LE OPINIONI

IL COMMENTO Una mano di polvere

Da novembre abbiamo visto di tutto e di più non possiamo dire il contrario. Dall’accensione dell’albero a novembre data un po’ inusuale per noi, alla marea di eventi che si sono susseguiti. Eventi per tutti i gusti che sono andati ad allietare queste festività natalizie, che siano piaciuti o meno, c’è sempre da dire e da ridire, ma ogni comune si è impegnato per offrire qualcosa in più, rispetto agli scorsi anni. Una domanda che forse sorge spontanea chiederci e’ per chi? Non ho visto un gran traffico di turisti, perlomeno abbiamo goduto noi ischitani di un cartellone di eventi pieno, zeppo di incontri in tutti i comuni dell’ isola. Tutte le amministrazioni hanno cercato sfruttando anche i fondi regionali di condividere momenti di musica, canto e divertimento per tutti grandi e piccoli. Le critiche ci saranno sempre su come si sono svolti, sul fatto che andavano organizzati diversamente, per non parlare del disagio che magari hanno provocato, perché diciamola la verità l’ischitano, e’ un po’ fraccomodo e non vede di buon occhio cambiare le proprie abitudini. Va pure detto, che lo scorso anno il comune di Forio anticipo’ un calendario da mille e una notte, sbaragliando un po’ tutti, anche se di eventi importanti sono avvenuti anche nel comune capoluogo con il concerto delle “Vibrazioni “, ma a seconda di come si presentano le cose, hanno un altro peso.

Quest’anno invece è stato un vero turbine di incontri che si sono susseguiti e tutti ben organizzati e ben riusciti. E’ tornata la tradizione del presepe vivente, con quello di Campagnano, di Panza, dove a tuffarci in atmosfere suggestive, fatte di luci e di antichi mestieri, ci sono state anche degustazioni di piatti tipici e street food, a Forio, e’ sceso per strada tra i vicoli, nei portoni, il presepe vivente di Gaetano Maschio “Quando nascette Ninno“, che porta la firma di Edoardo Cocciaro, Elisabetta Maschio e Anna Castagna. Si rispolverano i percorsi nelle cantine e continua il fortunato percorso archeologico, architettonico e di cultura immateriale a cura della dottoressa Mariangela Catuogno a Lacco Ameno compreso di navetta elettrica. A descrivere tutto, non basterebbe l’intero giornale ma gli eventi veramente sono stati tantissimi, e ancora ce ne sono in abbondanza almeno fino all’epifania, abbiamo vissuto di tutto quest’anno vi è stato anche un doppio appuntamento per il primo tuffo a mare, ha risposto Sorgeto con le sue pozze d’acqua calda in mezzo al mare. Abbiamo spolverato luoghi come il vecchio mercato ad Ischia, chiuso ormai da tantissimi anni, era un luogo chiave per l’economia del paese, c’erano tanti negozi che vivevano in simbiosi con il mercato rionale e man mano purtroppo abbiamo visto sempre di più saracinesche abbassarsi per non aprire più. Un luogo che soffre tutt’oggi una lenta agonia e quest’anno per la prima volta si è organizzato una festa in onore del mare, dove si è ripopolato di gente, di voglia di fare, il profumo del cibo ha invaso i vicoli e le strade e dove abbiamo ascoltato la “tofa “, il suono della conchiglia, si suonava per avvisare la popolazione quando si intravedevano le navi dei pirati. Intanto le festività stanno per volgere al termine, saremo sicuramente anche un po’ stanchi, (ma felici), riprenderanno le scuole ed il tran tran quotidiano, ma è tempo di riflessione. Saranno due o tre mesi belli tosti, fra qualche giorno chiuderà tutto, sarà difficile anche trovare un bar aperto per un caffè, e Pasqua è alle porte, saremo pronti? In tutto questo quello che realmente è mancato in queste festività, ed in questo lungo inverno sono le terme, la nostra acqua famosa in tutto il mondo e’ come se non fosse mai esistita. Tarallucci e vino ovunque, baccalà fritto, pizze e quant’altro in un luogo dove l’acqua termale dovrebbe essere “ il vanto”. Riflettiamo un po’!

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