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Il compianto Rizzoli si rivolterebbe nella tomba

Di GINO BARBIERI

Gli ultimi interventi fognari alla via prov.le Fango e alla via Circonvallazione                   risalgono a pochi mesi fa, quando la ditta esecutrice dei lavori al collettore delle acque nere,  è stata costretta, con la “forza”, ad intervenire per riparare all’ennesimo guaio procurato ai tombini sprofondati ed altre inezie non rilevate dalla sorveglianza tecnica,  peraltro profumatamente pagata per controllare i lavori. E’ l’appendice di una lunga e tormentata vicenda lacchese, puntualmente raccontata dalla stampa locale, ma inspiegabilmente ignorata dalle “famose” autorità preposte che non applicano l’art. 333 del codice di procedura penale scritto apposta dal legislatore per attenzionare la cosiddetta “notizia criminis”, ovvero di reato!

E di reati a Lacco Ameno, il paesino di pescatori affamati, trasformato dal Cummenda Angelo Rizzoli a partire dal  1952 in un centro internazionale di Cura e Turismo, ce ne sono a josa, particolarmente  in quel letamaio municipale passato,  fino ad oggi,  miracolosamente indenne, in decine di procedimenti penali approdati a straordinarie assoluzioni o sospette prescrizioni che dovrebbero formare oggetto di un’attenta “ispezione ministeriale”!

La parentesi fognature e “depuratore” è quella che occupa il capitolo storico-politico più importante della cittadina: un fazzoletto di terra con tremila anime ma con una densità abitativa enorme e un buon numero di alberghi che producono liquami in quantità tale da imbrattare l’intero litorale da monte Vico all’Eliporto di Casamicciola.

Come per gli altri Comuni isolani, anche  Lacco Ameno, fino agli anni Cinquanta, non aveva nemmeno gli scarichi civili per le acque piovane. Le strade, alle prime piogge, diventavano dei pantani; a non voler parlare delle acque luride dei rioni baraccati smaltiti in pozzi neri assorbenti che andavano a…ingrassare orti, giardini e falde acquifere termali.

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Ci pensò Angelo Rizzoli, piovuto dalla gran Milan, a chiamare i Lacchesi, e gli Isolani, con il loro vero nome: “Sudicioni impuniti” da civilizzare! Prese per l’orecchio, senza tanti complimenti il sindaco Vincenzo Mennella, e gli impose la costruzione di un collettore fognario lungo la via Roma per immettere i liquami dei suoi alberghi in costruzione e trasportarli al “Capitello”, dove fu costruita una grande vasca di decantazione che per l’epoca sembrava un’ autentica rarità! Fu necessario scendere parecchio sottoterra (in piazza Santa Restituta) per creare la pendenza necessaria, ma quei lavori saranno destinati a creare seri problemi alla rete fognaria cittadina, perché  nei pressi della parrocchia di Santa Maria delle Grazie le condotte lavoravano in piano, trovandosi quasi a contatto  con il livello del mare!

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Tuttavia si andò avanti fino agli inizi degli anni Ottanta, con una rete fognaria precaria lungo il perimetro del centro cittadino e del tutto inesistente in periferia e nei rioni di baracche. Rizzoli promise le fogne e lo sbaraccamento, ma quel grandioso piano appena abbozzato non fu mai realizzato, perché il Cumenda volse il suo ingegno verso altri lidi. A Casamicciola acquistò l’albergo-Terme Manzi; sul confine Fundera  costruì l’Ospedale, a Forio  realizzò il Campo Sportivo, a sant’Angelo acquistò  alcuni terreni che in seguito furono alienati per il fallimento del grande impero economico dell’editore e cineasta milanese.

Alcune condotte sottodimensionate per lo smaltimenti delle acque bianche furono costruite dal Comune lungo la via Pannella (Impresa Santoro), via Campo e via XX Novembre, ma il problema fogne –per quanto urgente- venne ignorato perché si continuò a tollerare l’immissione degli scarichi fecali nei pozzi neri domestici.

Dobbiamo arrivare al 2006 per vedere la costruzione di una vera fogna nel tratto “Capitello” (Piazza Salvatore Girardi) – via Prov.le Fango, altezza via Barente. Il sindaco Domenico De Siano  appaltò il collettore per 300.000 euro alla Impresa Giuseppe Mastrominico di san Cipriano d’Aversa. Da come andranno le cose, su questo tratto fognario ci si dovrà tornare due volte per ampliare la capacità di smaltimento delle condotte. Per il tratto via Barente – Fango entrò in campo nel 2010 la Ditta Mafra di Somma Vesuviana. Il nuovo sindaco Tuta Irace mostrò tutte le sue capacità di “controllore”  dei lavori, fidandosi ciecamente dei tecnici del comune. Risultato: dopo pochi mesi la ditta dichiarò fallimento, interruppe i lavori all’altezza del ristorante Francischiello  e si involò, insalutato ospite, dopo aver incassato la bellezza di 350.000 euro.

Per farla breve, nel giro di una decina di anni le povere strade di Lacco diventarono una gruviera. Scavi dappertutto: trincee, tombini, sottoservizi, canalizzazioni e tubature. Una rete “sotterranea” per acque bianche, nere, liquami, reflue frammiste a condotte per l’acqua potabile,  cavi dell’elettricità, della telefonìa, (fra poco si aggiungeranno il gas metano e le fibre ottiche!) ; insomma un ginepraio inestricabile che funziona alla perfezione grazie alle nostre bravissime maestranze che compiono miracoli per non mandare in tilt il “Sistema Ischia”!

Ma per le fogne è un discorso a parte. La frammentarietà dei collettori principali eseguiti in epoche e modalità diverse; la limitata capacità delle condotte, gli sporadici “collegamenti” con gli scarichi privati,  le diverse pendenze della rete fognaria e l’arretratezza della tecnologia depurativa del “vascone” del Capitello resero non più procrastinabile una progettazione fognaria generale eseguita sulle linee guida della Comunità Europea che nel 2013 sanzionò 117 comuni italiani (fra cui Ischia e Capri) per infrazione delle norme sul disinquinamento del mare..

Intanto era entrato in campo il consorzio dei comuni Cafi.Cisi-Evimed-EVI: uno schifoso carrozzone  messo in piedi dalla malapolitica locale per assumere duecento persone del…”bottone” e regalare “carte di credito oro” ai dirigenti con la “delega” alla gestione dell’Acquedotto isolano. Non ce ne vogliano i lettori se, ad ogni piè sospinto, evochiamo i fantasmi del passato. Ma come per una sorta di Shoah, noi non dimentichiamo! E come potremmo, con le risorse degli Ischitani depauperate da un gruppo di malavitosi finiti regolarmente in galera per concussione, corruzione, associazione per delinquere e danni enormi arrecati alle comunità cittadina? Malgrado i miliardi di introiti annui realizzati con le salatissime bollette pagate da trentamila utenti, questa specie di consorzio, passato per società a srl fino alla Spa EVI attuale, IN LIQUIDAZIONE INFINITA, ha dovuto dichiarare una cosiddetta “decozione finanziaria” che sarebbe troppo lungo spiegare  al momento. Ciò che preme, nel contesto fogne, è  il ricordare che la depurazione delle acque isolane è stata affidata al CISI-EVI, sollevando i comuni da un onere pesantissimo e difficile da gestire. Non ci dilunghiamo sulle “mancate depurazioni” dell’Evi e sulle condanne incassate per queste vere e proprie truffe consumate ai danni degli utenti, che attenzioneremo in una inchiesta ad hoc, al più presto, ma proseguiamo nel discorso “fogne lacchesi” e sul mega-progetto da circa cinque miliardi di vecchie lire datato 2015/2016 per la costruzione del nuovo collettore fognario Mezzatorre-Capitello e vasca di depurazione ex novo a piazza Girardi, nonché per una variante “abusiva” realizzata in un tratto di via prov.le Fango per favorire personaggi dell’amministrazione comunale!

Fondi Europei e Gare di appalto vengono “acchiappati” dall’Impresa ICI di Aldo Patriciello, che guarda caso è un parlamentare di Forza Italia, “collega” dell’albergatore- DOK  Domenico De Siano e compagno di partito del sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale! E’ calato a Ischia da Roma (Viale della Tecnica), ma non ci mette molto a subappaltare alcuni lavori alla Ditta Impiantistica Meridionale con la benedizione dei controllori europei (Giovanni Keslerr?)  che acchiappano farfalle o decidono di dare forfait, come Nicola Cantone! Basta. I lavori si rivelano un’ira di dio e scatenano feroci polemiche con la stampa isolana, i cittadini lacchesi, i consiglieri comunali di opposizione e pure il Capo del Circomare  Alessio De Angelis, che sequestra le opere all’altezza del ristorante “Padrone do Mare”  per gravi irregolarità riscontrate nell’occupazione di suolo demaniale.

Da Roma si fanno sentire, eccome! I lavori riprendono spediti per “non compromettere finanziamenti e turismo”. La laparatomia al corso Rizzoli è memorabile e si arricchisce di un episodio camorristico finito in Tribunale.

13 novembre 2015, ore 14 , corso Angelo Rizzoli, altezza farmacia. Il centro storico è completamente paralizzato da una fila interminabile di auto che non riesce a passare per la presenza di una betoniera che continua a scaricare cemento nella traccia aperta dalle ruspe, incurante dell’inferno di clacson e bestemmie degli automobilisti imbestialiti dalla lunga sosta. Sul posto interviene il comandante dei Vigili Urbani Raffaele Monti che esorta il conducente della betoniera a sbrigarsi. Male gliene incoglie! L’operaio 44enne A.P., del casertano, scende dall’automezzo e affronta a muso duro il tenente Monti sbraitando in dialetto e mostrando i pugni: ”Stai scassando ‘o c…, ora te ne devi andare o ti sparo in bocca!” Alla faccia del bicarbonato; vedi che schiuma di galantuomini sono sbarcati a Ischia! Seguono denunce, querele, dichiarazioni alla stampa e un sindaco che…rimprovera Raffaele Monti invece di far ammanettare il malavitoso! La causa è ancora in corso. Ne vedremo delle belle. Intanto un tecnico molto addentro nelle cose lacchesi, parlando delle fogne di…Patriciello ha testualmente dichiarato: “La rete è uno schifo; nei pressi della parrocchia di Santa Maria delle Grazie, la cacca si riversa in mare molto spesso per le strozzature presenti in condotta e la scarsa pendenza altimetrica; la vasca di depurazione –completamente rifatta- non serve a un fico secco, mentre la condotta subacquea in polietilene è spezzata a 150 metri dal “mercatino del pesce” (“scivolo”) e riversa in mare liquami pessimamente trattati. Una truffa alla Comunità Europea,  che minaccia sfracelli per le nostre ruberìe. Si salvi chi puo! Alla prossima.

 

4 – Continua

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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