LE OPINIONI

IL COMMENTO La legge eccezionale

La grave crisi che attanaglia Ischia e tutto il settore turistico nazionale per la pandemia sta facendo emergere la necessità di rivedere in modo sostanziale le politiche che il Governo deve mettere in atto settore per settore per uscirne. I grandi investimenti previsti in alcune località cozzano contro stratificazioni difficilmente superabili per i tanti lacci e laccioli che da cinquanta anni stritolano la nostra società. Ad Ischia ciò è avvenuto per la mancanza di piani regolatori che ha portato la gente a costruire contro legge. Ischia in Italia è l’emblema di questo modo di agire. Ma è giusto una asserzione del genere? No, assolutamente no e proviamo a spiegare il perché.

Francesco Compagna, grande economista meridionale inventò la “rapallizzazione” per dire come ammazzare un territorio fornendolo di strumenti urbanistici. Abbiamo distrutto una buona parte delle coste italiane costruendo legalmente. Abbiamo distrutto Ischia con l’abusivismo? Uno studio serio da parte dei Comuni di Ischia potrebbe dimostrare che l’abusivismo senza piani regolatori ha avuto un impatto sul territorio meno disastroso per esempio della costa ligure che va da Ventimiglia alle Cinque terre dove si è costruito legalmente. Se ciò fosse vero e lo è perché Ischia conserva ancora una ottima immagine turistica in Italia e nel mondo, una delle 10 isole più bella del mondo, non avremmo il diritto di avere una legge eccezionale per ridisegnarne il futuro?

Le analisi di Giggiotto Rispoli, Bruno Molinaro e Franco Borgogna che hanno aperto il dibattito mi sembrano troppo tecnicistiche e danno l’impressione di voler seguire schemi già visti e sentiti che non sono accolti da quella parte delle lobby che del bello se ne fregano avendo proprio loro fatto costruire sull’isola i pochi mostri esistenti. L’abusivismo quello veramente pericoloso va abbattuto ed il Governo deve decidersi a farlo. Uno stabile costruito negli anni cinquanta, nel 2020, non trova ancora la conclusione della pratica presentata con la legge 47/85 pur non avendo necessità di licenza edilizia ma forse avendo violato uno delle decine di vincoli esistenti sull’isola. Questo lo chiamate Stato? E non si potrebbero rivitalizzare menti e regole per andare avanti?

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