LE OPINIONI

IL COMMENTO Sisma e disparità di trattamento, lotteremo fino allo stremo

DI GIOVAN BATTISTA CASTAGNA

Oggi non possiamo fare altro che prendere atto del Decreto Sisma così come è stato approvato dal Senato, ma non ho alcuna intenzione di fermarmi. Sono un uomo di Stato e per questo ritengo che le leggi debbano essere rispettate, ma è anche vero che in questo momento la mia popolazione sta subendo un’ingiustizia e non posso né voglio sottacere. In questi giorni abbiamo lavorato tanto, più del solito per far arrivare a Roma le nostre istanze. Con tutte le nostre forze politiche abbiamo rappresentato le esigenze e le necessità della popolazione che il 21 agosto di due anni fa ha subito danni dal sisma. Ma non solo. Abbiamo anche sottolineato la disparità di trattamento che stiamo subendo rispetto a chi vive in altri posti del Paese. Appena sarà pubblicata la legge chiederò agli avvocati di capire che cosa si può fare dal punto di vista legale. Non è possibile che in due situazioni pressoché identiche siano applicate leggi così diverse.

Non è possibile che a Catania e Campobasso la legge preveda che chi ha subito danni dal sisma può ottenere un contributo anche per gli immobili sottoposti a condono e ciò non è applicabile per il nostro territorio. La questione non è finita qui. Ci aspettavamo la possibilità di chiarire del condonato. Siamo da due anni che lavoriamo costantemente per la nostra gente e l’amarezza è ancora più tangibile. Non lo nego. Ma ciò non significa che mi possa arrendere. Avremo altri momenti dal punto di vista legislativo e politico per far valere i nostri diritti, ne sono sicuro. Ed ai prossimi appuntamenti non ci faremo trovare impreparati. La nostra battaglia per chi ha subito danni dal sisma, non finisce. Nel contempo sarà anche la legge a doverci dare delle risposte. Al di là della mancanza dell’approvazione dei nostri emendamenti, mi dispiace aver dovuto assistere al teatrino di una parte politica che ha pensato a portare avanti solo le proprie idee. Quando si parla di terremoto non dovrebbero esserci colori politici. Dovremmo essere tutti uniti nell’interesse supremo della collettività. Così non è stato. A chi canta oggi vittoria dico di venire qui e toccare con mano il dramma che stanno vivendo tante famiglie da due anni a questa parte. dico questo perché le uniche modifiche approvate al decreto iniziale sono state quelle dettate dall’’alto’ da chi ha voluto imprimere la sua idea che non sposa le idee del territorio. Queste persone in due anni non hanno mai ascoltato la voce dei terremotati né del territorio ed oggi si sono sentiti in diritto di imporre le proprie idee alla Camera. Questo non è un buon modo né di far politica né di lavorare bene. Questi atteggiamenti non fanno bene né a loro né alla popolazione che ha subito il sisma.  

* SINDACO DI CASAMICCIOLA

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Il guardiano

Caro Giovanni, con questo contestabilisimo decreto, vero atto discriminatorio che viola l’art. 3 della Costituzioe, un risultato l’avete ottenuto. Quello di mettere le famiglie fuori dagli alberghi e la riduzione del CAS nei confronti dei terremotati che, purtroppo, non sono proprietari. In tema di disparità di trattamento, ti sei chiesto se lo stesso metro è stato adottato anche per gli altri terremotati d’Italia?

Lidia

Io mi sto chiedendo, alla luce di questo decreto, con quale oggettività si corrisponderà IL CAS ai nuclei familiari che non sono né carne né pesce. Ossia, dal momento che le loro case abusive non condonabili, in qualità di cosa sarà corrisposto il CAS. Sarei felice se il Sindaco e il Commissario sciogliessero questo nodo.

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