IL COMMENTO Ischia, se non è tutto oro quello che luccia

DI LUIGI DELLA MONICA
Mercoledì il nostro quotidiano riportava i dati confortanti dei transiti passeggeri degli ultimi quindici giorni, da e per Ischia, facendo rullare i tamburi di una stagione all’insegna della positiva ripresa. Non mi vogliano equivocare gli illustri lettori, sono il primo a credere nel futuro e nell’ottimismo anche ingenuo ed infantile, ma non credo che il traffico in arrivo e partenza della Capitaneria di Porto sia uno strumento che dia il polso reale della situazione economica del turismo di breve e di medio periodo. Sicuramente un plauso alle compagnie di navigazione che avranno incamerato qualche fondo per tamponare le perdite di utile durante l’inverno, ma, ahimè, credo poca cosa. Non conta quante persone utilizzino il trasporto pubblico marittimo, ma quanta parte del loro indotto economico possa arricchire il territorio ospitante ed inoltre è importante sapere come i forestieri siano orientati agli acquisti, ai gusti, alle tendenze. Tutto questo è assolutamente alieno, extraterrestre nella nostra isola, che vuole narcotizzarsi, badate bene questa metafora non è la prima volta che l’adopero, con le foto della ex Cancelliera di ferro Anghela (scrivo come si pronuncia in italiano) alla prora del traghetto diretto a Ischia, la quale è poi fuggita per l’ossessiva caccia mediatica alla sua privacy. Nessuno osserva che sulla piattaforma digitale “Amazon Prime” fra i film più richiesti al numero uno in Italia vi è una commedia romantica ambientata a Capri. Cosa ci importa? Prima o poi la gente verrà ad Ischia, disorientata com’è fra alberghi che pubblicizzano tutto compreso in pensione completa a 350 euro per persona o altri che ti chiedono anche 600 euro per un week-end. Spazio per il turismo cosiddetto esplorativo, quello di persone non intenzionate a trascorrere lunghi periodi di vacanze, ma anche solo per saggiare l’esperienza di vivere Ischia, non esistono: chi vuole alloggiare due o tre notti o si vede sparare cifre improponibili, o riceve secchi rifiuti. Non immaginate quante persone di alto profilo culturale e sociale non ho potuto far incuriosire all’isola, proprio per questa politica estromissiva del turismo d’elite per periodi corti; stesso discorso dicasi per le formule b & b.
Questa onda positiva, eccezione fatta per Forio, mentre per Sant’Angelo non posso parlare perché non ho ancora fatto sopralluogo, cozza con i diversi affittasi, cedesi dei locali commerciali, lungo la centrale Via Vittoria Colonna di Ischia, alcune parti limitrofe al Corso Luigi Manzi in Casamicciola, da ultimo omaggiato dall’arch. Fuksas con la “spianata” sulle ceneri del “Capricho”, che viene colpita dalla dolorosa chiusura per manutenzione della prima sede storica di “Calise” ed il corso A. Rizzoli di Lacco Ameno, che senza nulla togliere ad altri, era il sito di preferenza del jet set mondiale, durante le vacanze del cummenda e del Maestro Luchino Visconti, negli anni che furono. Vi annoio solo per un po’, allo scopo di mostrarvi come si effettuano censimenti economici sostanziali ed idonei ad orientare gli investimenti.
Da – Brescia Oggi – di Luciano Scarpetta 02 maggio 2025 “Ponti da tutto esaurito nel Bresciano: il giro d’affari vale 100 milioni di euro. Si registrano code un po’ in ogni dove, soprattutto sulla riviera del lago di Garda, presa letteralmente d’assalto da turisti e «pendolari» da weekend. In una manciata di chilometri si concentrano le atmosfere mediterranee offerte dalla riviera con i paesaggi tipicamente montani dell’entroterra, potendo scegliere dal classico triplete balneare (sole, lago e ombrellone) alle escursioni in quota con bacchette e scarponcini (o in mtb) tra paesaggi mozzafiato sullo sfondo del lago. Scene da estate ormai piena ieri ad esempio a Desenzano: spiagge piene, primi tuffi, bar esauriti, giornata top. Detto di quanto accaduto per questo ponte del Primo Maggio, grazie ai dati Analytics elaborati dall’Ufficio Studi Confcommercio Brescia, nei sei centri storici bresciani (Brescia, Desenzano del Garda, Iseo, Ponte di Legno, Salò e Sirmione) emerge un aumento dei visitatori non solo nell’ultimo fine settembre di aprile: «L’incidenza degli stranieri è aumentata sui visitatori totali soprattutto nel weekend di Pasqua e in particolare sul lago di Garda, mentre nell’ultimo fine settimana gli italiani hanno approfittato del ponte del 25 aprile per visitare le principali località turistiche bresciane», afferma a consuntivo il presidente di Confcommercio Brescia, Carlo Massoletti. Tra il 18 e il 20 aprile sono stati soprattutto i tedeschi ad arrivare nella nostra provincia: «A Salò, ad esempio, il 43% degli stranieri veniva dalla Germania, ad Iseo il 19%, a Desenzano il 21%, a Sirmione il 23%. Invece, per Brescia, in tutti e tre i weekend monitorati, c’è stata una prevalenza di visitatori francesi, in uno scenario che comunque non ha visto un’incidenza significativa di stranieri in città», ha aggiunto il presidente Massoletti. Turisti dalla Francia ha affermato il presidente di Confcommercio Brescia – sono arrivati in centro a Brescia 1.131 atterrati a Milano, di questi quasi il 12% era francese. La situazione è invece differente per gli arrivi in aereo sulle località sul Lago di Garda: il 13,5% degli stranieri erano inglesi a Desenzano e addirittura il 18% a Salò, mentre a Sirmione la nazionalità più rappresentata sono stati gli irlandesi con il 22,3% del totale». Discorso a parte merita anche l’alto Garda, patria degli hotel e delle spa pentastellate lusso dove il sold out in luoghi del genere è stato raggiunto anche grazie all’arrivo di tantissimi turisti mediorientali. «I ponti di primavera – ha detto il presidente di Federalberghi Brescia, Alessandro Fantini – sono stati discreti e anche per il Primo maggio le risultanze sono positive, grazie anche alle previsioni meteo e alle prenotazioni last-minute». A Brescia i visitatori sono stati 108.807 (11-13 aprile), in flessione, 96164, per il maltempo a Pasqua (18-20 aprile) e in ripresa, 103.768, al ponte del 25 aprile (25-27 aprile). Detto di Desenzanoche in analoghi periodi ha registrato 65.260, 70.203 e 85.888 visitatori, sorprende il «sorpasso» di Salò su Sirmione. A Salòinfatti, si contano nei tre fine settimana di aprile, 33.922, 39.667 e 49.646 visitatori totali rispetto ai 16.488, 23.383 e 29.280 registrati a Sirmione, che a quanto pare si è però rifatta con gli interessi nella giornata di ieri. E’ grasso che cola anche a Iseonei fine settimana di aprile dove si sono contati rispettivamente 43.090, 34.316 e 57.357 visitatori.
Letta questo estratto della stampa lombarda, siamo in grado di capire se i 100.000 passeggeri in transito per Ischia hanno portato massivo volume d’affari a tutti i 67 mila abitanti dell’isola, oppure si controverte unicamente di economia di sussistenza, per illudersi che tutto vada bene? Ai posteri della metà di ottobre 2025 l’ardua sentenza, ma il torpore dell’autocelebrazione della bellezza del territorio come rimedio alle presenze economico-turistiche deve finire per sempre! Ci vuole coordinamento strutturale ed intellettuale, oserei dire. Ischia nell’immaginario collettivo è bella, ma è servita da mezzi di sostegno al turismo obsoleti ed eccessivamente cari. Posso certificare per esperienza diretta che a Brescia, capitale della cultura 2024, il servizio taxi si prenota con un volgarissimo numero whastapp, che esiste una applicazione che è in grado di orientare il consumatore sulla tratta e sul costo al centesimo, oltre ad avere un servizio autotrasporto terrestre capillare. Da ultimo, sul nostro giornale, è apparsa una nota di un affezionato ospite extracampano che si doleva degli autobus, ma vogliamo citare i taxi che hanno 6 tariffe diverse in circa 40 kmq di territorio? Non ho nessun rimedio da proporre, salvo quello di scendere dal piedistallo, di rimboccarsi le maniche e di prendere di petto la situazione, come fecero i nostri nonni o bisnonni, che ci hanno costruito la bellezza dell’isola come è oggi.
* AVVOCATO