintendente Fabrizia Paternò di San Nicola, prima donna amministratrice nella storia dell’Ente Morale, farà bene a ricordare che nel dipinto di maggior pregio artistico esposto nella prestigiosa Sede di via Tribunali a Napoli e cioè Le sette opere della Misericordia di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, la quarta opera è “Alloggiare i pellegrini” e la settima opera è “Seppellire i morti”. I morti per terremoto e quelli per la frana e alluvione sono stati già seppelliti, ma i pellegrini (quelli danneggiati da entrambe le calamità) sono ancora in cerca di alloggio. Favoriscano i nobili del Pio Monte la quarta opera di Misericordia: Alloggiare i pellegrini! Nel dipinto di Caravaggio, a ben vedere, e sempre relativamente alla quarta opera, compare San Giacomo, con il simbolo della conchiglia (accoglienza) sul cappello, che indica ad un altro uomo, dove può trascorrere la notte. Faccia in modo, il Pio Monte, che quell’indice indichi la dimora dove i neo pellegrini di Casamicciola possano trascorrere le notti future post tragedia.

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

1 Comment
Più vecchio
Più recente Più Votato
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Beta

Concordo con l’idea esposta, anche perché a prescindere dall’alluvione, è necessario limitare al massimo le costruzioni sull’isola, ormai già al limite di saturazione edilizia.
Quanto alla proprietà dei religiosi, alla luce del nuovo corso inaugurato dal Papa, da oggi dovranno iniziare a pagare un bel po’ di Imu, quindi gli conviene realizzare e liberarsi di questo bene davvero molto ingombrante…

Pulsante per tornare all'inizio
1
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex