IL COMMENTO La srategia per lo sviluppo sostenibile e i vincoli

DI BENEDETTO MANNA
Leggendo alcune prime osservazioni formulate da parte di alcuni Comuni dell’isola per il nuovo Piano Paesaggistico Regionale (PPR), viene posto molto l’accento su VINCOLI previsti nella “Sezione Funzionale del PPR per l’Ambito Territoriale Identitario dell’Isola di Ischia”, relativi ad interventi di manutenzione, adeguamento, espansione per edifici pubblici e infrastrutture scolastiche e viarie, come anche per interventi di gestione sostenibile per la valorizzazione e fruizione di porzioni di territorio. Si evidenza una lettura sostanzialmente restrittiva del Piano in base all’applicazione delle prescrizioni, considerate appunto come vincoli puri e semplici. Ai fini di evitare confusioni interpretative, per cui viene letto tout court nel Piano come vincolo ciò che invece rappresenta una DIRETTIVA PER LA PIANIFICAZIONE (LINEE D’INDIRIZZO), occorre fare a monte una precisazione. La descrizione di ogni singola direttiva è associata a specifici OBIETTIVI DI QUALITÀ, che vengono individuati una volta stabiliti OBIETTIVI STRATEGICI GENERALI, che garantiscono la loro coerenza con PRINCIPI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE, sui quali si basa il Piano Paesaggistico per la sua attuazione. Il Piano Paesaggistico Regionale della Campania adotta un approccio integrato, che coniuga la tutela del paesaggio con le esigenze di sviluppo territoriale e socio-economico (INTEGRAZIONE TERRITORIO–PRODUZIONE). Esso definisce un quadro strategico per la PROTEZIONE, VALORIZZAZIONE e GESTIONE SOSTENIBILE DEL PAESAGGIO, articolato attraverso OBIETTIVI GENERALI (OG) E SPECIFICI (OS). Gli obiettivi di seguito elencati rispondono alle esigenze di tutela ambientale, sviluppo sostenibile e integrazione del paesaggio con le dinamiche socioeconomiche del territorio.
OG1: Proteggere, conservare e migliorare il patrimonio paesaggistico. OG2: Consumo zero del suolo. OG3: Tutela e valorizzazione dei sistemi strutturali campani. OG4: Tutela delle reti di connessione regionali e interregionali. OG5: Gestione integrata del paesaggio.OG6: Conservazione della biodiversità e dei servizi ecosistemici. OG7: Paesaggio e identità delle comunità. In particolare l’OG 5 mira proprio a garantire che il paesaggio sia considerato in tutte le decisioni pianificatorie e gestionali. Attraverso una visione organica, si punta a elaborare LINEE GUIDA CHE INTEGRINO INFRASTRUTTURE, ENERGIA, TURISMO E RETE ECOLOGICA CON IL PAESAGGIO. Gli OBIETTIVI DEL PIANO PAESAGGISTICO si riconnettono direttamente agli OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE individuati a livello europeo e nazionale sia per la componente paesaggio, assunta come trasversale alle altre componenti ambientali, che per le altre tematiche ambientali e antropiche di influenza del Piano stesso. Il principale documento di riferimento è costituito dalla STRATEGIA NAZIONALE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE (SNSvS) in attuazione di quanto previsto dall’art. 34del D.lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. In base allo stesso articolo, le Regioni devono dotarsi di Strategie Regionali, che siano coerenti e mostrino il proprio contributo alla REALIZZAZIONE DEGLI OBIETTIVI DELLA STRATEGIA DI LIVELLO NAZIONALE, garantendo il monitoraggio integrato(“il controllo sugli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del piano e la verifica del raggiungimento degli obiettivi prefissati, così da individuare tempestivamente gli effetti negativi imprevisti e da adottare le opportune misure correttive”ai sensi dell’art. 18 d.lgs. n. 4/2008). La Regione Campania, a tal proposito, con Deliberazione di Giunta Regionale n. 104 del 7 marzo 2023, si è dotata della STRATEGIA REGIONALE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE (SRSvS) che definisce le prospettive strategiche, normative e procedurali volte a orientare le POLITICHE REGIONALI IN COERENZA CON I PRINCIPI E GLI OBIETTIVI DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE. Il PPR riconosce il paesaggio come un valore trasversale che permea ogni ambito della pianificazione regionale, DALL’AMBIENTE ALL’ECONOMIA, DALLA CULTURA ALLE INFRASTRUTTURE. Gli obiettivi generali e specifici riflettono una visione complessa e articolata, coerente con iprincipi di sostenibilità e resilienza richiesti dalle sfide globali e locali.
Gli OBIETTIVI DEL PPR sono stati valutati sotto il profilo della coerenza rispetto agli OBIETTIVIDI SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE STRATEGIE NAZIONALE E REGIONALE(SRVvS). La SRSvS si fonda su un complesso e articolato sistema di quadri di riferimento, che abbraccia contesti globali, europei e nazionali. Al livello globale, la strategia trae ispirazione dall’AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE, che con i suoi 17 OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE (SDGs) rappresenta un paradigma universale per affrontare in modo equilibrato le dimensioni economica, sociale e ambientale dello sviluppo. Un’altra pietra miliare è l’ACCORDO DI PARIGI SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI, che impegna le nazioni a mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli pre-industriali. A livello europeo, la strategia fa riferimento a una serie di politiche e iniziative chiave. Il GREEN DEAL EUROPEO costituisce il cuore della transizione verso un’ECONOMIA CLIMATICAMENTE NEUTRA ENTRO IL 2050 con interventi nei settori dell’energia, mobilità, agricoltura e industria. A esso si aggiungono il PIANO D’AZIONE PER L’ECONOMIA CIRCOLARE EIL PILASTRO EUROPEO DEI DIRITTI SOCIALI, che enfatizzano il legame tra sostenibilità ambientale e coesione sociale. Gli OBIETTIVI DEL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE sono strettamente allineati con la STRATEGIA REGIONALE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE, mostrando elevati livelli di coerenza soprattutto in termini di PROTEZIONE AMBIENTALE, INCLUSIONE SOCIALE E GESTIONE SOSTENIBILE DELLE RISORSE. Per esempio è prioritario innescare la rivitalizzazione dei borghi nelle aree interne e costiere ed i processi di rigenerazione degli spazi costruiti urbani e delle periferie. L’attenzione ai borghi e alle aree periferiche supporta direttamente l’obiettivo della sostenibilità dei territori, migliorando vivibilità e resilienza. Quindi bisogna allora vedere bene, alla luce di quanto detto, sotto quale aspetto può essere considerata una PRESCRIZIONE COME UN VINCOLO NON SOSTENIBILE, se non è al di fuori di piani di sostenibilità ambientale, che fanno testo per qualsiasi pianificazione.
A questo punto per poter svolgere le dovute argomentazioni e conclusioni, si può indicare di andare a leggere per un’opportuna verifica gli OBIETTIVI DI QUALITÀ nel SISTEMA INSEDIATIVO INFRASTRUTTURALE nell’AMBITO PAESAGGIO (AP) n. 15ISCHIA.Il quadro degli obiettivi di qualità paesaggistica, con le direttive correlate, che possono trovare ulteriori specificazioni ed articolazioni nei singoli ambiti di paesaggio, è contenuto nell’Allegato Xalle Norme di Attuazione del Piano e nel Catalogo degli Ambiti di paesaggio. Tali obiettivi di qualità, basati sulla combinazione di tre strategie diverse, quella della CONSERVAZIONE, quella della TRASFORMAZIONE SOSTENIBILE e, infine, quella della RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE, stabiliscono la base di riferimento per la definizione delle scelte pianificatorie e progettuale degli enti locali a più livelli(v. commenti del 12 – 19 aprile u.s.). Gli obiettivi di “QUALITÀ PAESAGGISTICA” del PPR declinano a scala di ambito di paesaggio gli obiettivi generali del Piano e vengono individuati in funzione del livello di INTEGRITÀ, PERMANENZA E RILEVANZA DEI VALORI PAESAGGISTICI (v. commento 19 aprile u.s. per definizioni degli indici INT- VULN/FRAG-DIV/RAR) riconosciuti al territorio analizzato nelle singole componenti e nel sistema di relazioni tra di esse. Il PPR, per quanto riguarda gli obiettivi di qualità paesaggistica, ha messo a punto un set di obiettivi “generali” che vengono territorializzati ed applicati ai 51 ambiti di paesaggio in ragione dell’interpretazione critica del contesto paesaggistico e delle caratteristiche peculiari di ciascun ambito. Gli obiettivi di qualità si distinguono in OBIETTIVI PRIMARI e OBIETTIVI STRATEGICI (v. commento 19 aprile u.s. per definizioni) e si declinano in ragione dei CINQUE “SISTEMI”e delle relative componenti paesaggistiche in cui è stato organizzato lo studio del territorio regionale. Si illustrano per il SISTEMA INSEDIATIVO INFRASTRUTTURALE di AP n.15 alcuni obiettivi paesaggistici primari, strategici e specifici “generali” con le direttive correlate, secondo l’ordine gerarchico Pianificazione/Salvaguardia/Gestione di priorità di strategia(stabilito dalla combinazione dei valori assunti dagli indici richiamati), per iniziare a PROPORRE UN METODO DI CONFRONTO, per far derivare una maggiore consapevolezza in merito a valutazioni decisorie, senza temere imposizioni (essendo contemplata la procedura di verifica VAS).
Obiettivo strategico 2 – Riqualificazione integrata dei tessuti insediativi e recupero delle aree produttive Ob. 2.1 SI Riqualificare i tessuti insediativi e i segni, le stratificazioni e le caratteristiche tipo morfologiche e costruttive dei centri e nuclei storici, nonché delle propaggini e delle aree consolidate, anche piuttosto estese, articolate, in parte, in continuità agli stessi nuclei, in parte, distaccandosene, che si sviluppano,in parte, lungo la fascia costiera, in parte, lungo le pendici montuose, nonché, lungo le principalivie di comunicazione, rigenerando i caratteri tipomorfologici dei tessuti insediativi, degli spazi apertidella piana agricola e delle aree naturali intercluse. PREVEDENDO INTERVENTI: di ripristino della leggibilità dell’impianto urbano con riferimento ai tracciati, agli spazi pubblici e alle emergenze architettoniche; di ripristino della tipologia originaria degli edifici anche con interventi di riconfigurazione volumetrica eliminando superfetazioni o soprastrutture incongrue; di recupero del patrimonio edilizio e degli spazi aperti; di creazione di zone verdi nei centri urbani; di mitigazione degli impatti paesistico-ambientali dei detrattori; di recupero degli assi prospettici di ingresso monumentale alle città storiche e i relativi fronti urbani; di riuso delle infrastrutture storiche stradali, e sentieristiche.
* INGEGNERE