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Ischia, missione in Crimea tra polemiche e ilarità

di Marco Gaudini

 

ISCHIA – L’abbiamo scritto più volte, a Ischia è calato il turismo russo, e la crisi di questi flussi, in concomitanza di alcuni eventi geopolitici, si è fatta sentire per l’economia isolana. Allora l’obiettivo di chi ha anzitutto il compito di incrementare quanto possibile il turismo sull’isola, è quello di intercettare nuovamente questi flussi, cercando di riportarli sulla nostra isola. Così, mentre si mettono a punto le strategie condivise nel protocollo per il rilancio di Ischia, con la regìa dell’Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo, il commissario Mimmo Barra punta su un’iniziativa inedita e originale, in grado di dare nuova linfa all’asse tra Ischia e la Russia.
Nodo cruciale del progetto è la Crimea, un piccolo Paradiso turistico sul mar Nero, rilanciato – in termini di presenze – dalla precarietà politica dei paesi del Nord Africa: chilometri di spiagge, grotte sottomarine, un mare caldo e le terme. Ed è proprio in questo fazzoletto di terra ormai sotto il controllo russo, che arriverà la delegazione ischitana, capeggiata da Barra e dal presidente della commissione regionale Turismo, Nicola Marrazzo, andrà in spedizione il prossimo 30 marzo prima a Mosca e poi in Crimea, su invito espressamente formalizzato dal ministro al Turismo della Repubblica della Crimea, Sergey Strelbitsky, che ha ringraziato Ischia “per l’interesse dimostrato verso il settore turistico della Repubblica di Crimea”, comunicando che “nel mese di marzo è stato pianificato lo svolgimento del forum ‘Crimea aperta’ nell’ambito del quale saranno discusse le domande attuali dello sviluppo e promozione del settore turistico di Crimea e sarà presentata anche la programmazione turistica dell’anno 2016. All’evento – si legge nell’invito – partecipano rappresentanti dell’amministrazione pubblica del settore turistico delle regioni della Federazione Russa, le imprese turistiche, specialisti di marketing, organizzazioni e associazioni sociali del settore che si occupano dei servizi ausiliari, comuni delle regioni turistiche della repubblica di Crimea. Con lo scopo di sviluppare la nostra collaborazione – si legge nella nota – invito il dottor Domenico Barra, commissario dell’Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo delle isole di Ischia e Procida, il Presidente della Commissione del Turismo della regione Campania Dott. Nicola Marrazzo, il direttore della rappresentanza a Mosca “CampaniaPro” sig.ra Elena Arkhipova e altri delegati dell’isola d’Ischia a partecipare all’evento”. Un gesto di amicizia, propedeutico certo a una nuova fase nella quale, è l’auspicio di tutti, i rapporti tra Ischia e la Russia, ivi compresa la contesa Crimea, possano rivelarsi proficui. E’ anche per questo che Barra guarda con interesse agli eventi già programmati in Crimea, in particolare nel settore del termalismo e dei rapporti con la Campania, che si articoleranno nel biennio 2016-2017. «Guardiamo con interesse – ha scritto il commissario nella sua lettera il commissario al governatore della Repubblica di Crimea, Sergey Aksenov –al programma di eventi volti a elevare il livello dell’industria del turismo internazionale nella Repubblica di Crimea con la predominanza di centri benessere specializzati, resort, alberghi e parchi termali, e sottolinea la disponibilità dei suoi esperti a condividere le esperienze nel campo dello sviluppo del turismo. In particolare, la penisola della Crimea è simile all’isola italiana di Ischia (Napoli), i cui parchi termali, le cui terme e i cui resort sono noti in tutto il mondo e attraggono i turisti alla ricerca di relax e di benessere». Insomma l’obiettivo è quello di creare una sorta di gemellaggio Ischia – Crimea, dove non siano solo gli isolani a trarne beneficio, intensificando nuovamente i flussi turistici provenienti dalla Russia, ma anche quelli che un tempo erano chiamati i tartari della Crimea, ed oggi più comunemente i crimeani, potranno giovarne, attraverso la condivisione del nostro “know-how”. Ma cosa ne pensano gli albergatori di questa iniziativa abbastanza originale messa in campo dall’Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo isolana?

Su questo punto, bisogna dire che i pareri sono contrastanti, tra “favorevoli e contrari” e tra chi, non conoscendo bene l’iniziativa, ha mantenuto una cauta posizione. Tra i sostenitori annoveriamo l’ing. Giancarlo Carriero, noto albergatore isolano, che in merito ha dichiarato:«la cosa interessante è che anche la Crimea è una zona con vocazione termale, io credo che bisogna cercare una forma di sinergia anche mettendo in campo delle ricerche sulle proprietà delle nostre acque e delle loro, per costruire un gemellaggio che possa farci “pubblicità” reciprocamente. La Crimea è un territorio sotto il governo russo, che in questo momento ha qualche problema, ma ne usciranno molto presto, quindi è potenzialmente un mercato interessante per noi. Vale la pena provarci» – ha concluso Giancarlo Carriero. Diversa, anche se non si può annoverare tra i contrari, la posizione di un altro noto albergatore,  Antonio Longobardi, che ha dichiarato:«non conosco l’iniziativa quindi non posso esprimere giudizi approssimativi, potrebbe essere anche meritevole. Quello che però posso dire è che ci vogliono sforzi molto grandi per aggredire un mercato nuovo o così complesso come quello russo, o della Crimea. Si potrebbe invece investire per “colpire” mercati più vicini a noi, dove siamo più o meno già conosciuti, penso a quello inglese, tedesco e lo stesso mercato italiano. Ritengo che gli spot una tantum o le partecipazioni alle fiere, sono iniziative che lasciano il tempo che trovano, ma per incrementare i flussi turistici ci vuole ben altro» – ha dichiarato Antonio Longobardi. Diversificare le tipologie di intervento nel settore turistico, è il pensiero anche di Bruno Basentini che ha commentato così l’iniziativa messa in campo dall’ Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo:«speriamo non sia una “guerra” di Crimea – ha detto con amara ironia Bruno Basentini – noi siamo interessati ai paesi che abbiamo “perso” turisticamente parlando, come la Germania, l’Austria, la Svizzera e l’Inghilterra. Ormai i tour operator di questi paesi ci hanno classificato come un territorio di basso livello turistico, ed hanno anche cercato di sollecitare con una nota scritta in passato i nostri amministratori ad interessarsi di più per migliorare la vivibilità dei nostri luoghi, ovviamente però senza ricevere alcuna risposta, né formale né concreta. Bene il mercato russo, ma adesso le vicenda geopolitiche, alle quali ha contribuito anche l’Italia, hanno fortemente indebolito quell’economia e tutto il comparto dell’est. Io credo che dobbiamo anche iniziare un lavoro tra di noi, siamo infatti disuniti e poco organizzati. Ho pertanto chiesto al mio legale l’altro giorno di far venire sull’isola il CNA di Mestre per regolamentare l’unione tra di noi. Bisogna iniziare a fare un lavoro congiunto nei vari settori, a cominciare da quello della pubblica amministrazione, sollecitando comportamenti più virtuosi. I Comuni “dissestati” infatti determinano un considerevole aumento delle tasse a discapito degli imprenditori e dei commercianti. E su questi aspetti che bisogna lavorare, tutti insieme» – ha concluso Bruno Basentini. Chi invece ritiene quest’attività dell’Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo, scarsamente utile al turismo isolano, ed anzi che distoglie l’attenzione sui reali interventi che dovrebbero essere messi in atto è il noto albergatore Franco Di Costanzo che ha dichiarato:«questa storia somiglia molto ad una barzelletta ma purtroppo è vera. Questo non vuol dire fare turismo, siamo indietro di oltre cento anni se pensiamo che queste cose possano funzionare. Ognuno può fare quello che vuole, ma non credo che in questo modo si intensificano i flussi turistici. Sarebbe opportuno però aumentare il confronto anche con gli imprenditori per verificare quali sono i settori sui quali intervenire. Adesso andranno anche alla fiera di Berlino, ma già so che sarà come le altre volte, una presenza scarna, relegata ad un tavolino e rappresentati da chi non conosce neanche il tedesco. Insomma se vogliamo intervenire seriamente sul turismo abbiamo bisogno di confrontarci, ed a questo proposito chiedo che fine ha fatto la famosa cabina di regia» – ha concluso Franco Di Costanzo. Insomma la Crimea sembra dividere ma alla fine la missione partirà e sarà compito di coloro che ne faranno parte, dimostrare che è servita a qualcosa.

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