LE OPINIONI

IL COMMENTO Il turismo e la carenza di risorse umane

Il turismo continua a correre. Dopo la marcata ripresa del 2022, anche per l’anno in corso si prevede un aumento dei flussi di turisti, dall’Italia e dall’estero. L’effetto traino sulla spesa turistica è pesante: in termini assoluti sfiorerebbe la soglia degli 89 miliardi di euro con una crescita stimata del 22,8% rispetto al 2022. La crescita del settore, però, si scontra sempre di più con le difficoltà di reperimento del personale: per la Pasqua ed i mesi primaverili dei Ponti – periodi di picco della domanda – è possibile stimare oltre 50 mila lavoratori ‘mancanti’ nelle imprese turistiche. A lanciare l’allarme è Assoturismo Confesercenti, sulla base di elaborazioni sul mercato del lavoro condotte da CST. Nel 2022 i pernottamenti nelle strutture ricettive italiane hanno raggiunto quota 400 milioni e la tendenza appare favorevole anche per il 2023 sia sul fronte del turismo interno che da oltre confine. Una situazione paradossale: da un lato si prospetta un aumento del volume della produzione e dei posti di lavoro creati, dall’altro le imprese del settore continuano a registrare carenza di addetti. La difficoltà nella ricerca del personale ha assunto anzi un contorno ormai strutturale, che si manifesta regolarmente già dagli anni pre-pandemia, ma che sta diventando sempre più grave con la ripartenza del comparto.

La mancanza di personale porterà nei prossimi mesi le imprese a misurarsi con una situazione complessa e imprevedibile dal punto di vista organizzativo dei processi produttivi, senza trascurare che le destinazioni competitors dell’Italia sono già pronte a migliorare i volumi degli arrivi turistici del 2022. In particolare, per le imprese che non riusciranno a reperire tutti gli addetti necessari è possibile stimare una perdita media di fatturato nel periodo del -5,3%, con conseguente abbassamento degli standard qualitativi e impatti sulla produttività. “La questione della mancanza di personale nel turismo ha ormai raggiunto le dimensioni di una vera e propria emergenza. Naturalmente anche molte imprese dell’isola d’Ischia, così come è successo lo scorso anno, stanno trovando grosse difficoltà per completare i loro staff. Nel 2022 tante attività, soprattutto pubblici esercizi (bar e ristoranti) hanno dovuto prevedere una giornata di riposo settimanale anche in piena stagione turistica, per permettere una rotazione del personale e garantire loro la giornata di riposo .

Purtroppo il mondo del turismo non ha saputo cogliere la crescente disaffezione da parte delle nuove generazioni verso professioni come quelle di cameriere, receptionist, lavapiatti e anche cuochi. Una circostanza incomprensibile, in una località turistica come Ischia che ha sempre fatto dell’accoglienza il suo fiore all’occhiello. C’è sicuramente una minore propensione al sacrificio da parte dei più giovani, che danno più peso al tempo libero, e che non amano le lunghe pause dovute ad una stagione lavorativa sempre più ristretta. Poi non aiutano i salari, tra i più bassi d’Europa. Per questo da qualche anno è ricominciata una preoccupante emigrazione da parte di tanti ragazzi isolani verso località turistiche che offrono un salario più interessante e garantiscono almeno 10 mesi di lavoro. Il 2023 sarà per Ischia ancora una stagione turistica con tante incognite, e non solo per i noti tragici eventi, ma anche per la cronica mancanza di una visione e una programmazione condivisa e strutturata.

Dopo un avvio lento, molte strutture alberghiere resteranno chiuse per Pasqua, gli spiragli migliori arrivano da lontano e interessano il segmento del lusso, sono infatti in crescita le prenotazioni degli americani. Grazie ad alcune circostanze favorevoli; ha aiutato molto la serie Tv come “L’amica geniale”, e fanno ben sperare, per il futuro, la programmazione di nuove produzioni cinematografiche interessate ad Ischia, tra le quali un film sulla vita di Luchino Visconti. In generale, Ischia ha dimostrato di essere in grado di affrontare situazioni difficili e di rimanere una meta turistica popolare, (speriamo nel futuro di riuscire a lavorare su una offerta turistica più qualificata) quindi c’è la possibilità che l’isola possa riprendersi velocemente anche da questa recente calamità.

* ASSOTURISMO CONFESERCENTI

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Fabio

Quello che lui chiama “risorse umane” le imprese isolane le definiscano “spese insopportabili”. Quando c’è una convenienza per entrambi allora viene definito un “ miracolo sindacale”!

Beta

Ha proprio ragione Fabio!
Ad Ischia il turismo, tra le seconde case di napoletani e le terme, potrebbe avere una stagione lunghissima, quindi non necessariamente utilizzare gli stagionali, invece si continua a spremere i lavoratori come limoni, e poi “avanti un’altro” l’anno dopo…

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