IL COMMENTO Il salto della quaglia e la caccia ai proseliti

Ecco svelato il mistero del ritardo dell’ufficializzazione del passaggio di Giosi Ferrandino nelle fila di Forza Italia: attendeva di mettere a segno una campagna sotterranea di proselitismo tra consiglieri comunali di vari Comuni isolani. E così, tutti in un colpo, si iscrivono a Forza Italia i consiglieri Massimo Trofa del Comune d’Ischia, Ciro Calise del Comune di Lacco Ameno, Mario Savio di Forio, Angela Di Iorio e Raffaella Piro di Casamicciola e Vincenzo Maltese di Serrara Fontana. E per festeggiare la campagna acquisti verrà il Presidente Antonio Tajani in persona, ministro degli Esteri più volte messo in imbarazzo da un effervescente Salvini. Tutto questo dopo che i precedenti rappresentanti isolani di Forza Italia, Maria Grazia Di Scala e Davide Conte erano passati, da qualche anno, per motivi diversi, da Forza Italia a Fratelli d’Italia, per non dire dell’abbandono di campo dell’ex senatore Domenico De Siano. Movimenti che avevano aperto una prateria di spazio politico astutamente riempito da Giosi. Resta il quesito di come impatterà l’ingresso di Giosi e proseliti sul coordinatore isolano (tuttora vigente) Giovan Battista Castagna. Tra parentesi mi sia consentito, in questi movimenti che non vanno per il sottile, un apprezzamento per la decisione della Di Scala di aderire, per il breve lasso di legislatura regionale che le resta, dopo essere subentrata a Stefano Caldoro, al gruppo dei Moderati e Riformisti (in accordo con FDI) per rispettare l’elettorato che l’aveva votata e il gruppo che, senza la sua adesione, avrebbe perso il requisito di costituzione.
Chiusa parentesi, vorrei sottolineare come, a partire da Giosi Ferrandino per arrivare a tutti i nuovi adepti di Forza Italia, non è stato pubblicamente dato uno straccio di motivazione politica, programmatica, della scelta effettuata. Abbiamo torto a pensare che è una scelta meramente opportunistica, di calcolo elettoralistico, di tattica di corto raggio, senza alcuno afflato, idealità, programma, sentire politico? Non conosco bene tutti i soggetti interessati e sarò pronto a riconoscere un mio errore di valutazione se sarà dimostrato, nel prosieguo (non a me ma alla cittadinanza isolana) che le scelte affondano in motivazioni serie. Se fossero motivazioni serie e meditate, si dovrebbe dedurre che l’isola va sempre più a destra. Chi ricopriva posizioni moderate liberali di centrodestra va più a destra e chi si posizionava al centro scivola nel centro destra di Tajani. Se Ischia non è l’Isola di Mussolini, come intitolò un suo libro di storia locale Benedetto Valentino, poco ci manca. E questi nuovi posizionamenti non mancheranno di dare qualche scossone in alcune amministrazioni locali: a Ischia spiazzando a destra il Sindaco di centro sinistra, a Forio e a Lacco spiazzando al centro i Sindaci che stanno più a destra. Da sottolineare anche che l’asse elettorale Pascale-Del Deo diventa una triangolazione Giosi Ferrandino-Pascale-Del Deo. A Serrara Fontana non saprei, perché Irene Iacono (dottoressa in Scienze Politiche) è quella più difficile da decifrare politicamente. A Casamicciola mi sembra che si prefiguri un rimescolamento della sfera di influenza dei singoli consiglieri, qualcuno scala posizioni, altri le perdono. Il vice Sindaco mi sembra sparito dai radar, l’unica alter ego del Sindaco appare Annalisa Iaccarino.
Questo mio breve e semplificato tentativo di analisi non ha, come obiettivo, quello di denigrare alcuno, tanto meno il Sindaco Giosi Ferrandino, a cui riconosco capacità ed efficienza, ma ha come obiettivo quello di sottolineare come sia proprio questo modo di fare politica ad allontanare la gente dal voto; di come sia questa modalità superficiale di affrontare la politica a svuotare le coscienze, soprattutto dei giovani, ai quali vengono mostrati e proposti modelli di comportamento utilitaristici e cinici, privi di passione, idee, programmi. Su quali basi dovremmo votare Sindaci e consiglieri, la cui pratica preferita è il salto della quaglia? Naturalmente, quando si è cacciatore, si è abile ad andare a caccia di proseliti e si conosce a menadito il salto della quaglia. Ma forse, nella foga di raggiungere obiettivi quantitativi di adesioni da mostrare ai capi del partito, ci si dimentica che la locuzione “salto della quaglia” non ha soltanto il significato venatorio che più conosciamo, ovvero della furbizia del volatile che, per confondere il cacciatore, salterella prima di imboscarsi e nascondersi. Salto della quaglia ha anche due altri significati: uno, che riguarda il sesso, cioè l’atto del ritrarsi repentinamente dal rapporto (coitus interruptus); due, che è anche un antico gioco romanesco in cui una persona si china in avanti e l’altra gli salta sulle spalle per sbarcare dall’altro lato. La persona che salta esclama: “salta la quaglia!” e la persona china gli risponde: “che diavolo hai?” e l’altra: “Alzeme er cuderizzo, che mmò lo vedrai”. Da ragazzi praticavamo questo gioco anche ad Ischia, dicendo, molto più semplicemente, in napoletano: “cavallo tuosto, tienete tuosto” ma figurarsi se oggi si possano praticare ancora giochi così infantili e ingenui. Morale della favola: il salto della quaglia politico avrà successo o rischia di essere un “ coitus interruptus”? E’ un innocuo gioco o può rilevarsi, per qualcuno dei contendenti, un gioco pericoloso in cui saltando sul groppone di alcuni, ci si può trovare col sedere per terra? A volte è meglio ironizzare su vicende politiche che facciamo fatica a comprendere e condividere.
“sinistra e destra sono le ali di un uccello”…. molti di voi probabilmente sanno da dove viene la citazione…..
Il sistema deve essere cambiato completamente….e gli attivisti civili senza oneri….è complicato perché i partiti utilizzano i fondi di sponsorizzazione e quindi sono obbligati a seguire la direzione determinata dal pagatore….
Quindi il cambiamento è nascosto da qualche parte nel movimento civile