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Sos assistenza domiciliare gratuita, per gli anziani solo badanti o case di cura

Naviga in acque non propriamente positive il servizio gratuito di assistenza domiciliare destinato ad anziani e disabili gravi residenti sul territorio isolano. Troppe poche le ore destinate dai Comuni a supporto di chi necessiterebbe assistenza continua e sempre più, invece, le segnalazioni che arrivano da parte di quanti, a causa di questa carenza del settore, sono costretti, per forza di cose a rivolgersi a badanti o a case di riposo. Un’alternativa, quest’ ultima, che non tutti comunque possono permettersi.  «Mia madre è invalida al 100% – ci racconta una nostra concittadina isolana – abita da sola e spesso cade in casa poiché ha un emiparesi al lato sinistro del corpo. Per questo motivo, il Comune di Ischia le ha assegnato sette ore di assistenza settimanale che viene eseguita da una cooperativa isolana. Le ore assegnate però non bastano. Mia madre, quindi, è costretta a pagare di tasca propria la Cooperativa per avere delle ore in più di assistenza. Purtroppo,però, non sempre se lo può permettere, dal momento che percepisce una pensione di 800 euro. Inutile dire che in queste circostanze non potrebbe neppure permettersi quindi di pagare una badante che l’assiste tutto il giorno». Una testimonianza – quella della nostra concittadina- che rappresenta solo una delle tante voci del malcontento popolare sempre più dilagante causato dagli inadeguati servizi di assistenza domiciliare.

Per i poco avvezzi alla materia, l’assistenza gratuita domiciliare e altri servizi connessi al sociale, sono gestiti dall’Ambito Sociale numero 13, struttura intercomunale che ha l’obiettivo di realizzare un sistema integrato di interventi a sostegno dei cittadini che ne fanno richiesta, grazie al supporto di figure specializzate e cooperative del settore. Servizi questi, che vengono finanziati in parte dai Comuni e in parte grazie ai fondi regionali e statali, attraverso la partecipazione a bandi pubblici. Oggi, però,i servizi di assistenza sul territorio isolano presentano sempre più delle falle. Il perché di questa carenza è presto detto: scarseggiano i fondi pubblici e quelli messi dai Comuni e di conseguenza le amministrazioni, negli ultimi anni, sono stati costrette a ridurre i servizi forniti. Un problema questo che certamente non riguarda solo il territorio isolano, ma che forse proprio ad Ischia, si avverte maggiormente a causa della carenza di già altri servizi del settore sanitario. Neanche a dirlo, agli inizi di Luglio proprio nel Comune di Ischia è stata sospesa momentaneamente l’assistenza domiciliare, sembrerebbe a causa proprio della scarsità di risorse finanziarie a disposizione dell’Ente.

Il deficit, però, non riguarda solo l’assistenza domiciliare. Problemi sussistono anche nell’assistenza fornita presso le strutture pubbliche come le scuole. Basti pensare, infatti, che lo scorso inverno, nelle sedi scolastiche isolane, alcuni alunni che negli anni precedenti avevano ottenuto il servizio di assistenza specialistica, si sono ritrovati ad esserne privati, con malumore e sconcerto sia da parte delle famiglie che degli stesse figure scolastiche e tanti sono stati, quindi, i disagi che si sono venuti, quindi a creare. Insomma, per i tanti disabili e anziani dell’isola la situazione sembra essere sempre più insostenibile. E’ bene sottolineare, che lo scorso Maggio, l’ambito sociale n.13 si è riunito per apportare alcune dovute modifiche all’organizzazione del settore.

Il Comune di Ischia, a tal proposito, avrebbe dato la propria disponibilità ad assumere nuove figure specializzate, tra cui tre assistenti sociali  da destinare a progetti di inclusione attiva ed un numero di otto consulenti da impegnare nel monitoraggio del territorio. Allo stesso modo anche il Comune di Serrara-Fontana dove per il triennio in oggetto si è previsto un aumento delle ore di impiego degli assistenti sociali, per far fronte alle esigenze della popolazione. Peccato, però, che queste modifiche non basteranno ad arginare quelle che sono invece le criticità peculiare relative all’assistenza di anziani e disabili che sono destinati, almeno per il momento, ad arrangiarsi nel limite delle proprie disponibilità e dei servizi offerti.  Data la pregnante criticità, speriamo quindi che,almeno,i futuri otto consulenti possano indirizzare l’Ambito a provvedere al più presto ad attivarsi per implementare anche tali servizi di prima assistenza.

Sara Mattera

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