IL COMMENTO Quando l’abuso ha mille volti

DI RAFFAELE MIRELLI

Frastornati dal suono degli elicotteri che si spostano incessantemente sui nostri capi, sulle nostre case, sui nostri pensieri che portano al dolore, prima o poi. Una domenica qualunque per molti, una domenica amara per l’isola d’Ischia. Ischia si sveglia il giorno seguente a questa tragedia con l’unica consapevolezza possibile, quella che ci accomuna tutti nella sofferenza, nello sgomento: siamo fragili. Adesso siamo una comunità e – nonostante il nostro spirito ribelle e litigioso – oggi siamo tutti le stesse persone. Quelle che hanno perso qualcosa, la serenità, la gioia. Non è oggi il tempo di colpevolizzare nessuno! Verrà anche quello. L’abuso reale sembra essere un altro, ovvero quello della congiunzione di un binomio assai letale, oscurante: Ischia e l’abuso edilizio.
La storia di Ischia narra di un territorio fragile. Terremoti, frane tutti concentrati in una stessa area. Quella di Casamicciola terme, un luogo associato ormai non solo al termalismo, alla cura, ma alle tragedie. L’azione umana ha determinato sicuramente dei cambiamenti morfologici e sostanziali enormi. L’azione umana ha catalizzato a livello globale cambiamenti sproporzionati nel presentarsi, quelli di carattere meteorologico. Non siamo colpevoli, ma irresponsabili. Potevamo evacuare le zone, come lo si farà un giorno per i paesi sottostanti al Vesuvio? Potevamo pretendere un avviso da parte dei nostri reggenti? Locali, nazionali? La colata di fango è partita dal monte Epomeo ed è stata causata certamente dalla mole incredibile di pioggia. Una quantità pari a quella che in un anno si riversa sul nostro territorio. Abbiamo forse perso la memoria, potevamo, avremmo dovuto fare, dire….
Eppure di questa tragedia resta solo il dolore e la speculazione di un mondo che ricerca di esagerare in tutto: nell’informazione, in questa iper-mostruosità delle immagini, di un egocentrismo personale che non si placa nemmeno davanti a situazioni come queste. L’abuso non è edilizio, è solo umano ed è globale.
Credo di parlare a nome di tutta la comunità isolana che si è accesa in una grande azione di solidarietà, di funzionalità e accoglienza. Quella di cui non si fa mai abuso.

* FILOSOFO

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