LE OPINIONI

IL COMMENTO Quale svolta per l’isola

Alcuni opinionisti evidenziano con una certa insistenza sulla stampa locale una possibile svolta dal punto di vista della mentalità che starebbe avvenendo in molti cittadini nell’affrontare la tragica situazione della sopravvivenza economica dell’isola specialmente dopo il peggioramento avvenuto per la pandemia che ha davvero messo in ginocchio il “sistema Ischia”. Per quanto riguarda l’isola la paura di vedere un grosso calo di presenze turistiche a breve si è un poco attutita nelle ultime settimane perché le prenotazioni per la stagione stanno andando bene. E perché i numeri degli ultimi due fine settimana, in termini di arrivi sull’isola, sono stati assolutamente strabilianti, al di sopra di ogni più rosea immaginazione appena un mese fa.

Gli ischitani però sanno bene che il nostro turismo avrebbe bisogno di un impegno serio e duraturo per eliminare le molte pecche esistenti e continuare ad essere economia portante. Un turismo “maturo” non adeguato alle nuove esigenze fa presto a diventare” marcio”. Ma chi dovrebbe prendere le iniziative idonee per avere una inversione di tendenza? Nel Consiglio Comunale di Forio di lunedì il Sindaco Francesco Del Deo, alla luce di quello che osserva come presidente delle Isole Minori, ha invitato le minoranze alla collaborazione ma si è preso un sonoro ceffone dalla minoranza stessa perché è stato tacciato di demagogia non mantenendo fede ai canoni di conduzione di un’azione democratica. Dunque in tanti si aspettano che la classe amministrativa divenga adulta insieme a tanti imprenditori. Ma analizzando con attenzione la situazione non si può non arrivare alla conclusione che senza il contributo dei 65.000 abitanti dell’isola non si va da nessuna parte.

I cittadini sono d’accordo a ridurre a 10.000 il numero di auto in circolazione ed avere una mobilità alternativa con una isola smart dove molti servizi si possono ottenere senza muoversi da casa? Sono d’accordo a diventare più civili nel curare il territorio di loro competenza? Sono in grado di non chiedere favori, per loro, togliendo ai politici l’arma del clientelismo che ci distrugge? Hanno voglia di non essere più sudditi ma cittadini? Certo i problemi da affrontare sull’isola sono enormi ma bisogna pur cominciare a metterci mano e la sensibilità di chi osserva la nostra società indicandoci un segno di cambiamento ci deve far perseverare. È un passo categorico. E che soprattutto non possiamo più rinviare.

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