IL COMMENTO La Procura abbatte, la politica tace, il vescovo implora

L’isola sta tragicamente navigando, sotto il profilo urbanistico, tra Scilla e Cariddi. La nave isolana è costretta a transitare in uno stretto che ha da un lato Scilla (Magistratura) e dall’altro Cariddi (l’inerzia dei Sindaci). Proprio come il mito greco: una ninfa e una naiade, che avrebbero dovuto aiutare il popolo e che, invece, diventate mostri marini, contribuiscono a far “naufragare” il popolo. In questi giorni abbiamo assistito all’assurdo di un ordine di abbattimento di Casa Luisa in via Calosirto a Forio, abitata da anni dalla famiglia di Domenico De Siano che, a dispetto del nome, non è Senatore della Repubblica ma cittadino mite, con molti acciacchi e dai nervi saldi rispetto al braccio forte della Magistratura e della Polizia di Stato. La moglie, Filomena Buono è sorella di quel Luigi Buono che, assieme a tre figli, perirono nella tragedia di Monte vezzi. Drammi incrociati di ordinaria follia, di case non a norma, costruite dove capita, senza che nessuno li abbia fermati in tempo. L’ordine di abbattimento è arrivato in piena pandemia, in Comune terremotato e in barba ai criteri di priorità raccomandati dal Procuratore Generale Luigi Riello. Nel contempo, nessuno dei 6 Sindaci ha mosso un dito. Non lo hanno mosso verso De Luca, che potrebbe e dovrebbe interloquire con la Procura Generale di Napoli, al fine di far rispettare quel codice di priorità indicata dalla stessa Procura. Più difficile mi sembra l’ipotesi di un provvedimento diretto della Regione, che – in clima di pandemia – blocchi la cantieristica di abbattimento.
I Sindaci non hanno mosso un dito per abusi che si stanno verificando oggi, approfittando dell’attenzione pubblica tutta rivolta alle drammatiche conseguenze della pandemia. E si badi bene che, per abusi odierni, s’intendono non di abitazioni di necessità bensì di case in zone di alto interesse paesaggistico, di proprietà di VIP privilegiati o parliamo di appendici non indispensabili di case già esistenti. Noi siamo scandalizzati per entrambi i fenomeni: per gli abbattimenti che non seguono l’ordine prioritario stabilito dal Protocollo e ci scandalizziamo per la mancata Legge Speciale di sanatoria e per lo spaventoso ritardo dell’esame delle pratiche di condono. Ma contemporaneamente ci scandalizziamo per il completo lassismo dei Sindaci rispetto ai vari “scheletri” di case abusive mai completate e mai abitate e rispetto ai colpi di mano di uomini potenti. Se non agiamo contemporaneamente su tutti questi fronti, finiremo con l’avallare una serie di ingiustizie sociali oppure di favorire il totale degrado urbano. E questo è il motivo per cui nell’opinione pubblica e sui social ci si divide tra chi grida “vergogna” per gli abbattimenti e chi, al contrario, invoca il rispetto inflessibile della legalità. E’ da anni che ci battiamo, assieme a tanti altri, per una Legge Speciale che metta fine ad un’intollerabile situazione di limbo, nel quale vagano le anime di coloro che hanno costruito in difformità, per l’eccesso di vincoli esistenti, per la mancanza di pianificazione urbanistica, per i ritardi dell’esame delle pratiche di condono. Tutto questo non ci sfugge e continueremo a cercare strade per una soluzione giusta ed equa del problema. Però è ugualmente intollerabile, passeggiando a piedi (nella misura in cui è consentito) in questo lungo lockdown, vedere una serie di abusi inutili, inessenziali, nel senso che sono appendici di case già esistenti; scheletri di ferro, casupole di supporto, casotti a metà tra le gabbie degli animali e garage. Mattoni mal messi e rimasti scoperti e sconnessi. Finestre e porte attaccate alla men peggio per accampare un diritto di preesistenza che invece non esiste.
Butto lì un esempio su tutti: Via Nuova Cartaromana, nel Comune d’Ischia. Succede che, accanto a villette, a case ben messe, vengono accostate parvenze di costruzioni, per la sete di sempre nuove superfici coperte, rinunciando magari ad un posto auto o a un giardino più ampio e curato, in disprezzo del paesaggio, del Regolamento Urbanistico Edilizio, del minimo decoro urbano. Quanti giardini, quante vedute panoramiche sono inibiti al pubblico godimento perché vengono frapposti teli verdi, cannucciate, verde sintetico, allo scopo di nascondere lavori non autorizzati? Tutto questo è vietato dal Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale (RUEC), ma nessuno fa niente per farlo rispettare! E pensare che domenica scorsa abbiamo celebrato la Giornata del Paesaggio! Ciò, purtroppo, non ci aiuta nella battaglia per una Legge Speciale che consenta una sanatoria. Ci rende “non credibili”, ci espone ad un flop della possibilità di intercettare fondi del Next Generation EU, tutto fondato sullo Sviluppo sostenibile. Prossimamente si presenterà, ai Comuni isolani, un’altra occasione per recuperare credibilità. Tale occasione ci viene offerta da una Legge che dovrebbe essere prossimamente licenziata dal Parlamento. Allo stato, il disegno di Legge (a firma di Franco Mirabelli del PD e Paola Nugnes di Leu) è stato approvato il 10 marzo in Commissione Ambiente al Senato. Si tratta della Legge di Rigenerazione Urbana, che costituisce una grande opportunità per il riassetto del nostro paesaggio. Tale Legge si basa su incentivi e disincentivi. Per quanto riguarda gli incentivi, si dà la possibilità ai Comuni di ridurre o sospendere IMU, TASI e TARI, in rapporto a interventi di rigenerazione urbana sul patrimonio immobiliare esistente. Al contrario, con lo scopo di disincentivare la trascuratezza degli immobili è data facoltà ai Comuni di alzare le aliquote IMU su immobili inutilizzati o incompiuti da almeno 5 anni. Ischia ha numerose costruzioni abusive abbozzate e mai completate, capanni arrangiati e non ancora utilizzati. I Comuni concentrino la loro attenzione su queste situazioni di degrado urbano, insistano con la magistratura ordinaria per il rispetto del codice di priorità da essa stessa predisposto e sfruttino la Legge di Rigenerazione Urbana, quando sarà in vigore. Solo così potremo ottenere una “pulizia” dell’arredo urbano, in attesa che il Parlamento sdogani il grosso dell’abusivismo edilizio con una giusta Legge Speciale. Se continua l’inerzia degli amministratori locali rispetto ai due aspetti: l’abbattimento di case abusive di vecchia costruzione e abitate, decorose da un punto di vista costruttivo e non insistenti in luoghi ad alto valore paesaggistico e contemporaneamente viene applicata la massima tolleranza di manufatti abusivi attuali, incompleti, arrangiati, esteticamente inqualificabili, noi rischiamo di fomentare una rabbia sociale che già ribolle come la caldera dei Campi Flegrei . Ho grande rispetto per la Legge, a condizione che sia uguale per tutti e che sappia anche semplicemente rinviare un’esecuzione per motivi eccezionali ed umanitari . Il vescovo Lagnese ha implorato il Procuratore Generale di sospendere il provvedimento contro casa Luisa.
Quanto ai Sindaci, che fanno trapelare che essi non hanno alcun potere su queste questioni, vorrei far presente che essi, quantomeno, possono investire di questi problemi sia il Ministro della Giustizia Cartabia che il Ministro dell’Interno Lamorgese, perché il caso di Domenico De Siano e tutti quelli analoghi che presto verranno, sono un problema di Giustizia che può però sfociate in grave problema di ordine pubblico. E vorrei far presente ai Sindaci un altro passo da compiere: in attesa di una Legge Speciale, si potrebbe chiedere una deroga, per le isole minori (attento Francesco Del Deo!) o per i Comuni con la più alta incidenza di casi di abusivismo, sul blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione. I Comuni hanno l’urgente necessità di personale per accelerare i tempi di esame delle pratiche di condono. Dovrebbero quintuplicare il numero di impiegati degli Uffici Tecnici. In parte, a sbloccare le assunzioni nel pubblico comparto, interverrà il “Patto per l’Innovazione e del Lavoro Pubblico” recentemente firmato dal Ministro della P.A. Renato Brunetta e dai Sindacati di categoria; per il resto deve contribuire una specifica deroga che i Comuni dell’isola d’Ischia possono e devono chiedere. Tale deroga può essere legiferata (con un opportuno emendamento alla Legge di Rigenerazione Urbana) a somiglianza dell’art.2 del D.L. 28/9/2018 (Decreto Genova), nel quale furono consentite 250 assunzioni in deroga, a tempo determinato per 2 anni, rispetto ai vincoli di contenimento della spesa di personale previste dal D.L. n.78 del 31/5/2010. Lì trattavasi di un evento catastrofico per crollo di un ponte, ma la situazione dell’abusivismo edilizio è altrettanto catastrofico per territori come Ischia dell’alto valore turistico e paesaggistico. La situazione è talmente catastrofica che è come se Ischia si trovasse in un “terremoto infinito”, con una paura costante di vedere distrutta la propria casa (non importa se da una scossa tellurica o da una pala meccanica incaricata dalla Procura). La situazione è “moralmente” catastrofica, se siamo arrivati all’assurdo che per guadagnare qualche giorno di esistenza ad un’abitazione, bisogna – come nel caso di Filomena Buono – sperare di essere positivi al Covid. Una volta era in voga una pubblicità con lo slogan “una telefonata ti allunga la vita”. Mai avremmo pensato che “un tampone allunga l’esistenza di una casa”.