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Sull’isola altri 30100 arrivi, ma scatta il primo controesodo: “salutano” in 37300

Differenza minima col corrispondente weekend dell’anno scorso, quando arrivarono in 34mila

Continua il momento di grande affluenza sull’isola d’Ischia. L’Ufficio circondariale marittimo guidato dal Comandante Andrea Meloni ieri ha diffuso i dati relativi agli arrivi e partenze dei porti dell’isola di Ischia per il weekend tra il 21 e il 23 agosto. Dati che testimoniano il costante afflusso, almeno dal punto di vista numerico, di turisti verso le mete isolane. Sono stati ben 30100 i passeggeri in arrivo, a fronte dei 37300 in partenza. Sono sbarcate inoltre 2160 auto (3100 quelle in partenza). Si tratta di cifre in linea con lo scorso fine-settimana, che – ricordiamo – era coinciso col ponte di Ferragosto, durante il quale si erano registrati 33mila arrivi.

Fra l’altro, per quanto riguarda le partenze, sono state registrate nella giornata di domenica 23 circa 19mila passeggeri in partenza, di cui oltre 11400 dal solo porto di Ischia. Si potrebbe quindi parlare del primo “controesodo” stagionale. In ogni caso, sono rimasti alti i numeri della movimentazione di persone e mezzi da e verso l’isola. Tuttavia c’è un altro confronto che consente di apprezzare le dimensioni dei flussi in questione, ed è quello coi dati relativi al corrispondente weekend dello scorso anno. Allora si registrarono 34400 passeggeri in arrivo (44000 in partenza), con 2166 auto sbarcate, e 3420 in partenza. In sostanza, la differenza di arrivi è di poco più del 10%. Una differenza minima che, seppure in negativo, è comunque trascurabile ove si consideri l’enorme differenza tra l’estate 2019 e quella attuale, caratterizzata dagli innumerevoli disagi che l’emergenza sanitaria da covid-19 ha provocato alla possibilità di spostamento tra regioni e tra Stati.

In un momento in cui sono drasticamente ridotti i flussi turistici internazionali, l’isola d’Ischia continua a mantenere un certo appeal nel pur difficile e competitivo mercato. Naturalmente il dato statistico ha una validità relativa, in quanto è fuori discussione il danno che l’economia locale ha sofferto durante i mesi primaverili di lockdown e le successive misure di prevenzione antivirus, che hanno limitato la ricettività delle strutture (inducendo alcune addirittura a non aprire per la stagione in corso), così come è altrettanto scontato continuare a sottolineare il fatto che nelle ultime settimane i numeri sono stati sostenuti da quel turismo di prossimità contro cui gran parte degli isolani si scagliano, a causa del livello non proprio eccelso di una parte di tali ospiti. Intanto, la stagione estiva sta precipitando verso settembre: una volta si sarebbero fatte previsioni sui possibili flussi da Paesi esteri che scelgono la tranquillità di fine estate per godere dell’isola, mentre adesso ci si chiede se davvero potranno essere messe in atto nuove, temute, chiusure. Chi lo avrebbe mai detto, soltanto dodici mesi fa.

Foto Franco Trani

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