LE OPINIONI

IL COMMENTO Si scrive USCA, si legge miraggio

Dall’inizio dell’epidemia di Covid il concetto è stato ripetuto migliaia di volte, l’assistenza territoriale è fondamentale per combattere il Coranovirus. Le USCA, sono state pensate, per assistere i pazienti all’interno delle loro abitazioni, per evitare un sovraffollamento nei reparti dedicati e soprattutto per dargli un aiuto concreto, rimanendo fra le mura domestiche. Per questo motivo sono state istituite le Unità Speciali di Continuità Assistenziale, le squadre di medici a domicilio, create con decreto ministeriale a marzo, come una sorta di avamposto “ casalingo” che avrebbero dovuto limitare l’accesso agli ospedali. Sono medici attrezzati, con adeguati dispositivi di sicurezza e con auto dedicate, per garantirne l’incolumità personale. Hanno il compito di fare i tamponi, visitare e curare i pazienti Covid in collaborazione con i medici di base. In molte parti d’Italia la cosa funziona bene, in altre in modo insufficiente e dove, non funzionano per nulla. Da noi è un miraggio! E intanto se la seconda ondata ha avuto il suo picco, e si avvia verso un graduale miglioramento, si parla già della terza ondata, e se queste USCA esistono, facciamo in modo che funzionino e in maniera efficiente. I vantaggi sarebbero enormi, molti cittadini eviterebbero pellegrinaggi umilianti, è il caso di dirlo, rischiosi per se e per gli altri. Questi pazienti potrebbero avvalersi di tutte le terapie indicate dai protocolli anti-Covid, nelle fasi non critiche. Si parte dall’antibiotico di riferimento (l’azitromicina), agli antinfiammatori sia i cosiddetti fans che gli steroidi, per arrivare all’eparina nei casi in cui si temono complicazioni, l’uso dell’idrossiclorochina è ancora controverso ed è per questo fondamentale, la collaborazione con il medico di base, per non disperdere il patrimonio di conoscenza della storia clinica del paziente in questione.

Ma facciamo un attimo ritorno sul nostro scoglio, ad oggi i positivi sono circa 350 e distribuiti in tutti i comuni, abbiamo avuto un boom di guariti nell’ultima settimana, e ho potuto verificare, attraverso le persone che stanno vivendo sulla propria pelle l’esperienza da positivo Covid, che nessuno degli interessati e degli aventi diritto, è stato mai contattato dall’USCA. È una parola del tutto sconosciuta! E continua uno scenario che ha del paradossale, nessuna visita domiciliare, bisogna recarsi anche se si ha 80 anni e con la febbre, nella tenda gelida fuori al Rizzoli, abbassare il finestrino e in questo modo essere visitati, una vergogna! Nessuno che ti risponde se non sai cosa fare, tranne quei medici di base che non vengono meno al giuramento di Ippocrate, per il resto, il nulla. E allora abbiamo intere famiglie costrette a casa che hanno bisogno di un pezzo di pane e chi si interessa a loro? Numeri che vengono dichiarati in ritardo, e non c’è nessun servizio dedicato, dovrebbero interessarsi i comuni di appartenenza, ma a quanto pare sono assenti. Solo sui social sono presenti per auto elogiarsi su aiuti inesistenti.

A tutt’oggi non abbiamo un Covid hotel per evitare altri contagi familiari, eppure abbondiamo di strutture ma siamo incapaci a reperirne uno disponibile. La non conoscenza dilaga a questo punto, perché i servizi ci sono, sono stati istituiti ma manca il coordinamento e le USCA sono state pensate appunto per alleggerire il lavoro degli ospedali, ma in questo caso il condizionale è d’obbligo, ho chiesto un po’ in giro ed è una sigla sconosciuta, soprattutto a chi ne ha bisogno. Cerchiamo di darci una mossa e di mettere in campo tutto ciò che possa essere d’aiuto e di sostegno per evitare il peggio, in previsione della terza ondata, Natale è alle porte e sarà austero, diverso, forse dovremo cogliere il senso della nascita di buoni propositi, ma sicuramente la solitudine la farà da padrone, con il nuovo Dpcm, la Campania è zona arancione e cambia poco dalla zona rossa, è vietato lo spostamento fra i Comuni, ed è stato messa la parola fine alla speranza di fare turismo invernale, un danno incalcolabile. Abbiamo sei sindaci, abbondiamo anche in questo e in quasi tutti i consigli comunali sono presenti dei medici che dovrebbero far valere i nostri diritti, le USCA sono state istituite in Italia e se in qualche regione funzionano, dovrebbero funzionare anche da noi e fino adesso sono state “un miraggio nel deserto”. E se il peggio sembra essere passato e ci apprestiamo a trascorre delle insolite vacanze natalizie, sotto un clima di guerra. Il nemico invisibile, che continua imperterrito a mietere vittime non è stato ancora sconfitto, il vaccino è pronto ma fra il dire e il fare c’è ancora di mezzo il mare.

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