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Non vaccinano la bambina a Procida, accesso negato a scuola

ISCHIA – Come era prevedibile, la spinosa e delicata questione della richiesta di accesso a scuola per gli alunni non vaccinati diventa oggetto di discussione e di dispute anche nelle isole del golfo di Napoli. Poco prima dell’inizio dell’anno scolastico il governo aveva fatto dietrofront sull’emendamento presentato a inizio agosto e votato anche in Senato, con cui si sarebbe permesso anche ai bambini non vaccinati di accedere nelle aule degli asili nido e delle scuole materne. Poi l’emendamento datato al 6 settembre aveva dato maggiore potere alle autocertificazioni, arrivando così a un compromesso che ha alleggerito la questione ma non ha risolto il problema di chi richiede che i propri figli possano accedere in classe anche in  mancanza di vaccinazione.

Dei genitori procidani hanno chiesto di iscrivere la propria figlia alla prima sezione della scuola dell’infanzia di Procida, presso  il 1° CD “A. Capraro” di Procida. Nessuna autocertificazione fasulla, i genitori non hanno vaccinato la piccola M. e spiegano anche il motivo: “abbiamo preferito non vaccinare nostra figlia per un motivo ben preciso:  sua cugina, qualche tempo fa, è deceduta per danni vaccinali riconosciuti secondo la legge 210/92. Inoltre mia moglie e mamma della piccola che vorremmo far frequentare la scuola materna, è affetta da malattia autoimmune. Abbiamo il terrore che le possa capitare qualcosa di grave e abbiamo così deciso di non vaccinare”.

Nonostante la piccola non sia stata vaccinata i genitori hanno effettuato richiesta di iscrizione all’anno scolastico con tanto di autocertificazione di mancanza di vaccini e hanno inoltre effettuato richiesta all’Asl per un appuntamento di eventuale vaccinazione, come prevede la legge Lorenzin n.119 del 2017.  “ I problemi – dichiarano i genitori – iniziano a tre giorni dall’inizio dell’anno scolastico”. I genitori della piccola non vaccinata vengono convocati telefonicamente dalla segreteria della scuola per ritirare la notifica di negato accesso a scuola. Una notifica effettuata – secondo la testimonianza dei genitori – dinanzi ad altri genitori, aggirando tutte le norme sulla privacy. I genitori chiedono spiegazioni e vengono ricevuti dalla dirigente Martano nella presidenza dove la preside ribadisce l’impossibilità di accesso a scuola in base alla legge Lorezin. A questo punto i genitori si rivolgono ai Carabinieri, ma la dirigente non si smuove dai suoi passi.

Il primo giorno di scuola, il 14 settembre, i genitori si presentano ai cancelli della scuola con la piccola non vaccinata che  non viene fatta entrare in classe. I genitori non hanno intenzione di cedere e chiedono l’intervento dei Carabinieri che arrivano e non possono fare altro che prendere atto della posizione della dirigente che non ha alcuna intenzione di tornare sui propri passi. I genitori tornano a casa con l’umore basso, distrutto dalla vicenda, ma senza alcuna voglia di cedere. Si rivolgono agli avvocati della VA.LI.CA, l’associazione “vaccini liberi Campania” che provvedono a diffidare la preside e a revocare il provvedimento. Intanto, attraverso anche il cambio di pediatra, i genitori della piccola che non è stata vaccinata ottengono il certificato di differimento dell’obbligo vaccinale, modalità che la stessa legge Lorenzin prevede. Il nuovo documento in possesso dei genitori viene inviato tramite Pec alla dirigente e anche all’Asl, in modo da richiedere la revoca del provvedimento e consentire alla bambina di accedere a scuola. Revoca del provvedimento che non arriva. Vengono di nuovo coinvolti i Carabinieri per sapere come mai non c’è stata alcuna risposta. I documenti, ha chiarito la dirigente della scuola materna al centro di una delicata questione legale, sono arrivati anche all’Avvocatura dello Stato. Nei prossimi giorni si conoscerà l’esito di una situazione spinosa e delicata.

Antonello De Rosa

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