IL COMMENTO Turismo e tutela ambientale, l’ora di scelte chiare

DI ANTIMO PUCA
Un popolo deve coltivare la capacità di sentire, pensare e agire collettivamente. Sempre proni nei confronti di volontà esogene, la nostra classe politica, amministrativa e noi stessi in qualità di semplici cittadini, abbiamo spesso consentito (qualcuno direbbe: sempre) che la nostra Terra, la nostra comunità venissero calpestate, bistrattate, sfruttate e, non di rado, vilipese. Dovremmo dolercene assai e prenderne coscienza. Installazione di reti paramassi e messa in sicurezza della scala che porta alla spiaggia dei Maronti nel comune di Barano. Intervento urgente deciso dal Commissario delegato per l’emergenza post frana Giovanni Legnini. Il provvedimento rientra nella rimodulazione del piano di protezione civile per la mitigazione del rischio idrogeologico. L’importo complessivo dei lavori ammonta a circa *€ 1.100.000,00* In cotanto progetto potrebbero rientrare un ripascimento e una scogliera nei tratti costieri più compromessi e sotto il cui fondo il mare scava incessantemente, compromettendo hotels, ristorazioni e lidi che, purtroppo, il mare sta corrodendo e danneggiando atrocemente. La baia Maronti Sant’Angelo dovrebbe essere messa in sicurezza e necessitare di una ciambella e specialissima attenzione da parte di politici e Amministrazioni in quanto di particolare e attrattiva bellezza ed affinché siano risanati e ripristinati tratti costieri sotto cui il mare incessantemente scava. La proposta di un ripascimento e di una scogliera nei tratti più compromessi è di eccezionale valore, di grande svolta e foriera di grandi progressi per la qualità del turismo. Molte le energie che nel tempo sono state profuse nel tentativo di contrastare il fenomeno dell’erosione del litorale e da anni il ripascimento costante dei lidi più fragili impegna energie e risorse nei ripascimenti (“progettone”) perseguiti nella logica della sostenibilità e della salvaguardia ambientale come è giusto che sia. Ma anche i ripascimenti nel tempo possono non essere più efficaci, laddove i ripascimenti programmati attraverso il versamento di sabbia aggiuntiva, continuano a raschiare un fondale già malmesso, in quanto i mezzi meccanici utilizzati rovinano il fondale e depositano poca sabbia mista a fanghiglia, che difficilmente consente di recuperare uno spazio utile sull’arenile per tutte le attività di accoglienza. Una situazione resa emergenziale ha portato alla perdita di diverse decine di migliaia di metri cubi di sabbia che difficilmente sarà ripristinata con le lavorazioni meccaniche dei fondali.


Anche un cordone di sabbia non è in grado da solo di proteggere l’arenile senza un’adeguata ricostruzione delle difese lungo il litorale a protezione sia delle attività economiche insediate che di coloro che abitano nelle zone di mare. Penso che i politici e amministratori debbano, con la consapevole partecipazione dei cittadini, assumersi la responsabilità di una scelta chiara e precisa circa la qualità del turismo e circa la tutela ambientale. Il fine di una scogliera emergente, a martello, è di stabilizzare la linea di costa favorendo l’ampliamento delle spiagge nelle zone protette, laddove i soli ripascimenti negli anni non si sono dimostrati utili per contrastare l’erosione e l’arretramento della linea di riva, in quanto la sabbia apportata tende a migrare nel giro di breve tempo sui fondali, a tutela delle numerose attività economiche e di un sistema turistico fra i più importanti a livello internazionale quale è quello della costa Maronti Sant’Angelo.