LE OPINIONI

IL COMMENTO PNRR tra dubbi e opportunità, il futuro è nella risorsa mare

di Salvatore Lauro *

Mentre iniziamo finalmente a metterci alle spalle il complesso periodo della pandemia, naturalmente senza per questo abbassare la guardia, e sempre in sicurezza,  diventa sempre più fondamentale – per l’intero comparto produttivo del Paese, comprese naturalmente le realtà del golfo di Napoli – puntare con forza su un rilancio sistemico, che consenta a tutti i segmenti economici una ripartenza efficace ed efficiente.
Per farlo, naturalmente, occorre che i nuovi investimenti siano ragionati e programmati e che le opportunità legate al cosiddetto PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, siano colte appieno. Cambiando l ‘approccio fino ad oggi utilizzato in Italia rimettendo il ns paese in pista escludendo progetti insostenibili dal punto di vista ambientale, strategico ed industriale, evitare si spendere soldi per interessi di alcune grandi lobby, fare scelte indipendenti e non ideologiche e soprattutto fare quello che non si è voluto mai fare i controlli economici sugli investimenti ex ante ed ex post, come in una qualsiasi azienda che si rispetti.

Ho già avuto modo di sottolineare in diverse interviste il paradosso legato a una visione “contadina” del PNRR. Nonostante i nostri ottomila chilometri di coste, si continua a parlare poco di “blue economy”. E addirittura soltanto 500 milioni su 200 miliardi sono destinati alle imprese del mare. Un disinteresse imbarazzante: per gli italiani, il mare troppo spesso si ferma alla spiaggia. Colpa, evidentemente, anche degli operatori, troppo spesso impegnati a farsi concorrenza anziché unire le forze facendo massa critica, per esempio costruendo un’unica piattaforma digitale sulla quale scambiarsi best practice e convincendo la politica che il mare, oggi più che mai, anche attraverso il ripensamento della mobilità delle merci, sia una risorsa. In passato, per esempio, mi sono chiesto perché la metropolitana Napoli-Sorrento venga finanziata e la linea mare Napoli-Sorrento no. Non ci sono condizioni paritarie tra chi opera sulla mobilità terrestre e chi invece lo fa via mare. E se vince l’intermodalità terrestre e solo perchè la via terrestre è una concorrente sleale anche se meno ambientale e sicura.

E non mi sembra che il PNRR aiuti a voltare pagina, se non per il suo importante capitolo dedicato alla tutela degli habitat marini. E questo nonostante sia chiaro che il settore abbia pagato a caro prezzo la pandemia: nel 2020 il fatturato degli armatori è sceso al 25% rispetto al 2019. Per chi aveva le spalle meno forti, sono stati colpi micidiali ed ancora il rischio e’ fortissimo.  Di fronte ai quali un gruppo come quello di Volaviamare è riuscito a gettare il cuore oltre l’ostacolo, navigando con il timone dritto tra i marosi, proprio come insegnava mio padre Agostino, l’indimenticato fondatore della compagnia. Per le compagnie marittime non c’è stato anche se promesso, un solo ristoro.

Siamo stati lasciati soli, anche quando i nostri collaboratori erano tra i più esposti al rischio contagio. Abbiamo continuato a garantire la continuità territoriale, anche quando le corse – semivuote – erano quasi esclusivamente utilizzate dal personale medico e paramedico. Ma non ci siamo mai tirati indietro. Oggi, ci piacerebbe che il nostro ruolo – insieme a quello di chi immagina il futuro delle autostrade del mare – occupi il ruolo che merita. E non riteniamo giusto che se altrove in Europa i fondi del PNRR sono già stati tradotti nell’acquisto di nuovi mezzi, ecosostenibili ed efficienti, noi ancora brancoliamo nel buio a causa di una visione miope del Governo nei confronti del mare

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Ci si chiede quasi di “accontentarci” del rilancio turistico delle isole, che è stato innegabile e che ha consentito anche a Ischia di vivere un’estate tutto sommato positiva. Ma questo è successo soprattutto grazie alla campagna vaccinale prioritaria voluta da De Luca, che pure è stata osteggiata quasi non contassero le fragilità di questi territori, ma soltanto i presunti privilegi. Dunque, oggi bisogna puntare con forza sulla blue economy, facendo sistema.  Saluto con favore anche le azioni sistemiche dell’isola d’Ischia, a cominciare dalla nascita del consorzio “Ischia is more”, e di destinazione.ischia.it che mettono insieme le realtà d’eccellenza promuovendo soprattutto la destinazione. Si tratta del modo migliore per crescere, tralasciando le divergenze ed evitando che la concorrenza generi di fatto una guerra tra poveri. E credo che la pandemia ci lascerà in dote anche l’idea che il salto tecnologico che abbiamo spesso rinviato sia oggi un requisito fondamentale, tanto più se realtà come Ischia vogliano sul serio vincere la sfida di una concorrenza globale sempre più agguerrita. Siamo in uno storico momento molto effervescente e dinamico e sono convinto  andrà avanti chi dimostrerà  più coraggio, saprà fare sistema, punterà sulla formazione, sui giovani e sulle donne ed avrà come stella polare la responsabilità e l’etica.

* PRESIDENTE VOLAVIAMARE

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