LE OPINIONI

IL COMMENTO Sandro petti, il visionario di Via Margutta

Ci ha lasciati l’architetto,paesaggista,pittore Sandro Petti, uomo dagli interessi molteplici che vanno dalla musica alla ristorazione e all’intrattenimento notturno. Dal 1945 al 1972, nei suoi Studi di via Margutta a Roma ospitò artisti importanti come De Chirico, D’Orazio, Guttuso,Rotella. E proveniva già dalla frequentazione ischitana del mondo di artisti e pittori che ruotavano nei salotti dei fratelli Colucci ( De Filippo, De Sica, pittori come Casciaro). Alcune sue opere architettoniche ( in primis l’Albergo Moresco) portano la sua chiara impronta mediterranea. Ha lavorato molto anche all’estero, di cui si ricorda in particolare la creazione di una penisola in Qatar per l’Emiro Khalifa Altani. Creatore-gestore di “ ‘O Rangio Fellone” e Castillo de Aragona. Cittadino onorario del Comune d’Ischia dal 2009. Ma non sono tutte rose e fiori i suoi rapporti con l’isola e con gli isolani. Da alcuni ritenuto un abile “ disegnatore” più che architetto, un abile tessitore di relazioni umane più che imprenditore dello svago. Soprattutto nella fase ultima della sua vita si sentiva ingannato e tradito da tante promesse e lusinghe di amministratori pubblici che si dichiaravano interessati alla realizzazione di alcune sue proposte “ visionarie” del paesaggio ischitano ma che, in realtà, non fu realizzata nessuna delle sue molteplici proposte, contenute in particolare nel volume “ Ischia com’era, com’è, come potrebbe essere” ( edito a cura della DIM Hotels nel maggio 2009). Proponeva soluzioni ardite di restyling della Piazza Antica Reggia, dell’ingresso nel Porto e Cantiere, del litorale da San Pietro fino alla Mandra, dello stabile INPS, di Ischia Ponte. Nessuna di queste proposte è stata mai realizzata.

C’era, nella sua visione riformatrice, in particolare la sottolineatura di un concetto urbanistico: “Qualunque paesino che abbia da un lato il mare, il paese e poi il confine esterno, non può non avere tre strade: la tangenziale periferica per la viabilità veloce, la centrale o Corso principale e il lungomare panoramico”.Il risultato è che la superstrada,che doveva essere a scorrimento veloce, è stata derubricata, a seguito di assalto al territorio, a strada urbana a 50-30 km orari, il Corso Vittoria Colonna è commercialmente in crisi, la litoranea è ormai impossibile per l’abusivismo edilizio ed opere improvvide come il parcheggio della Siena. Aveva un termine molto eloquente Sandro: Ischia ha troppi inciampi”. La sua scomparsa è l’ultimo “ inciampo”.

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