CULTURA & SOCIETA'

Festa della donna con Maria, donna per eccellenza

di Pasquale Baldino e i suoi Tralci

Mercoledì 8 marzo è una giornata importante per ribadire l’importanza della presenza delle donne nella nostra vita. Senza le donne il mondo sarebbe sterile: portano la vita e ci trasmettono la capacità di vedere oltre, capire il mondo con occhi diversi, un cuore più creativo, paziente e tenero.

In occasione della festa della donna, il nostro pensiero non può non andare alla donna per eccellenza, Maria SS., che in ogni sua parola, gesto, progetto, è autentico modello ed esempio di donna e madre, a cui tutte le donne dovrebbero guardare e uniformarsi per essere, come Lei, donne e madri nel senso più completo della parola.

Evidente, al di là del floreale e primaverile simbolo della mimosa, il ruolo e significato della splendida parola “donna”, che per assimilazione deriva dal latino “dòmina – domna – donna”, cioè “signora, regina, sovrana, padrona” (della Vita). Spesso leggiamo che Maria è chiamata donna: donna del sì, donna dell’avvento, donna del silenzio, donna dell’Alleanza, donna dei dolori … “Donna” è stata chiamata dal Figlio, ai piedi della croce … Si potrebbe continuare all’infinito, perché Maria è la Donna scelta da Dio per partecipare al piano di salvezza dell’umanità. Dal libro della Genesi ( 3,14a-15) Allora il Signore Dio disse al serpente: « Poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche,… Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe : questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».

Gesù stesso mostrò predilezione per le varie figure femminili che i Vangeli ci presentano e proprio ad alcune di esse fu “consegnato” il primo annuncio della sua risurrezione. Ciò testimonia che nei confronti della donna “Gesù si mostra liberatore e salvatore. La libera dal desiderio di possesso e di dominio dell’uomo. Rifiuta di identificare il suo ruolo con la maternità biologica. La propone come modello di fede e di amore.” Ma la straordinaria dignità della donna discende, nel contempo, dal suo poter essere madre. “Chi più della donna è segno di ciò che è umano?” si chiedeva Papa Wojtyla. “ in lei è concepito- e da lei viene al mondo – l’uomo. La donna, in tutte le generazioni umane, porta con sé la memoria di ogni uomo. Perché ognuno è passato per il seno materno”. Da tale vocazione deriva il suo singolare rapporto con la vita umana: « È la donna a “pagare” direttamente per questo comune generare, che letteralmente assorbe energie del suo corpo e della sua anima. Bisogna, pertanto, che l’uomo sia pienamente consapevole di contrarre, in questo loro comune essere genitori, uno speciale debito verso la donna».Un debito che si rivela incalcolabile: “È l’ora di guardare con il coraggio della memoria e il franco riconoscimento della responsabilità alla lunga storia dell’umanità, cui le donne hanno dato un contributo non inferiore a quello degli uomini, il più delle volte in condizioni ben più disagiate”. L’invito è a renderci conto che siamo eredi “di una storia di enormi condizionamenti che, in tutti i tempi e in ogni latitudine, hanno reso difficile il cammino della donna, misconosciuta nella sua dignità, travisata nelle sue prerogative, non di rado emarginata e persino ridotta in servitù. Ciò le ha impedito di essere fino in fondo se stessa e ha impoverito l’intera umanità di autentiche ricchezze spirituali.” Riconoscere alla donna l’effettiva uguaglianza non è soltanto un atto di giustizia, ma una necessità, visti i gravi problemi del tempo presente, nella certezza che “una maggiore presenza sociale nella donna si rivelerà preziosa, perché contribuirà a far esplodere le contraddizioni di una società organizzata su puri criteri di efficienza e produttività e costringerà a riformulare i sistemi, a tutto vantaggio dei processi di umanizzazione che delineano la “civiltà dell’amore”. (Papa Giovanni Paolo II)

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Oggi 4 marzo, primo sabato del mese, tradizionale Cenacolo mensile Mariano presso la Chiesa di San Sebastiano in Barano d’Ischia ore 17:15, con diffusione del messaggio della Madonna da Medjugorje e Atto di Consacrazione a Maria.

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