LE OPINIONI

IL COMMENTO Me lo spiegate che senso ha?

Rispetto tutto, ho accettato di buon grado tutte le imposizioni fatte fino adesso, me le sono fatte piacere in un modo o nell’altro. Però se i ragazzini, e parlo di quelli che vanno dai 12 ai 15 anni, che non sono vaccinati, vanno a scuola come è giusto che sia, con tutte le precauzioni del caso, perché non possono andare al cinema, in palestra, al ristorante al chiuso e in tutti quei luoghi che hanno un senso grazie a loro? Ma ci rendiamo conto che a pagare il prezzo più alto sono sempre i più giovani? L’obbligo della certificazione scatta dai 12 anni, quindi i minori tra i 12 e i 17 anni possono ottenere il Green pass proprio come i maggiorenni e parliamo di ragazzini che vanno dalle scuole medie in su. Per il personale scolastico è scattato l’obbligo della certificazione mentre i ragazzi possono frequentare regolarmente la scuola indossando la mascherina e rispettando le regole anti COVID, e perché mai agli stessi ragazzini si nega l’ingresso al chiuso di locali per lo svago o per il benessere fisico. Lo trovo inconcepibile, è un’età di formazione hanno bisogno dello sport e non sempre si può fare all’aperto, che sia di squadra oppure individuale, è fondamentale per il loro sviluppo psicofisico. Tante palestre o scuole di ballo non riescono a raggiungere il numero perché la maggior parte dei ragazzi non sono autorizzati ad entrare e allora, oltre al danno la beffa! L’autunno climaticamente si inizia a far sentire e un po’ di divertimento è previsto per loro? Cinema, pub, ristorante, teatro? O devono comunque essere costretti a casa e a non frequentare solo perché hanno scelto di non vaccinarsi? Ma abbiamo fatto qualcosa per loro? Sono stati sottoposti al lavaggio del cervello in maniera costante, bombardati da ogni tipo di notizia a svantaggio della campagna vaccinale. Ma iniziative per un’informazione seria, documentata, da dottori veri, con specialisti, psicologi anche in questo caso, che con un linguaggio semplice, possono arrivare a loro, sfatando tutte le false informazioni e rendendoli responsabili e più coscienziosi nelle loro scelte.

I genitori non possono certamente obbligarli, sarebbe una violenza nei loro confronti, molto potrebbe essere incisiva la figura del pediatra di famiglia, è la persona a loro più vicina, il dottore di fiducia, amico, che li ha accompagnati nella crescita fino ad oggi. Anzi sarebbe meglio per i ragazzini poter fare il vaccino contro il COVID direttamente dal proprio pediatra. Qualche settimana fa, mi sono trovata in un noto albergo dell’isola ed ho notato dai banner esposti che si era appena concluso un convegno di pediatri proprio sul vaccino e il COVID in età pediatrica, c’erano ancora dei dottori e gli ho esposto il problema che ho come mamma di una tredicenne che rifiuta di vaccinarsi, gli ho detto che a loro che devono parlare, è inutile che lo fate fra voi medici, tutte queste cose le conoscete già, l’informazione corretta va rivolta ai ragazzi, cercando di avvicinarli con un messaggio diretto, è un età difficile, non sempre ascoltano i genitori anzi spesso cercano il conflitto e come mamma, sono preoccupata per la libertà che ancora una volta viene rubata ai nostri figli, fra un po’ se non cambieranno le cose saranno nuovamente tappati in casa, una “discriminazione assurda”, visto che possono frequentare la scuola, spiegatemi perché non possono essere liberi di vivere la loro vita spensierata rispettando le regole come a scuola. Mi dispiace ma non lo accetto!

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Beta

È inutile infierire, forse si tratta semplicemente di una scelta di “gradualità”…
Per fortuna l’onda della delta si è placata e finalmente la scuola è potuta ripartire, un po’di prudenza è d’obbligo, poi staremo a vedere.

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