LE OPINIONI

IL COMMENTO Sosteniamo Procida, vi spiego perché 

di Mimmo Barra* 

In questi giorni che ci separano dal verdetto da parte del Ministero, deve diventare l’impegno della società civile. Un richiamo. Una crociata. Una chiamata alle armi. Sostenere Procida, candidata a Capitale italiana della cultura per il 2022, si deve tradurre in un filo rosso capace di legare insieme le sorti dei luoghi fisici e ritrovare lo slancio della cultura millenaria che abbiamo nel nostro DNA. Non può restare un fatto occulto, nascosto, dalle pagine dei giornali. Non può rimanere argomento limitato a qualche articolo. Non può, e permettetemi di dire che “non deve”, restare un tema delimitato solo in un ambito prettamente istituzionale.

Sono certo della sensibilità del Presidente De Luca, dell’Assessore al turismo della Regione Campania, del direttore generale dell’Agenzia Regionale del Turismo e non ultimo del presidente della Commissione Turismo e delle Attività produttive del Consiglio Regionale della Campania. Cosi come sono certo che Francesco Del Deo nel suo ruolo di Presidente dell’Associazione delle Isole Minori, ha già colto e riconosciuta l’enorme portata della candidatura di Procida. Bene, perciò, hanno fatto molti comuni ad accendere il faro del sostegno alla cultura verso l’isola di Arturo. Sostenere Procida, l’unica località campana nella rosa delle dieci finaliste aspirante a ricoprire questo ruolo è un’occasione imperdibile. Porta con sé i granelli di un’opportunità che nessuno nel Golfo e in tutta la Regione Campania può lasciarsi sfuggire dalle mani, per questo una sintesi da parte degli attori istituzionali risulta necessaria. Voglio fare i complimenti al project manager dr Riitano, per la sua capacità progettuale e per il coinvolgimento della cittadinanza in un percorso di condivisione d’idee e rilancio non solo per Procida ma per l’intera regione. Mi auguro che la condivisione possa espandersi, allargarsi ancora di più e velocemente a tutti gli stakeholder coinvolti, prima che altre realtà competitive possano muoversi e batterci sul tempo. C’è bisogno della forza motrice della Regione per indirizzare un volano che per tutti noi può creare effetti positivi e proficui. C’è necessità di più attenzione e sensibilità verso questa grande occasione che sarà in grado di innescare meccanismi virtuosi attraverso un progetto culturale capace di modificare radicalmente le realtà economiche e sociali e rilanciare per mezzo della cultura una delle zone strategiche della Campania. La comunità campana adesso più che mai ha un ruolo importante che non bisogna dimenticare. Collaborare insieme, sostenere la futura Capitale italiana della cultura, significa essere una comunità innamorata dei luoghi più antichi, affascinanti e carichi di storia del mondo. Significa sapere intercettare il futuro.

Significa investire nelle idee, nelle passioni e nelle “radici” progettuali, non soltanto di Procida ma di quel cuore culturale pulsante, ragione stessa del turismo che quando ho ricoperto il ruolo di Commissario dell’azienda di Cura e Soggiorno delle isole di Ischia e Procida, ho nutrito come lato nascosto nei limiti delle mie possibilità. Significa diventare portatori di un duplice messaggio: smuovere il terreno della pigrizia per arricchirlo di esempi, di stimoli, di passioni e d’idee e far fruttare il futuro del Golfo e della Campania. Far star bene Procida, appoggiarla nella sua candidatura, significa spingerne le sorti e i valori a un livello di condivisione che difficilmente potrà passare in silenzio. Ci sono ragioni profonde e per raggiungerle dobbiamo conficcare le mani nel terreno dello sforzo e della responsabilità. Si tratta di restare uniti, corali. Si tratta di combinare le forze imprenditoriali e produttive, l’Università, i comitati scientifici e le associazioni, i procidani, gli ischitani, i capresi, i campani. Tutti insieme. Si tratta di lavorare in squadra, far rifiorire quel clima giusto per portare avanti, al di là di una vittoria o meno, un’idea condivisa di anima, di cuore come centro coreografico di una composizione. E la cultura, come stimolo ne può battere il tempo, anche quello dello sviluppo. Alziamo il sipario e sosteniamo Procida. Forza.

 

* Già Commissario AACST di Ischia e Procida, attuale componente dell’Agenzia Regionale per il Turismo 

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