IL COMMENTO Ischia che non va
Non mi è piaciuta la defenestrazione di Giacoma Pascale da sindaco di Lacco Ameno.
Capisco che farlo rimanere sindaco fino alle prossime elezioni amministrative era molto pericoloso per Domenico De Siano. Con il potere in mano, Pascale, avrebbe potuto essere un avversario difficile da battere. Ma questo è ancora più deprecabile se viene su spinta politica di un senatore e di una persona che ha dichiarato di voler candidarsi a prossimo sindaco di Lacco Ameno. Ancora più grave se il senatore è anche il capo politico del sindaco dismesso. Tutta questa situazione dovrebbe essere preoccupante per i cittadini non solo di Lacco Ameno ma dell’intera isola. Il degrado amministrativo e morale della classe dirigente ischitana è rappresentato egregiamente dall’episodio di Lacco Ameno. Ormai si assiste quotidianamente a come operano i consiglieri comunali, gli assessori ed i sei sindaci. Clientelismo sfrenato, personalismi e familismo sono sotto gli occhi di tutti. Come è sotto gli occhi di tutti la cattiva conduzione dell’isola.
Se Ischia si salva ancora turisticamente è solo grazie al trascinamento di una epoca fantastica durata fino agli anni 90. La seconda repubblica, non è riuscita a tirarci fuori dai piccoli danni provocati dalla prima, ma ha accentuato tutto quello che ha provocato lo stato attuale. Pascale dice che” il miglior commissario prefettizio non può mai essere come il peggiore dei sindaci”. Io non sono d’accordo. Il commissario Atonna al Comune di Ischia lasciò dieci miliardi di vecchie lire in cassa quando andò via. Il sindaco che gli successe li bruciò. Sono convinto che dalla aberrante situazione in cui siamo arrivati l’isola si salva solo con un commissario nei sei comuni per alcuni anni e con l’istituzione del Comune Unico.
I presupposti per ottenere questo sarebbero quelli di far intervenire una autorità di controllo che analizzasse gli atti amministrativi dei sei comuni a partire dai bilanci.
L’esempio di Lacco dovrebbe far capire ai cittadini di che pasta sono i nostri consiglieri comunali.
Sono d’accordo con Mizar che un commissario potrebbe essere imparziale soddisfacendo esigenze non clientelari e di recuperi amministrativi-sociali. Ma sappiamo tutti che un commissario può spendersi fino ad un certo punto ossia per le opere di ordinaria Amministrazione. Quindi per le Opere di straordinaria amministrazione resteremo fermi e impossibilitati anche a qualche finanziamento L’Europeo.Il senatore De Siano sta oltrepassando i limiti della decenza politica .Tutti gli incarichi da lui ricoperti fin ora non hanno apportato nessun contributo tangibilmente fattivo, per l’Isola d’Ischia .E per il suo di paese Lacco Ameno. Con “Il tappo Junior”saranno vincenti con “Una Cicero Pro Domo Sua”.I lacchesi e l’isola d’Ischia stanno contribuendo da anni a ingrassare bovi che di latte ne produggono ben poco. Il minimo ..sufficiente per la famiglia conclamata. Mi é piaciuto Giovan Giuseppe nella sua puntuale e distaccata considerazione che andrebbe estesa e incarnata dai votanti lacchesi. E valutata dall’intera popolazione ischitana dall’intera isola, prima che inizia il gioco”Dell’Asso-PIGLIA-TUTTTO”