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Il Comune di Ischia “sposa” la fondazione Teatro San Carlo

ISCHIA – Da una giunta che negli ultimi tempi, soprattutto dopo essere stata nuovamente completata, ha partorito davvero poco (praticamente quello cui è stata di fatto obbligata, e ci riferiamo all’anticipazione di cassa per l’anno corrente ed all’affidamento di incarichi legali per resistere in giudizio alle cause proposte da diversi cittadini), dall’esecutivo di Ischia ci si aspettava qualcosa di più e di diverso, ossia di maggiormente identificativo col territorio e i suoi problemi che pure sono numerosi ed irrisolti. Ed invece ecco che il sindaco Giosi Ferrandino, il suo vice Enzo Ferrandino e gli assessori Pasqualino Migliaccio, Paolo Ferrandino e Carmen Criscuolo tirano fuori dal cilindro un’altra delibera decisamente originale, e che è tale anche a leggere il semplice oggetto: “Carta dei Comuni. Fondazione San Carlo. Approvazione impegno di spesa”. L’atto in questione è il numero 20 e con lo stesso la giunta stabilisce di fatto “l’adesione del Comune di Ischia alla Carta dei Comuni della Fondazione San Carlo dando atto che l’iniziativa costituisce un ottimo vettore per l’incremento della visibilità dell’ente nonché una diretta quanto incontestabile conferma della sua vocazione culturale”. Per questo motivo si impegna una somma di 3.000 euro incaricando il responsabile del servizio cultura di procedere agli adempimenti conseguenti. Peraltro, con separata votazione all’unanimità, attesa l’urgenza, la delibera medesima viene dichiarata immediatamente esecutiva.

Ma da che cosa nasce l’iniziativa di sindaco ed assessori del Comune di Ischia? E’ presto detto. La Fondazione Teatro San Carlo di Napoli, nell’ambito di un nuovo assetto dislocativo socio-urbanistico e delle necessità di un ripensamento integrale delle politiche di incentivo alla fruizione lirica e sinfonica tale da consentire un accesso agevolato a più fasce di pubblico, ha proposto ad una serie di enti locali – tra cui per l’appunto Ischia – l’adesione alla cosiddetta Carta dei Comuni, strumento operativo a disposizione di quelle municipalità che intendano offrire al cittadino una nuova tipologia di servizio trasversale attinente alle molteplici sfere della formazione, del gusto, dell’istruzione, della politica sociale, della gestione del tempo libero, e capace di comunicare ad un target molto vasto di utenti. Nella delibera votata da Giosi & Co. Si legge che “l’adesione alla Carta dei Comuni costituisce al tempo spesso un ottimo vettore per l’incremento della visibilità dei centri sostenitori e delle relative amministrazioni nonché una diretta quanto incontestabile conferma della loro vocazione culturale”. Un concetto questo evidentemente recepito dal palazzo municipale di via Iasolino che lo fa proprio anche nelle motivazioni sopra esposte.

E poi si entra nello specifico spiegando cosa prevede l’accordo, cioè per quale motivo e per quale tornaconto il Comune di Ischia mette a disposizione il contributo: “La Carta dei Comuni garantisce per la stagione operistica 2015-2016 – si legge – la presenza del logo dei Comuni su tutti i programmi di sala e sul sito internet del Teatro di San Carlo (68.000 contatti mensili) con possibilità di link verso i siti dei comuni stessi, n. 50 posti platea riservati a giovani e anziani per uno spettacolo a testa tra le opere Falstaff e il balletto Romeo e Giulietta, n. 200 ingressi alle visite a Teatro, i cittadini dei Comuni convenzionati possono richiedere al teatro le Card dei Comuni che dà diritto a 2 biglietti e 2 abbonamenti alla stagione sinfonica o lirica a prezzi ridotti, inviti a conferenze e incontri che si svolgeranno in teatro, possibilità di fruire a prezzi ridotti degli spazi a disposizione della Fondazione per l’organizzazione di eventi propri (conferenze stampa, convegni), possibilità di ricreare itinerari turistici collegati alle iniziative della Fondazione ed alla visita del Teatro”. Insomma, in municipio hanno pensato non soltanto ad una buona e prestigiosa opportunità di promuovere il marchio Ischia (in fondo il Teatro San Carlo è un brand storico e di eccellenza) ma anche di invogliare gli ischitani a recarsi in terraferma ad assistere a qualche spettacolo. Il tutto con un contributo minimo di 3.000 euro – che è quello messo a disposizione – che si è tramutato nell’assunzione di un impegno di spesa proprio attraverso la delibera in oggetto. Il Comune, dunque, aderisce in via sperimentale a questa iniziativa che si pone anche il fine di favorire e magari implementare i rapporti istituzionali tra la Fondazione San Carlo e l’ente “coinvolgendo – si legge sempre nell’atto – la comunità cittadina in particolar modo giovani, studenti ed anziani nella riscoperta del grande patrimonio culturale rappresentato dal San Carlo di Napoli”.

 

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