LE OPINIONI

IL COMMENTO Ischia prenda spunto dalla tenacia delle tartarughe

Ti parlano di tartarughe e ti chiedono di associare a loro il nome di un’isola. Ci pensi un attimo e poi rispondi, senza esitazione: Lampedusa! È quasi inevitabile, visto che la più celebre tra le Isole Pelagie, nel Mar Mediterraneo, è da sempre nota per la bellezza del suo mare e per quella spiaggia dei Conigli, luogo di deposizione delle uova per le tartarughe marine. E tutte le volte pensi, con un pizzico di sana invidia, quelli si che sono luoghi incontaminati, dove la natura si integra con l’uomo e l’ambiente è tutelato in tutte le sue forme ed espressioni. 

Confronti tutto questo con quello che spesso accade sulla Tua isola. Gli scarichi illegali, il mare di color marrone, la rabbia dei bagnanti. E senti crescere dentro un’amarezza infinita. Poi però c’è una realtà fatta di sorprese, di emozioni, di sensazioni improvvise e di magia che si avvera sotto i tuoi occhi, proprio a due passi dal mare che è casa tua, sulle spiagge che qualche volta detesti, perché troppo affollate, che rinneghi, perché frequentate da balordi e vacanzieri irrispettosi. Le spiagge dalle quali non vedi l’ora di fuggire, per tornare alla routine cittadina. Le spiagge dell’isola d’Ischia, capaci di sorprendere e stupire. E scopri che venticinque tartarughe Caretta-caretta nascono sul lido della Chiaia a Forio, quasi a voler ricordare a tutti che Ischia è stata per decenni un vero paradiso terrestre, dove aria salubre e mare incontaminato non avevano ancora lasciato spazio a smog e maleducazione. Le tartarughe nate a Ischia sono un segno di speranza e di fiducia. Simbolo di riscatto, favorito dal bagnino che le ha aiutate a raggiungere il mare aperto, dopo che i piccoli esemplari, non riuscendo a raggiungere da soli il largo, avevano preso la direzione sbagliata. Un bagnino che si trasforma in un nocchiero premuroso, un piccolo eroe dei nostri tempi. Quello di cui avrebbe bisogno tutta l’isola verde, per ritrovare la giusta strada, per deviare dalla direzione errata che ha preso da qualche decennio. Una strada fatta di abusi e di politica non sempre attenta alle esigenze del territorio. Una strada che da troppo tempo sbarra le porte al necessario sviluppo.

L’arrivo delle tartarughe, pertanto, è un evento da “sfruttare” dal punto di vista mediatico ed al quale fare riferimento per trovare nuovi spunti di rinascita. Con la tenacia, la forza, la capacità di affrontare le difficoltà e la longevità delle tartarughe, Ischia può trovare ispirazione per svoltare. Come una favola raccontata ai bambini. Un racconto nel quale i protagonisti sono piccoli esseri testardi, saggi, silenziosi ed estremamente lenti. Capaci però di raggiungere sempre il proprio obiettivo, con perseveranza e impegno. Si ispirino a questo straordinario evento gli amministratori dell’isola, in vista di un inverno che segue un’estate ottima dal punto di vista del rilancio economico ma che pur sempre è stata una stagione condizionata dall’emergenza Covid. Le sfide che attendono Ischia sono molteplici e impegnative. Ci sarà bisogno di sinergia, collaborazione, costanza e lavoro ma soprattutto ci sarà bisogno di forza di volontà e perseveranza. Quella tipica delle tartarughe.

* DIRETTORE “SCRIVONAPOLI”  

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