LE OPINIONI

IL COMMENTO Ischia senza feste, non è detto che sia una sciagura

Diciamo la verità, un po’ tutti eravamo convinti che questo Natale sarebbe stato quello della definitiva uscita dall’emergenza Covid. Neanche la più pessimistica delle previsioni avrebbe portato a pensare che restrizioni, controlli, divieti e annullamenti di eventi, potessero condizionare anche questo fine 2021. L’estate del resto aveva illuso un po’ tutti. Al netto delle anomalie che anche il periodo delle vacanze estive ha fatto registrare, vedi l’annullamento ad Ischia di alcuni degli appuntamenti tradizionali come la festa di Sant’Anna e la sfilata di Sant’Alessandro. Nonostante questo, infatti, l’avvio della campagna di vaccinazione, il calo fisiologico dei contagi, la minore aggressività delle nuove varianti (più contagiose ma meno pericolose), sembravano circostanze tali da consentirci di guardare con ottimismo e fiducia a questo periodo di festività natalizie, atteso anche a sull’isola verde come uno dei momenti fondamentali, non solo per il divertimento di turisti e isolani ma soprattutto dal punto di vista dello sviluppo e la crescita economica.

Tanti settori sono legati alla buona riuscita di manifestazioni ed eventi che si organizzano a Natale. La notizia dell’annullamento delle feste di Capodanno, che era nell’aria già da alcuni giorni per la verità e che ha trovato conferma nelle parole del governatore della Campania, Vincenzo de Luca, ha quindi incupito gli animi ma non ha sorpreso più di tanto. In questi casi, però, piangersi addosso, abitudine tristemente nota da queste parti, non servirebbe a nulla. La rinuncia alle feste di piazza, invece, potrebbe essere lo spunto per fare qualcosa di nuovo, di diverso, magari anche più piacevole. Puntare su cultura, gastronomia e tempo libero, riscoprire le bellezze naturali dell’isola, immedesimarsi con il territorio, potrebbe essere un modo altrettanto esaltante per vivere questo Natale ischitano. Il rischio di una nuova crisi e quello devastante di nuove chiusure, “minacciate” dallo “sceriffo”, devono essere un deterrente abbastanza convincente per fare un passo indietro e costringersi, ancora una volta, ad una serie di sacrifici. Certo la decisione poteva essere presa prima, in maniera tale da evitare l’avvio di una macchina organizzativa che coinvolge vari settori, da quello amministrativo a quello imprenditoriale e artistico. Evidentemente, però, si è atteso fino al punto di non ritorno, nella speranza di poter dare il via libera, prima di arrendersi ancora una volta al maledetto virus. Non si tratta di boicottaggio verso le feste ma di prudenza necessaria e indispensabile. Godiamoci l’isola nei suoi aspetti meno goliardici, allora, facendo meno baldoria, a volume spento e senza balli sfrenati. Sarà un dazio da pagare alla nostra sicurezza ma, chissà, forse anche un regalo inaspettato al nostro benessere.

DIRETTORE “SCRIVONAPOLI”

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex