CRONACAPRIMO PIANO

Rissa davanti alla scuola, in tre denunciati dai carabinieri

Si tratta di altrettanti giovani dell’età di 23, 17 e 18 (compiuti questo mese) anni. Ignoti i motivi che hanno innescato la “miccia”, i militari dell’Arma non escludono nessuna ipotesi. Nella colluttazione utilizzato anche un casco scagliato contro una vettura, da qui l’accusa anche di danneggiamento. I fatti risalgono allo scorso 24 gennaio, i responsabili individuati grazie a testimonianze e filmati di videosorveglianza

Un fatto di cronaca increscioso e oltremodo censurabile per due ordini di motivi: in primo luogo per la giovane età dei soggetti coinvolti e poi per la location in cui si è svolta la vicenda che però ha avuto un epilogo inevitabile dopo una minuziosa attività di indagine che non ha lasciato nulla al caso ed ha consentito di risalire all’identità dei responsabili. Ad Ischia i carabinieri dell’aliquota operativa – guidati dal capitano Tiziano Laganà e coordinati dal luogotenente Sergio De Luca – hanno denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria tre giovani con le accuse di rissa e danneggiamento. I militari dell’Arma – dopo lunghe e approfondite indagini effettuate grazie a diverse testimonianze e all’analisi delle immagini estrapolate dai sistemi di video sorveglianza – hanno individuato tre persone gravemente indiziate di aver partecipato alla rissa avvenuta la mattina dello scorso 24 gennaio davanti all’ingresso dell’istituto statale d’istruzione superiore “Cristofano Mennella”. Nel corso della rissa i duellanti si aggredivano con calci e pugni, uno di questi avrebbe utilizzato anche un casco, danneggiando anche una autovettura parcheggiata nei pressi dell’istituto. Gli indagati hanno 23, 17 e 18 (compiuti questo mese) sono studenti. I motivi della rissa sono ancora oggetto di indagine. Non si esclude nessuna ipotesi, dai futili motivi anche a qualcosa di più complesso, come ad esempio un debito maturato per l’acquisto di sostanza stupefacente: fatto sta che capire cosa abbia innescato la “miccia” resta l’unico quesito da risolvere, per quanto lo stesso non comprometta in alcun caso le contestazioni mosse agli indagati.

Ieri sull’isola sono sbarcati anche i militari di Giugliano che hanno fatto irruzione in una struttura ricettiva facendo scattare le manette ai polsi di un uomo residente in terraferma accusato di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti

A lanciare l’allarme fu proprio la donna che si era vista danneggiare la propria vettura dal casco utilizzato come arma nel corso della rissa, accaduta intorno alle 10 del mattino. In quel momento alcuni carabinieri, tra cui lo stesso capitano Laganà, si trovavano nella vicinissima sezione distaccata di Tribunale di Ischia e dunque intervennero in tempi oltremodo celeri, ma nel frattempo i tre protagonisti della rissa avevano “deposto le armi” allontanandosi. Da qui la complessa indagine che ha portato a chiudere il cerchio. Nella mattinata di ieri, rimanendo sempre alla cronaca, sull’isola sono sbarcati anche i carabinieri di Giugliano, che hanno fatto scattare le manette ai polsi di un giovane impiegato presso una struttura alberghiera ischitana, ma residente in terraferma: l’uomo è stato associato al carcere napoletano di Poggioreale con l’accusa di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti.

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