IL COMMENTO La bella Ischia e cosa va migliorato
DI LUIGI DELLA MONICA
Ischia nell’estate 2022 ha raggiunto il suo apice di perfezione, diventando Caput Mundi del turismo. Se nel 28 luglio 1883 sprofondava nel dolore del terremoto di Casamicciola, che da una tiepida fase di sviluppo economico similare a quello della cugina Capri, già da quasi vent’anni dotata dell’Hotel Quisisana meta del turismo mondiale d’elite, veniva catapultata in una orrenda parentesi storica di depressione economica, vuoi indotta dalla incapacità dei governanti savoiardi, vuoi dal crudele svantaggio della insularità, fattori ostativi alla ricostruzione. Agli inizi del 20^ secolo i viaggi scientifici esplorativi dei coniugi Curie ed altri nomi blasonati della cultura medica mondiale indussero a scoprire le virtù terapeutiche uniche delle acque termali ischitane – guarda caso già note ai romani – e superate le povertà delle due guerre si attende il Comm. Rizzoli negli anni 50’, il Maestro Luchino Visconti ed il Musicista e Musicologo Sir William Walton negli anni 70’ per creare una immagine dell’isola verde in parallelo di bellezza all’isola Azzurra.
Nel 2022, già da Pasqua e proseguendo nei ponti primaverili, l’isola registra record di presenze e si conferma nel pieno dell’Alta Stagione come una macchina da guerra per la recettività turistica. Come un fulmine benefico a ciel sereno piomba la statistica mondiale che incorona Ischia sul tetto del Mondo, come isola più bella, superando persino le Haway, le Maldive… Come ischitano convinto e maniaco dell’isola affermo: “ a ragion veduta ed a furor di popolo”. Improvvisamente arriva un’altra sorpresa sgradita ed inaspettata: come una serpe strisciante e velenosa, annidatasi nell’ombra e nel torbido, irrompe la cronaca nera. Confesso che l’episodio nefasto della rissa al bar “Gatto Bianco” mi ha profondamente costernato, vergognato e ferito nell’amore per Ischia, l’isola bella. Come il mio Collega Franco Borgogna, nella mia breve usuale uscita estiva dalla Campania, mi sono trovato a visionare un’altra bellezza italiana, bandiera blu, la spiaggia della Marina di Ugento, loc. Torre San Giovanni, regione Puglia, che costituisce un brand conosciuto a livello mondiale. Sono stato in compagnia di turisti provenienti da tutta Italia, che alla parola Ischia ridevano di gioia al pensiero di visitarla, svizzeri, francesi, tedeschi, ed americani…
Devo constatare che i servizi complementari erano assolutamente inesistenti, una reception modesta, meramente di facciata, taxi non presenti, strade statali e provinciali buie, segnaletica scarsa ed imprecisa, promiscuità fra veicoli e pedoni e la discesa a mare, che devo definire pulitissimo, pagata circa 400 euro a settimana, ma una vera e propria lotteria il parcheggio su strisce a pagamento salatissime.
L’albergo una sorta di caserma, che intruppa gli ospiti e che trasmette la sensazione inconscia: “sei venuto qui perché lo hai voluto tu, rispetta le mie regole, paga e vattene al più presto”. Pur tuttavia, non ho assistito, avendo anche osservato folle e resse oceaniche, brulicare di vita oltre la umana capienza, ad episodi di bestialità urbana. Questo è un esempio di vendita del bello, come brand turistico, che non appartiene ad Ischia, che è diventata la imperatrice del Mondo della bellezza in mezzo al mare, ma che non riesce ad espellere fenomeni di intolleranza sociale, di brutalità che non hanno nulla a che vedere con la sua icona di perfezione estetica. A tal proposito, la comunità ha designato il suo governante a furor di popolo, il dott. Enzo Ferrandino, che, quasi con un consenso imperiale, ha adottato, nel pieno dei suoi poteri istituzionali e con il pieno appoggio dei suoi consiglieri, una ordinanza di inibizione delle sonorità musicali in pubblico oltre la mezzanotte. Questo è stato il primo rimedio correttivo, che in tutta onestà intellettuale, come asserisce il mio Collega Prof. Mirelli, non mi sento di criticare, anzi plaudo ed incentivo le istituzioni POLITICHE, non quelle giudiziarie che attualmente sono egregiamente dirette dalle Forze dell’Ordine capillarmente presenti sul territorio, a farsi garanti del consolidamento perpetuo del primato mondiale della bellezza isolana con ogni mezzo legale. Non credo che gli oppositori alla ordinanza del Sindaco appartengano a quella minoranza del 5% che non ha votato il listone Ferrandino: la campagna elettorale isolana ha avuto i suoi giusti tempi di metabolizzazione, non come quella nazionale che ci apprestiamo a “subire”.
Detto questo non credo che gli imprenditori della notte possano fingere di non sapere che quei giovinastri minorenni che citavo nel mio fondo della scorsa settimana siano gli stessi figli\e o fratelli\sorelle minori dei loro clienti, che non sapendo fare in tutori in vacanza mettono i loro pupilli in parcheggio per strada con grosse somme di denaro, nemmeno disponibili ad uno stipendiato statale, ad ammazzare la noia in attesa degli adulti che stanno investendo nella industria del divertimento notturno. La comunità isolana, composta da proprietari di seconde case, di albergatori e di imprenditori dell’intrattenimento devono decidere storicamente da che parte stare: o dalla parte del bello che impone sacrifici e restringimenti della cinghia oppure, dalla parte del conformismo e del conservatorismo di Ischia come isola inclusiva anche del cafone-delinquente, il quale se commette un illecito poi sarà “punito” dalle Forze dell’Ordine, che “devono” cancellare le ferie al personale, posizionare utopisticamente un drappello ogni locale, tanto il 31 agosto verrà presto. Se gli operatori della notte volessero propinare un genere di servizi turistici di Ischia come Ibiza, posso loro replicare che con i miei occhi ho visto negli anni passati manganellare dalla Guardia Civil gli scalmanati ed i facinorosi, oltre le ambulanze che trasportavano a sirene spiegate i giovani in ospedale ridotti in coma etilico e non solo: sicuramente ho citato un esempio paradossale per la nostra isola, ma nessuno deve dormire fra guanciali piumati d’oca: il fenomeno va attenzionato e prevenuto.
Non credo che quest’ultima tipologia di atteggiamento sia coerente e speculare al nuovo Super Assessore, cui auguro di sincero cuore il miglior lavoro, il sig. Ejarque, che potrei definire omologo al Barone Niels Leidolm negli anni 80-90, per usare una metafora calcistica. Dal mio modesto ed umile canto, ritengo che la caratura, la lungimiranza e la fama indiscussa di questo pezzo da 90, anzi da 95, che il Sindaco Ferrandino ha potuto selezionare nel comune più popoloso dell’isola debba stimolare gli altri comuni, a creare un Consorzio della Bellezza Ischitana nel Mondo.
Di qui potrebbe crearsi una interlocuzione istituzionale, sempre nel solco dalla riforma costituzionale della insularità che sta portando avanti l’ANCIM, di cui è Presidente il Sindaco Del Deo, con Federalberghi, sindacati della forza lavoro, Conferesercenti e Confocemmercio, nonché dei rappresentanti dei proprietari delle seconde case, per rimodulare i fenomeni delle camere lowcost ed incentivare le dichiarazione dei fitti stagionali, magari sul modello delle isole Baleari (Ibiza), prevedendo una tassazione agevolata iva al 4%, ovvero al 10%. In tal guisa, si avrebbe un accrescimento dei utili netti dell’impresa alberghiera che potrebbe evitare una massificazione ossessiva per riempire le prenotazioni ed una maggiore disponibilità del privato proprietario della seconda casa a dichiarare il forestiero, ospite a titolo oneroso. Si potrebbe creare una patente di tranquillità, un patto di tranquillità, un bollino di quiete, come un marchio dop dell’agroalimentare, che l’ospite soggiorna in una abitazione e\o un albergo privo di maleducati e scalmanati, nel rispetto delle regole di convivenza civile: sulla falsa riga di un patto antiracket che ha mano a mano fatto vomitare dal sistema degli appalti pubblici e privati il cancro del pizzo.
Ischia imperatrice del Mondo per bellezza deve espellere dal suo seno questo pseudo turismo maleducato e tutti dobbiamo stringerci attorno alle Istituzioni per escogitare il modo più repentino ed indolore possibile, ma tutte i cambiamenti non potranno certo essere brutali, pur tutavia il 2022 dovrà essere l’anno zero per Ischia per abiurare la sua immagine di malavivibiità nei mesi di luglio ed agosto. Non permettiamo a questi ospiti indesiderati ed ai pochi isolani compiacenti di incendiare l’anima e la cultura dell’isola, come Roma venne incendiata da Nerone.
Evitiamo di sciupare l’alta professionalità, la pazienza e la proverbiale ospitalità ischitana, il brio dei nostri tour operators con l’ipocrisia di regionalizzare alla Campania il fenomeno della maleducazione, perché tutti i padri di famiglia conoscono tempi e modalità di reiezione degli ospiti maleducati. Questi soggetti sono ispirati da una percezione di impunità e di tolleranza perché pagano e perché devono fare a casa altrui quello che è vietato a casa loro o nel loro quartiere, per cui Ischia deve ribellararsi con l’indottrinamento del bon ton, del galateo e della buona educazione della vita in vacanza, facendo intendere che dal 2022 in poi l’isola non accetterà più ospiti sgraziati, cafoni, invasivi e scostumati. Spero che il sig. Sindaco possa emanare a breve una ordinanza di divieto di passeggiare a torso nudo, oppure in costume. Dobbiamo inaugurare il culto laico della bellezza di Ischia, non incendiarla con questi atti brutali.
Azz, cosa va migliorata? tutto partendo da Zero, Illuminazione, strade, spiagge,Erbe incolte, IMMONDIZIA con la sua RACCOLTA; uno schifo indiscutibile, parcheggi, ( La siena) e Basoli( Vasoli) che sono da rifare,ecc, Questo è uno dei mali dell’isola, avere gli occhi foderati di Prosciutto
Cronistoria banale e senza soluzione