CULTURA & SOCIETA'

Turismo religioso a Forio tra startup e ‘Decimana Santa’ Dati e prospettive per un settore in crescita

Nuovi percorsi su cui il comune turrito è pronto a scommettere: alla Chiesa della Confraternita Santa Maria Visitapoveri, un convegno tra storia, cultura, tradizioni, identità e promozione dei beni culturali. L’assist della Regione Campania e un calendario di iniziative per intercettare flussi turistici (più) etici, continui e sostenibili

La trasversalità dell’offerta turistica dell’isola d’Ischia si arricchisce di un nuovo segmento: quello religioso. Con tre strumenti che rappresentano una prima piattaforma di partenza per una progettualità che valorizzi maggiormente il patrimonio culturale e artistico del territorio. Una startup innovativa per un piano di ricerca sui beni culturali; l’iniziativa “Decimana santa”; l’apertura di una nuova area del Museo diocesano di Ischia.

Se ne è parlato sabato mattina presso la Chiesa Santa Maria Visitapoveri di Forio, al convegno “ll turismo religioso e la valorizzazione del patrimonio architettonico e storico dell’Isola d’Ischia”. Un confronto serrato tra storia, cultura, tradizioni, identità e promozione che guarda a uno dei punti più interessanti (ed emergenti) di intersezione tra  la modalità tradizionale di viaggiare 8anche da pellegrini) e le nuove forme di turismo. Quello religioso, in particolare, che non si esaurisce certo nel consolidato format “pellegrinaggio”, ma prospetta una realtà aperta di mercato in crescita che non è più così marginale, o di nicchia, come siamo stati abituati a pensare per molto tempo.

Le destinazioni turistiche, infatti, non interessano solo i pellegrini in senso classico ma un bacino più vasto di utenti che si muovono per motivi culturali o semplice curiosità. L’amore per l’arte, per la bellezza, per la forza delle tradizioni e delle storie che sanno ancora comunicare con la profondità dell’uomo conducono il viaggiatore in una rinnovata ricerca di autenticità, di fattori emozionali e sorprendenti, di recupero delle matrici culturali e di riscoperta di luoghi inusuali, misteriosi, lontani dalla massificazione e intrisi di spiritualità.

Da questo punto di vista, la strategia del turismo religioso – spiegano gli organizzatori in una nota di presentazione del convegno – rappresenta un’opportunità per promuovere lo straordinario patrimonio regionale della Campania, legando il turismo slow a itinerari naturalistico-religiosi e mettendo in rete i complessi monumentali dedicati alla fede. Si delinea così un’esperienza unica che unisce al valore artistico e storico dei luoghi, la bellezza della natura e delle tradizioni, e la ricerca spirituale insita nell’uomo. Dal punto di vista dell’offerta, ii turismo religioso è un prodotto composito, complesso, perfino laico. E’ infatti il risultato di un concorso di diverse componenti molto diverse (religione, arte, cultura, storia, folklore, ambiente), che si intersecano sinergicamente e che trovano una loro coerenza interna solo al termine del percorso.

Un percorso su cui il comune di Forio è pronto a scommettere. La location del convegno, infatti, non è stata scelta a caso. La Chiesa dell’Arciconfraternita di Santa Maria Visitapoveri è una delle chiese di maggior fascino dell’isola d’Ischia, soprattutto per l’originalità di alcune scelte stilistiche che si aggiungono al valore storico dell’edificio, testimonianza dell’intensa attività di fede e mutuo soccorso messa su dalla congregazione fin dai primissimi anni del Seicento. La doppia facciata, gli scranni in legno, il bellissimo pavimento del ‘700 realizzato dai Chiaiese, importante famiglia di maiolicari napoletani cui si deve anche la decorazione della doppia rampa di scale della Chiesa del Soccorso, e che purtroppo oggi sta scomparendo per l’inevitabile calpestio a cui viene sottoposto, i pregevoli stucchi della volta, e naturalmente l’Angelo, l’Angelo della Pasqua. La celebre corsa della Domenica, che vede partecipi nel comune turrito residenti e turisti, è antica di ben 400 anni ed è stata recentemente inserita nell’Inventario dei Beni immateriali della Regione Campania (come stabilito dalla Convenzione Unesco).

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Lo ha ricordato il sindaco di Forio Francesco Del Deo, lo ha ribadito l’avv. Maria Anna Verde, priore dell’Arciconfraternita. «Tutto quello che vedete contenuto in questa chiesa – ha sottolineato la Verde – evoca bellezza. Una bellezza arcaica che, attraversando i secoli, è giunta quasi intatta fino a noi. Proprio a noi il compito di preservarla e valorizzarla, trasmettere ciò abbiamo ereditato dai nostri padri e che abbiamo l’obbligo morale di tramandare ai nostri figli. Forio vanta itinerari di fede e bellezza che raccontano una storia centenaria. E delineano nuovi scenari turistici per la nostra isola. La Corsa dell’Angelo, ad esempio, è l’evento della Pasqua foriana. La sacra rappresentazione che riproduce il momento dell’ incontro tra la Madonna e il Figlio risorto.» Un rituale di movimenti, gesti, canti, applausi che incarnano il bisogno di spiritualità e identità di un’intera comunità. «La bellezza di questa rappresentazione è che il popolo riveste un ruolo attivo, di sentita partecipazione. Un evento che vogliamo far rientrare in un circolo virtuoso di turismo religioso insieme agli appuntamenti che lo precedono e che vedono la nostra terra vibrare di emozione e tradizioni. Il turista che viaggia per fede – chiosa la priore – è un visitatore etico; oltre all’estetica, ha come scopo quello di entrare nel genius loci di un territorio, per conoscerne le sfumature, i colori, l’essenza. Entrare in un luogo significa sentirlo proprio, in qualche modo farne parte.».

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Anche don Emanuel Monte, in rappresentanza del Vescovo Mons. Pietro Lagnese ha ribadito l’importanza del fenomeno e la necessità di valorizzare «l’arte come occasione di annuncio di evangelizzazione.» Poi anticipa che dal prossimo marzo il Museo Diocesano si arricchirà di una nuova sezione «negli spazi dove è custodita l’opera più preziosa dell’intera collezione museale, il Sarcofago con il miracolo di Betzata o Bethseda, risalente alla fine del IV inizio V secolo, in questo periodo in esposizione ai Musei Vaticani».

Dal Prof. Leone Melillo, dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” e Direttore del Gruppo di Ricerca “L’iconografia e l’iconologia dei Beni Culturali”, il progetto di una Startup innovativa che censisca, informatizzi e promuova il ricco, complesso e talvolta poco conosciuto patrimonio artistico/religioso della nostra terra. Iniziativa condivisa anche con l’Assessorato allo Sviluppo e Promozione del Turismo della Regione Campania guidato da Corrado Matera (assente all’incontro), che – ricorda Melillo – «ha cercato di dare assetto un sistema complessivo non chiaro.» Secondo Matera «lo sviluppo e la promozione del turismo non possono prescindere dai beni culturali perché esiste una stretta relazione tra i beni culturali, il turismo religioso ed i beni culturali di interesse religioso. Un’estensione che dischiude quella dei “pellegrinaggi” verso una dimensione turistica integrata che consente al “pellegrino” di vivere itinerari di fede, condividendo le bellezze ambientali e paesaggistiche del territorio, secondo un itinerario permanente.» E ancora: «Siamo convinti che il bene culturale “immateriale” come dimensione del territorio e riscoperta del suo tessuto sociale, delle sue tradizioni e del suo patrimonio culturale, come proposta turistica, possa contrastare la criminalità, in tutte le sue forme. Una misura premiale/promozionale che intende “sanzionare”, positivamente, la scelta della valorizzazione e della gestione dei beni culturali e quindi di quelli di interesse religioso.»

Un segmento di pratica turistica che già c’è, in alcune località è molto diffuso, possiede caratteri di sostenibilità, continuità e permanenza (a differenza di quello balneare), e vede nelle Confraternite attori preziosi e decisivi perché depositari ideali delle tradizioni, storie e cultura di un popolo. Vanno perciò messe in rete per disegnare un percorso storico attraverso un gruppo di studio e ricerca, nel quale saranno coinvolte anche la scuole (come da accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale presieduto dalla dott. Luisa Franzese). E dunque una startup per acquisire il patrimonio esistente, fornirne adeguata caratterizzazione, potenziare l’offerta turistica e farsi impresa. «Penso a un’audioguida, alla realtà aumentata, alle app interattive, a realtà che consentano al turista che viene fuori stagione di sapere che esistono questi percorsi.» chiarisce Melillo. «Si aprono davanti scenari interattivi sconfinati e di grande presa emotiva».

Tocca a Gaetano Maschio, direttore artistico Eventi Comune di Forio, galvanizzare la platea presente e fornire un ulteriore tassello di una proposta che tenga conto delle dinamiche del flusso turistico in chiave religiosa. La “Decimana Santa” di Forio, ossia una settimana santa, costruita attorno alla Passione, Morte e Resurrezione di Gesù, che durerà dieci giorni. «Comincerà il venerdì prima della Domenica delle Palme, in concomitanza con la Festa liturgica dell’Addolorata, quando già territorio e comunità si aprono ai turisti, e terminerà con la Domenica di Pasqua» ha rivelato Gaetano Maschio. «La processione della statua scandisce il tempo di questa comunità, è un collante tra vecchie e nuove generazioni coinvolte con entusiasmo in ogni aspetto di questo periodo così importante per i cristiani. E ancora, partendo dalle zone alte del paese, una rievocazione in costume dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Il Giovedì Santo, con contadini e pescatori. La Passione e Morte di Cristo a cura di Actus Tragicus. Poi una novità, rischiosa certo, ma ci pensavo da tempo: deposto il corpo nel Sepolcro, sul sagrato del Soccorso, Sabato Santo ripercorreremo la strada del calvario insieme alla Madonna fino alla casa dove si nasconde San Pietro pentito. Tutta storia di tradizione foriana, come testimonia la “Desolata” di Giacinto Lavitrano, un personaggio che Forio lasciò andare via e oggi è sepolto in Algeria».

Al convegno, moderato dal giornalista Gaetano Ferrandino, sono poi intervenuti Mario Rispoli, Coordinatore Commissione Ingegneria del Turismo; Salvatore Lauro, presidente dell’Associazione Napoli Europea («Ischia vive un periodo di crisi, inutile negarlo» ha detto l’ex senatore, «manca una progettualità a lungo termine, nessuno si chiede cosa accadrà tra 5, 10 anni. Ai giovani? Siate slow e accelerati, perché le cose cambiano con rapidità impressionante. E ricordate: la gentilezza vince sempre sulla violenza, la cultura sull’ignoranza, il sorriso sulla rabbia. E leggete tanto, la lettura è la cosa più importante che c’è»); l’architetto Ciro d’Angelo, con un progetto di intervento sui problemi che affliggono proprio la Chiesa della Confraternita Santa Maria Visitapoveri di Forio.

Perché senza adeguata protezione, manutenzione, conservazione e tutela dei beni culturali di questo Paese, non c’è testimonianza, memoria, identità o storia che tenga. E tanto meno turismo.

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