IL COMMENTO Un nuovo modo di pensare i trasporti
DI MIMMO BARRA
Se il compito è anche quello di risvegliare le menti illuminate che ci sono sull’isola e riuscire, perciò, ad alzare l’asticella e guardare oltre, sono convinto che si possano fare grandi passi in avanti. Al di là di lanciare sassi nello stagno che serve appunto a risvegliare le coscienze, l’importante però sarebbe parlarne e con l’aiuto di tutti addivenire ad una soluzione per molte delle ataviche problematiche. Proviamoci, perlomeno! Sono soddisfatto del dibattito aperto sul tema Taxi nella convinzione, nell’interesse della categoria prima e degli utenti poi, si possa trovare la quadra affinché diventino un fiore all’occhiello di Ischia. Ragione questa che chiama in causa la politica che ha il dovere di dare risposte certe. Continuando a parlare di mobilità e trasporti, possiamo mettere la lente di ingrandimento su quelli marittimi. Non finiremo mai di ringraziare gli armatori per quello che hanno fatto, soprattutto negli anni passati consentendo all’isola di essere più vicino alla terraferma. All’inizio del terzo millennio, però, sono in tanti ad aspettarsi un rinnovamento della flotta, anche in modo graduale, approfittando pure dei finanziamenti finalizzati al ‘trasporto green’ che ci impone la Comunità europea. Nell’immediato traghetti e aliscafi – parleremo piu’ in là anche di barche da diporto – potrebbero dotarsi di motori ausiliari elettrici poiché l’innovazione ha fatto passi da gigante. Più nello specifico, in prossimità dei porti di potrebbero movimentare i mezzi in modalità elettrica e sostare alimentati da energia pulita. Si eviterebbe così di assistere ad emanazioni nocive e respirare aria devastante in uscita dai fumaiuoli. Gli sforzi degli armatori con restyling dei mezzi comunque obsoleti e la presenza a bordo di steward non allevia le lamentele di residenti e turisti sui servizi, a volte non proprio impeccabili, per una destinazione turistica come la nostra.
Anche quello dei trasporti marittimi, quindi, è uno dei primi biglietti da visita per le nostre località. Le Istituzioni, come è ovvio, dovrebbero essere più vicine alle ‘vie del mare’ con finanziamenti soprattutto per il riammodernamento della flotta con motorizzazioni vicino a emissioni zero. I grossi gruppi di energia, intanto, potrebbero installare sui porti cabine idonee all’approvvigionamento di traghetti e aliscafi. Agli addetti ai lavori il compito di approfondire le opportunità di finanziamento che potrebbero arrivare attraverso il Pnrr o altri strumenti che pure esistono dei quali si può approfittare. L’idea di dirigersi verso un biglietto unico per tutte le compagnie per dare serenità agli utenti di salire a bordo della prima imbarcazione in partenza potrebbe essere un’ipotesi praticabile. Un’altra potrebbe essere la creazione di una società mista, pubblico-privata, sia con la partecipazione della Regione, per esempio, sia con Eav che oltre alle rotaie e gomma potrebbe allargare i propri interessi anche al mare; sia con il coinvolgimento della Città Metropolitana attraverso società in house e, perché no, anche con l’aiuto dei Comuni interessati. Chiaramente si tratta di un’idea non del tutto nuova per le nostre isole e l’area costiera che ogni anno ospitano milioni di turisti oltre i residenti. Questo intreccio di interessi, però, potrebbe portare le risorse necessarie e far sì che il privato con le sue competenze e capacità possa valorizzare, con uomini e mezzi, il trasporto marittimo. Al pubblico il compito di vigilare sugli investimenti,sui servizi offerti e i benefici che gli utenti riceveranno. Ovviamente anche su questo tema è doveroso ascoltare il parere di chi opera nel settore e non. Armatori, utenti, addetti ai trasporti e Amministratori potrebbero esprimere liberamente la loro opinione con la speranza, che non ci lascia mai, di realizzare un miglioramento del servizio nell’interesse di tutti.