LE OPINIONI

IL COMMENTO L’Italia ha bisogno di una ventata di aria nuova

In questi giorni gira sui social la performance di un ragazzo napoletano che a modo suo, in maniera magari anche un po’ sguaiata, descrive in pochi minuti e attraverso un video molto divertente, due anni di pandemia. Tra patemi d’animo, paure, restrizioni, decreti, promesse, previsioni, costrizioni, consigli e opinioni. Lo fa nella maniera che solo un napoletano sa fare, con arguzia, ironia, sarcasmo e strafottenza. Parla di vaccini e di tutte le preoccupazioni, mai del tutto sopite, delle eventuali conseguenze che comporta la somministrazione delle dosi, parla di mascherine, di tamponi e di coprifuoco. E ripete un refrain in maniera quasi ossessiva, riferito a quel rito scaramantico cui ci abituammo nella fase iniziale della pandemia. La riscoperta dei balconi, che diventarono il nostro mondo, il sistema migliore per esorcizzare la paura del virus. Tutti fuori ad un balcone, per evitare di andare fuori di testa. Una sorta di porto franco, di zona d’ombra, di terra di nessuno, dove dimenticare i guai e ritrovare l’ottimismo perduto.

La filastrocca in dialetto del giovane blogger è la parafrasi di un periodo di confusione, incertezza, logoramento del sistema nervoso e sfiducia che sta coinvolgendo tutti. I punti di riferimento che pensavamo di avere si sono rivelati fallaci e poco credibili. La classe politica sempre più distante dalle esigenze della gente. Incurante del dramma di migliaia di famiglie, piccole imprese, attività commerciali. Medici e virologi con opinioni sempre contrastanti e troppo spesso condizionate da interessi di parte. Le battaglie dei No vax, minoranza nemmeno troppo silenziosa, che aggiunge incertezza e ignoranza ad uno scenario già di per sé molto complicato. Senza trascurare il ruolo della stampa. Giornali, televisione, siti online, che hanno fatto dell’allarmismo e della caccia alle streghe il proprio credo, in nome di chissà quale verità. Ansia e depressione rischiano di prendere il sopravvento e in tal senso lo stillicidio di quel bollettino quotidiano, fatto di numeri, di dati, percentuali e di morte, non aiuta a migliorare lo stato d’animo delle persone. L’emergenza covid è diventata un’emergenza emotiva, un virus che ha contagiato la voglia di vivere della gente. Le strade sono deserte, i locali semivuoti, la voglia di vivere è frenata dalla paura. Tutto sembra inesistente, al di là del covid. Anche il rischio di una guerra a due passi da casa nostra, in Ucraina, sembra essere un dettaglio. Chissà che l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica non possa rappresentare una svolta, anche nel modo di affrontare il fenomeno Covid nei prossimi mesi. L’Italia ha bisogno di sapere quale sia la strada da seguire, quale il modo migliore per gestire la crisi. L’Italia ha bisogno di uscire sui balconi, per respirare una ventata di aria nuova. 

* DIRETTORE “SCRIVONAPOLI”

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