LE OPINIONI

IL COMMENTO La voglia di rinascere, sulle spalle di Tifeo

Doveva essere essere la prima isola italiana Covid free, non è stato così. L’ha preceduta Procida. E forse è stato giusto così, visto che l’isola di Arturo sarà il prossimo anno Capitale italiana della Cultura. Non proprio un dettaglio. Libera dal virus, Ischia, lo sarà presto, nonostante i tanti, troppi, isolani che sembrano avere ancora qualche ritrosia nei confronti del vaccino. La sensazione, in ogni caso, è che Ischia stia per mettere sul tavolo da gioco tutte le proprie carte, senza poter bluffare, in vista della difficile partita da giocare, in estate, contro l’emergenza e la crisi economica.

L’isola però è quasi pronta! Lo dimostrano i gestori degli stabilimenti balneari, che sia pure tra mille difficoltà, cominciano ad attrezzarsi, a misurare gli spazi, a pulire la sabbia, a tirare fuori sedie e ombrelloni per i primi vacanzieri, assetati di mare, sole e voglia di libertà. Hanno il volto rigato dal sole e dalla fatica ma rispetto allo scorso anno l’espressione appare più serena. 

La voglia di ripartire c’è nella riapertura, lenta, graduale, quasi sommessa, dei primi alberghi, nella scelta dei ristoratori di aprire terrazzi e spazi esterni dei propri locali, come fossero braccia da allargare per accogliere un amico. E l’isola restituisce ai suoi visitatori le bellezze di sempre, sollevando il manto lugubre della paura e dell’incertezza. Ecco allora che i Giardini La Mortella, dove musica, botanica e tradizione si fondono con la cultura, sono nuovamente un luogo di incontro e di relax totale. 

In più punti dell’isola fervono lavori di ristrutturazione e bonifica. La Cala degli Aragonesi a Casamicciola ha ottenuto la Bandiera blu e nel mare isolano arrivano anche gli spazzamare. Segnali di ripresa, di speranza, una sorta di “vaccino ambientale”, che blocchi per sempre quello stato di apatia, di indifferenza, terrore e arrendevolezza che ha condizionato l’estate del 2020, mandando in frantumi prospettive, progetti e sogni di decine di imprese e di famiglie. Ischia è ora più che mai schiava del suo gigante ribelle Tifeo, che la solleva sulle poderose spalle subendone il peso, i dolori e le difficoltà ma restituendole quella forza generatrice che le consente di esistere.   

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