LE OPINIONI

IL COMMENTO Per Ischia un’estate in chiaroscuro ma diciamo no al disfattismo 

I numeri sono spesso inesorabili, perché danno un quadro abbastanza evidente di una determinata situazione. E quando i dati sono quelli che in queste settimane sono emersi dalle analisi degli esperti, c’è poco da fare. Bisogna accettare la realtà dei fatti e magari reagire. Farsi prendere dal pessimismo e dallo sconforto, però, non è la strada giusta. E se Ischia deve fare i conti con un bilancio non proprio lusinghiero, rispetto ad una stagione estiva ormai alle spalle, non è detto che lo scenario non possa essere ribaltato nei prossimi mesi. Le ragioni di un calo di presenze riscontrato sull’isola, del resto, sono molteplici. L’alluvione di novembre, di cui tra poco ricorre il triste anniversario, ha certamente avuto conseguenze pesantissime. L’impegno a restituire di Ischia un’immagine positiva nel mondo, di un luogo sicuro e al riparo da tragedie ambientali come quelle che, maledettamente, si ripetono nel tempo, non è bastato. Molti hanno preferito rinunciare. Accadrà la stessa cosa, purtroppo, nei prossimi mesi, sul territorio dei Campi Flegrei, a causa del fenomeno del bradisismo. 

A questo si aggiunga un altro fattore. L’esplosione turistica che ha avuto Napoli nel corso dell’ultimo anno. Sull’onda di innumerevoli iniziative culturali, mostre, rassegne, kermesse e grazie anche al traino straordinario dello scudetto del Napoli, la città è diventata fulcro dell’interesse mediatico di tutto il mondo. Il boom di presenze in città, con alberghi stracolmi, ristoranti sempre pieni, strade affollate, luoghi di aggregazione sold-out, oltre a rappresentare un elemento di grande ricchezza e crescita per il territorio, ha portato migliaia di persone a rinunciare alle vacanze. Pensiamo soltanto al settore dei commercianti, mai come quest’anno interessati a restare in città, assieme alle rispettive famiglie, per sfruttare il momento magico dal punto di vista del movimento economico e turistico, anche a costo della rinuncia alla propria villeggiatura. 

E così Ischia, come altre località campane, ha subito il ritorno ad una sorta di vacanza mordi e fuggi, che porta sull’isola poco profitto e maggiori disagi. L’estate 2023 isolana è stata, insomma, in chiaroscuro, con picchi di presenze e settimane di crisi più marcata. Lo sconforto e il pessimismo, però, non sono condivisibili. Non fanno parte del background dell’isolano medio, sempre pronto a reagire ai periodi di crisi e di difficoltà. C’è intanto da rallegrarsi per le condizioni meteorologiche, anomale e per certi versi anche preoccupanti, di questo strano ottobre ma che certamente hanno favorito un prolungamento di stagione, per lidi e alberghi, assolutamente inatteso. Poi c’è da prepararsi in tempo per il periodo a ridosso delle vacanze natalizie. Lo scorso anno fu un Natale triste, drammatico e senza luci. Non poteva essere diversamente, dopo la tragedia di Casamicciola. Il prossimo dovrà essere quello di un rinnovato rilancio, senza piagnistei e con una rinnovata ospitalità, non sempre riscontrata nel corso della stagione estiva che si è conclusa da poco. Bene fanno alcuni comuni dell’isola a preparare, già in questi giorni, il cartellone delle iniziative che saranno promosse tra dicembre e gennaio. Senza pensare a declini irreversibili e crisi senza via di uscita. E senza dimenticare un concetto, spesso espresso dalle colonne di questo giornale e altrettante volte aspramente criticato da molti lettori. Folla, ressa, movida e traffico non sempre sono sinonimo di estate vincente e di successo. Qualche volta si può anche fare lo sforzo di preferire la qualità alla quantità. E così anche i numeri faranno meno paura.  

* DIRETTORE “SCRIVONAPOLI”

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