LE OPINIONI

IL COMMENTO Non toccate il Commissario Legnini

Ci risiamo. Come ogni fine d’anno, s’intensificano le manovre politiche per scalzare da Commissario Straordinario alla Ricostruzione l’on. Giovanni Legnini. Con messaggi più o meno allusivi si tenta di condizionare i vertici governativi a cambiare Commissario. Faccio l’esempio della recente intervista, rilasciata a questo quotidiano, da Domenico De Siano. Il tono e il contenuto delle risposte di De Siano al nostro giornale sono state complessivamente civili e ragionevoli, tuttavia l’accenno a un presunto ruolo sovracomunale di Legnini, irrispettoso delle autonomie municipali, stride fortemente con la realtà dei fatti. Legnini ha portato a Ischia un metodo di confronto democratico e collaborazione tra istituzioni mai registratosi in passato. Anzi, se proprio devo essere sincero, a volte ha anche esagerato a tenere le porte aperte a movimenti cosiddetti popolari dei Comuni terremotati che presto si sono rivelati per quello che effettivamente erano: aggregati del tutto provvisori e opportunistici di cittadini interessati a difendere interessi individuali prima che collettivi. Movimenti popolari che si sono squagliati come neve al sole non appena sono state soddisfatte le esigenze personali dei vari componenti. Legnini ha spesso riempito i vuoti di alcune amministrazioni assolutamente inerti o incapaci e quando ha trovato Sindaci dal passo un po’ più fermo ha, senza tentennamenti, allentato la sua presenza per lasciare campo all’autorità locale.

Per esempio, a Casamicciola si è notato il cambio di passo da G.B. Castagna a Giosi Ferrandino. Però il diverso passo e la diversa caratura tra Sindaci può squilibrare un difficile equilibrio che il Commissario aveva pazientemente creato. Non sarebbe un bene che, nel passaggio da una Ricostruzione più accentrata a una più decentrata, si creasse una rigenerazione a due velocità: Comuni più capaci e Comuni dal passo più lento. Allo stesso modo, ipotizzare un cambio in corsa, al vertice del Commissariato Straordinario, favorirebbe uno sbilanciamento, una rottura della continuità di linea e d’azione assolutamente negativa. A chi giova cambiare Commissario? Per un cambio dell’egemonia culturale? Per l’espansione del numero di poltrone occupate dall’attuale Governo, nell’ottica di uno spoils system esasperato? Legnini ha forse dato adito a un’impostazione politica di parte? Io credo che non abbia fatto alcuna distinzione tra Comuni isolani di centro sinistra o di centro destra o di destra centro. Ma chi, tra i Sindaci, è schierato con Legnini e chi invece ne vorrebbe la sostituzione? E quanto pesa la prossima competizione elettorale regionale nel destino del Commissariato? Di recente, De Luca e l’Assessore Regionale all’Urbanistica, Bruno Discepolo, hanno partecipato a un Convegno al Regina Isabella a Lacco Ameno per ufficializzare l’esecutività del Piano di Ricostruzione e del Piano stralcio Paesaggistico per l’isola d’Ischia, presente il Commissario Legnini. Il Golfo, a firma di Gaetano Ferrandino ha posto un interrogativo: “Fu vera procedura istituzionale o propaganda politica?”. Mi permetto di esprimere la convinzione che oggi si usa fare propaganda politica sul nulla, sulle promesse. Nel caso che ci occupa invece siamo di fronte ad un evento eccezionale (soprattutto se consideriamo la storica politica lumaca della Campania) e cioè di un Piano di Ricostruzione dei tre Comuni terremotati e di un Piano Paesaggistico isolano anticipato rispetto a quello dell’intera Regione, che pongono solide premesse, da completare con i Piani Urbanistici Comunali, i Piani Particolareggiati, i Piani di Recupero, per un futuro diverso e migliore della nostra isola. Dunque, De Luca e Discepolo hanno approfittato del momento elettorale per comunicare “a testa alta” il loro operato? Meglio che lo abbiano fatto vantando fatti veri e non solo promesse! E Legnini ha il grande merito di aver saputo cucire i rapporti tra tutti gli organi istituzionali impegnati sul doppio fronte Ricostruzione e Piano Paesaggistico.

Al Convegno di Lacco Ameno era assente il Sindaco d’Ischia, che pure è legatissimo alla Fortini, così come era assente Gianluca Trani, presidente del Consiglio di Ischia, e non è la stessa cosa accogliere De Luca al deposito EAV. Forse il saluto all’EAV può significare che s’intende dare una risposta alla Lega di Salvini, che vuole commissariare l’EAV, dimentico dei disastri che il Ministro combina quotidianamente con le Ferrovie dello Stato. E può essere anche una risposta alla candidatura di Francesco Del Deo con la Lega. Ma è mancata la presenza del Comune d’Ischia alla presentazione dei due Piani strategici per l’isola d’Ischia, il cui motore centrale è stato e deve continuare ad essere Giovanni Legnini. Questa assenza fa ancora parte dell’asse Ischia-Barano? Perchè Giosi Ferrandino ha delegato i suoi collaboratori più convinti dell’efficacia dell’operato di Legnini e cioè Antonio Pisani e Ilaria Ferrandino, più la figura istituzionale del Presidente del Consiglio comunale, Gianfranco Mattera? Eppure Giosi è il Sindaco che meglio di tutti ha dialogato con Legnini. Dobbiamo interpretare il suo sfilarsi dal Convegno come tacito assenso ad un’eventuale sostituzione del Commissario da parte del Governo, di cui Forza Italia fa parte? Perché Stani verde, Sindaco di Forio, ha delegato Marianna Lamonica, notoriamente di sponda politica diversa da quella del suo Sindaco? E perché alcuni Sindaci (per esempio Pascale) elogiano apertamente Legnini mentre altri Sindaci sembrano decisamente tiepidi? Il problema da interpretare e risolvere non è, pertanto, se la Ricostruzione è stata occasione di propaganda politica o di esibizione miracolistica, ma come si sta muovendo, sotto traccia, la politica locale con agganci a quella nazionale, per il futuro di quest’isola, sotto il profilo della sicurezza, della rigenerazione e della crescita sostenibile. Non sacrificate Legnini sull’altare della politicuzza da sprapaese!

Articoli Correlati

Un commento

  1. L’afferazione ” non toccate legnini” è completamente sbagliata, lui Non si fa TOCCARE e chi O’ mav da Casamicciola, magne beve e nun sape addo’ vene che è strunz?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio