IL COMMENTO Senso e non senso
L’importante filosofo francese della fenomenologia, Maurice Merleau-Ponty, scrisse un libro (1966) dal titolo “Senso e non senso”, a dimostrazione dell’importanza percettiva di ciò che ha un fondamento razionale e ciò che non lo ha. I giovani isolani di “La Strada del buon senso” non credo si siano ispirati alla complessa filosofia di Merleau-Ponty. Tuttavia hanno ben compreso l’importanza che, nella vita quotidiana, ha il “buon senso”. Buon senso che ad Ischia occorre in particolare nella circolazione stradale, concetto che , pur con grandi difficoltà e lentezza, si va comunque affermando tra la popolazione locale. E finalmente sembra aver fatto breccia anche nell’Amministrazione comunale d’Ischia, con la scelta di affidarsi all’esperto Josep Ejarque, per una pianificazione di turismo e mobilità sostenibile. Proprio da queste colonne, domenica scorsa, avevo lanciato l’idea di tener conto dell’esperienza del Piano di Sviluppo Turistico sostenibile, redatto da Ejarque per il Comune di Amalfi. La scelta del Comune d’Ischia di affidarsi ad un tecnico di fama mondiale è un ottimo punto di partenza (dopo lo scivolone del Sindaco che aveva mortificato l’impegno del Comitato La strada del Buon senso, giudicandoli pressapoco “disturbatori seriali”). Buon inizio, a patto che si lasci lavorare Ejarque in maniera scientifica, non condizionata da intoppi clientelari e sarebbe utile se gli altri Comuni isolani andassero a ruota per giungere ad un unico Piano isolano.
Dobbiamo poi ringraziare i giovani del Comitato La strada del Buon senso, i Carabinieri e, mi si lasci dire, in particolare il Vice Questore Re se, in direzione di un turismo sostenibile, si stanno giustamente stringendo i cordoni dei controlli e delle sanzioni sulla mobilità stradale. Ho aderito, con entusiasmo, al Comitato di La Strada del Buon senso, perché ne ho visto la volontà di rendere un servizio al proprio paese, nel rispetto delle Istituzioni ( quando le Istituzioni li rispettano) e in forme pacifiche e democratiche. Tra di loro ci sono figli che hanno perso i padri in incidenti stradali e padri che hanno perso i figli, ma – vi assicuro – non ho intravisto in essi alcun accenno di risentimento e di rancore. Sono solo proiettati ad evitare che i lutti si ripetano. Nella riunione di conoscenza reciproca, mi chiesero quali provvedimenti drastici ritenevo fosse possibile applicare per attenuare il fenomeno degli incidenti stradali e migliorare la qualità della mobilità. Non avevo una risposta pronta, perché – ad esempio – una delle misure invocate da molti è il provvedimento delle targhe alterne. Ora, questa misura non mi convince, almeno per Ischia. Primo perché basterebbe che uno o alcuni dei Comuni isolani non adottasse tale misura che renderebbe non solo vano il provvedimento, ma creerebbe anche, all’interno dell’isola, una sperequazione paradossale. Secondo, chi ha più di un’ auto è avvantaggiato su chi ne ha una sola.
Una risposta tento di darla da queste colonne. A parte l’idea di affidarsi ad Ejarque, la strada giusta l’ha intuita il Comune di Capri che, quest’anno sconta un affollamento e un caos superiore agli ultimi anni (si è registrato, nei giorni scorsi, un altro incidente nella guida di autobus, sull’anello stradale esattamente nello stesso punto dove l’anno precedente era morto un autista di autobus). Il Sindaco Lembo ha fatto una considerazione apparentemente banale ma che, per esempio, i Sindaci dell’isola d’Ischia non hanno affatto intuito. Il Sindaco ha constatato che non è possibile far circolare nelle stesse fasce orarie, traffico di auto private (di residenti e di turisti), traffico di consegna merci, traffico di arrivo e distribuzione di materiali ( edili o di altro genere) con autoarticolati di dimensioni fuori ogni misura. La soluzione è di far muovere, alternativamente e per fasce orarie, merci, residenti, turisti. Se circola l’uno, sta fermo l’altro. Ovviamente andrebbero ben valutate le fasce orarie più idonee a ciascuna delle tre diverse funzioni. Su questi principii c’è accordo tra Amministrazione comunale e Federalberghi isola di Capri.
Il sold out registrato da Capri fa sì che aumenta spaventosamente la necessità di merci dalla terraferma, con le conseguenze del caso sul traffico isolano. In questa politica di diversificazione delle fasce orarie, che andrebbe attuata anche nell’isola d’Ischia, particolare attenzione porrei ai mezzi a due ruote (dalle bici classiche alle e-bike, alle moto di varie cilindrate). Se è vero, come è vero, che in scontri tra automezzi e bici o motoveicoli, a rimetterci è quasi sempre il conducente del mezzo a due ruote, sarà il caso di valutare bene in quale fascia, o anche in più di una fascia, farli circolare. Escluderei di farli circolare negli orari di consegna merci, quando si muovono camioncini, camion, mezzi di corrieri. Ma tutto questo Ejarque sa come studiarlo e articolarlo e sa anche che deve saper ascoltare gli utenti della strada in maniera democratica e coinvolgente. Altri suggerimenti mi vengono da una recentissima esperienza di viaggio nelle isole greche delle Sporadi Settentrionali: Skiathos, dove ho pernottato 8 giorni, Alonissos e Skopelos. Skiathos ha una superficie di 49 Kmq. Mentre Ischia ne ha 46, Skiathos ha 6 mila abitanti, mentre Ischia ne ha quasi 65 mila, dieci volte tanto. Dunque, il primo problema è rappresentato dalla densità abitativa. A Skiathos non c’è eccessivo traffico, nonostante che la presenza di un aeroporto assicuri l’arrivo di migliaia e migliaia di turisti da tutto il mondo. E’ evidente che qui la presenza di centinaia di autonoleggi e motonoleggi non costituisce un problema. In pratica circolano solo i turisti, gran parte della popolazione residente è intenta a lavorare. Ma il traffico privato è contenuto anche per la presenza di un eccellente servizio di taxi e un altrettanto eccellente servizio di autobus.
Vi racconto questo: a Skiathos Town (centro città) c’è al Porto una stazione taxi, con ufficio informativo, pensilina e panchina , dove s’ incolonnano i passeggeri in attesa . Qui c’è un eloquente tabella che espone le tariffe per ciascuna meta turistica dell’isola. I taxi sono tutti di lusso, quasi tutti di marca Mercedes. La meta più lontana da raggiungere (spiaggia di Elivi-Banana) costa 23 euro, tutte le altre costano mediamente 10-12 euro. L’Ufficio Turistico di Skiathos distribuisce una cartina di tutti i servizi e monumenti presenti dell’isola, sulla quale c’è un numero per ogni spiaggia, chiesa, monumento si voglia raggiungere, corrispondenti al numero che compare ( ben evidente) in corrispondenza di ciascuna fermata dell’autobus. Il turista non ha perciò bisogno di chiedere informazioni all’autista del pullman, è tutto chiaro. Ogni fermata ha una bella e comoda pensilina con panchine, presso cui o c’è una biglietteria automatica o c’è una ragazza pronta a fare biglietti a terra. C’è ordine e pulizia (ma non Polizia). E’ straordinario constatare come, nonostante la fiumana di turisti, l’isola sia pulita, non caotica, ma la Polizia si nota, più che altro, solo presso l’Aeroporto, che è talmente vicino al Porto che c’è bisogno di un semaforo che blocchi le auto sulla riva sinistra in coincidenza dell’arrivo o partenza di un aereo. La bellezza, la disciplina, la pulizia delle spiagge è un capitolo a parte; ce ne sono ben 30, una più bella dell’altra. Ogni spiaggia ha un Responsabile registrato dal Comune e pubblicato in tabelle illustrative di tutti i servizi prestati agli utenti. Ogni spiaggia libera (e ce ne sono a iosa) ha gruppi di docce e spogliatoi gratuiti. Le spiagge sono dotate di scivoli a mare per handicappati. In quelle in concessione il costo di un ombrellone più due lettini con materasso costa, ovunque, 10 euro. E la Grecia era considerata s,olo qualche anno fa, sull’orlo del fallimento . Noi “isola più bella del mondo” faremmo bene a copiarne qualche aspetto!