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Ischia non è un’isola per disabili

di Sara Mattera

 

CASAMICCIOLA. Ischia non è un paese per disabili. Tra strade rotte, lavori pubblici di lunga durata, mancanza di strutture adeguate e un comportamento, spesso e volentieri, di sufficienza verso chi ha deficit motori, è chiaro, ormai da tempo, che la nostra isola sia ben lontana dal dare la possibilità a chiunque sia in una condizione di disabilità di qualsiasi tipo, di vivere e muoversi liberamente. Una libertà questa, certamente ostacolata non solo sulla nostra isola, ma anche in gran parte delle regioni d’Italia. Era il lontano 1986, quando lo Stato italiano si impegnò, per la prima volta, a garantire l’abbattimento delle barriere architettoniche, attraverso una legge che prevedeva l’introduzione dei cosidetti PEBA, i quali avrebbero dovuto essere adottati obbligatoriamente e periodicamente dalle amministrazioni comunali italiane ed in mancanza dei quali si sarebbero dovuti  prendere seri provvedimenti a riguardo. Dopo trent’anni, però, dei suddetti piani , in gran parte dei territori italiani, non ve n’è neppure l’ombra e i disabili continuano a vivere la propria vita quotidiana con difficoltà, scontrandosi continuamente con barriere di ogni tipo. E proprio i PEBA e i disabili sono stati al centro della conferenza “Liberi di vivere come tutti”, tenutasi ieri mattina, presso l’istituto Mattei di Casamicciola. Un’iniziativa questa, organizzata grazie alla sinergia e collaborazione di diverse associazioni isolane e non- la Uildm di Ischia e Procida e quella di Cicciano, il Lions International e il Rotary Club-con l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti verso i disagi che affliggono tanti disabili che, quotidianamente, anche sulla nostra isola, devono fare i conti con strutture inadeguate per le loro esigenze. Disagi che potrebbero capitare a chiunque, anche per un breve periodo.“Ho una mamma sulla sedia a rotelle- ha esordito la professoressa Cece in qualità di rappresentante del Rotary Club, associazione impegnata da anni in campo internazionale umanitario e sociale- e mi rendo conto che, per chi non vive a stretto contatto con questi problemi di disabilità, la condizione di handicap sembra essere sempre una possibilità remota. Invece non è così e tutti, potremmo trovarci, prima o poi, in una condizione del genere. Da un momento all’altro, quegli ambienti che prima erano per noi familiari e accessibili, potrebbero diventare inaccessibili ed estranei. Credo sia importante un adeguamento delle strutture presenti nella nostra realtà isolana”. Ed è proprio alla nostra isola che, durante la conferenza, è stato dato un ampio sguardo di approfondimento dall’architetto isolano, Andrea Mattera. Mattera ha, infatti, illustrato uno studio effettuato, lo scorso anno, in occasione di un convegno, tenutosi presso Hotel Hermitage, avente come tematica il turismo accessibile e lo sviluppo di nuovi business incentrati sulla disabilità per gli albergatori del territorio isolano. Territorio che, come c’era da aspettarselo, si è dimostrato, però, essere tutt’altro che accessibile per quanti hanno difficoltà di salute di vari genere.  Mattera, insieme ad altri architetti isolani, per l’occasione, effettuò un monitoraggio sui vari luoghi di fruizione pubblica, concentrandosi sulla presenza delle barriere archiettoniche presenti in essi. Un’analisi effettuata Comune per Comune e che ha rivelato moltissime carenze sulla nostra isola. Tra mezzi di trasporto su gomma e via mare, chiese, monumenti, musei, enti locali, banche e ristoranti, i dati riscontrati dagli architetti a tal proposito sono stati alquanto negativi. “Gran parte dei luoghi pubblici- ha spiegato Mattera- si sono dimostrati inaccessibili o accessibili per i disabili soltanto in parte. Già dall’analisi sui mezzi di trasporto, possiamo dire che Ischia si presenti tutt’altro che accogliente. Solo alcuni traghetti Caremar e Medmar sono attrezzati per i disabilli. Sui bus, anche se ci sono le pedane, queste non sempre sono adatte e i taxi non sono affatto attrezzati per il trasporto disabili”.   E in questo calderone di servizi pubblici inadeguati, non potevano mancare neppure le strutture ricettive alberghiere. “Su un monitoraggio effettuato sul 90% degli alberghi presenti sull’isola- ha proseguito l’architetto- soltanto il 10% è risultato fruibile per un eventuale disabile. Il dato più allarmante, però, è che all’epoca del convengo sul turismo accessibile, molti albergatori di Ischia, alla presentazione dei dati del nostro studio, si sono sentiti quasi offesi. Alcuni preferivano dare priorità ad un maggiore senso estetico, piuttosto che a rendere accessibile gli alberghi per i turisti disabili.  Soltanto due strutture hanno accolto il nostro invito e si sono adeguate a rendere accessibili i luoghi per tutti. Un dato che deve far riflettere è che anche gli alberghi più rinomati dell’isola sono risultati assolutamente inaccessibili per chi ha problemi motori”. L’excursus del dottor Mattera si è poi soffermato sui ristoranti, il cui grado di accessibilità risulta esser ancor più negativo degli alberghi. “Uno dei pochi ristoranti fruibili per i disabili ad Ischia è il MareBlu dei Maronti. Però, qui c’è una forte contraddizione.Se i propretari della struttura si sono dimostrati essere molto sensibili verso questa problematica, i disabili hanno comunque difficoltà a raggiungere il suddetto ristorante a causa della chiusura, ad una certa ora,  della sbarre che conducono al luogo, da parte dell’amministrazione di Barano”. Insomma, tra alberghi, ristoranti e pali della luce installati nel bel mezzo dei marciapiedi, le carenze strutturali della nostra isola in relazione ai confort da poter offrire a persone con problemi motori sono ancora tante. L’unico Comune che, attualmente, si dimostra maggiormente accessibile per chi, come vive la propria condizione di disabilità di non vedente, è quello di Casamicciola. “Il territorio di Ischia- ha concluso Mattera- non si adegua al meglio al superamento delle barriere architettoniche e vi deve essere un maggiore impegno da parte delle amministrazioni comunali”. E tra gli amministratori comunali dell’isola, presente all’evento, il sindaco di Casamicciola, Giovan Battista Castagna che ha sottolineato come alla base di queste carenze architettoniche e strutturali del nostro territorio vi sia una mancanza di una cultura improntata al rispetto di chi, suo malgrado, vive in condizioni di disabilità. “Non abbiamo ancora la cultura di non parcheggiare dove ci sono i cartelli per disabili. Anche noi ingegneri non sempre riusciamo a essere sensibili nei confronti di queste problematiche tanto è vero che ancora oggi, stentiamo a mettere in pratica determinate soluzioni. Ecco, perché, credo che la scuola sia il miglior punto di partenza per questa iniziativa di sensibilizzazione. Voi studenti, infatti, siete gli architetti del futuro della nostra isola”. C’è chi, però, tra i presenti, come la madre di una ragazza disabile, che ormai da anni sta portando avanti la propria battaglia per la realizzazione di una piscina per i disabili ad Ischia senza, che ha sostenuto che la sensibilizzazione dei ragazzi di oggi verso un futuro improntato all’abbattimento delle barriere archittetoniche non basti.  Questo tipo di carenze, infatti, dovrebbero essere risolte già nel presente e dovrebbero essere i primi cittadini  ad  cercare delle soluzioni in merito. Soluzioni che si spera siano adottate nel minor tempo possibile affinchè si possa davvero regalare la libertà di essere se stessi anche a chi è disabile.

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