LE OPINIONI

IL COMMENTO La voglia matta di ripartire

DI GIANMARCO BALESTRIERI

Credo che sia arrivato il momento di mettere un punto a questa pandemia, per diversi ordini di motivi. Il primo è che dopo un anno e mezzo circa di restrizioni il problema non è più sanitario ma politico. In questi mesi si è generata una confusione pazzesca, su restrizioni, ristori e vaccini, per una classe dirigente che sta pagando errori di valutazione propri e dei loro predecessori. E’ arrivato il momento di mettere un punto anche perché le attuali restrizioni non hanno alcun tipo di senso, si stanno penalizzando solo poche categorie di lavoratori ed alla fine è tutto aperto, con il virus che continua il suo percorso come logico che sia. Io credo innanzitutto debba accelerare la campagna dei vaccini, deve aumentare, deve continuare e credo personalmente si debba dare diritto a tutti di scegliere il proprio vaccino. Ci sono tanti che hanno paura di Astrazeneca e J&J, altri sono più fatalisti, io proporrei un vaccino free per chi sceglie i due appena citati, e gli altri in coda come concordato all’inizio della campagna, sarebbe un modo per far ripartire ancora più velocemente il paese.

Detto questo ci siamo ritrovati dopo un anno e mezzo a dover contare i danni, luttuosi, morali ed economici della più grande catastrofe dell’era moderna, proprio per questo motivo c’è la necessità di iniziare un percorso di stabilizzazione e normalizzazione del tutto, restituendo un minimo di esistenza a ciascuno di noi. Il virus ha affossato i nostri sogni, le nostre aspettative, ci ha lasciato delle cicatrici enormi, soprattutto per chi ha perso dei cari, ma ha anche evidenziato le carenze di uno Stato, per anni figlio di evasori e raccomandati, che non ha mai badato alla meritocrazia ed adesso sta pagando un conto salato. Le riaperture devono essere graduali, non sono uno scienziato, e nemmeno un virologo, ma credo che sicuramente vada data una priorità a chi è stato già vaccinato, in attesa dell’immunità di gregge. Leggo sui giornali che si pensa di riaprire per il finale di campionato gli stadi al 20% di presenza, mi auguro venga fatto lo stesso per la nostra categoria di organizzatore di eventi, in questi periodi siamo stati letteralmente abbandonati al nostro destino, si è dato spazio a lavori molto più rischiosi, ai fini del contagio, dimenticandosi di noi. Il passato è passato e guardiamo al futuro, la nostra isola, ha bisogno come del resto tutto il mondo di rialzarsi, fare un passo adesso per poi cominciare a vivere in sicurezza tra qualche mese, è la speranza di tutti, ognuno di noi fa del proprio lavoro anche un passatempo, un qualcosa che ti aiuta a vivere meglio, e tutto questo manca un po’ a tutti noi. Gli alberghi vuoti, il bar Calise fermo, i turisti che non fanno più selfie sui nostri panorami, ma permettetemi anche di aggiungere che mancano pure le locandine degli eventi sui social, era quell’appuntamento che si aspettava per vedere qualcosa di diverso e di nuovo. Credo che sia arrivato il conto alla rovescia finale, ci sia la necessità politica e sanitaria di porre una fine a tutto e credo che a breve si migliorerà anche sulla qualità delle vaccinazioni, l’America a breve finirà la sua campagna, e si libereranno per il mondo milioni di dosi Moderna che a mio avviso con Pfizer rappresentano la scelta più sicura per chiudere la pratica. Siamo fiduciosi ed attendiamo di riprenderci la nostra vita.

* AGENTE DI SPETTACOLI

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