Ritorniamo a parlare del canone di depurazione in quanto il dott. Gioacchino Romeo, noto costituzionalista ed uomo di legge, che già nei giorni scorsi aveva già argomentato più di una perplessità sul relativo pagamento, in un post sulla sua pagina facebook porta ulteriori elementi a supporto di tale tesi che, peraltro, giusto sottolinearlo, ha sempre visto gli amministratori “di prima” e “quelli di adesso” esprimersi in maniera affermativa al pagamento.
“Molti ricorderanno – scrive Romeo – che tre settimane fa intervenni sul canone di depurazione nelle bollette S.A.P., dopo, e a seguito di, incaute affermazioni del sindaco sulla sua presunta obbligatorietà anche là dove – come a Procida – non viene praticata una vera depurazione.
Poiché, in quell’occasione, c’era stato, tra gli altri, anche chi aveva ricordato che pendeva dinanzi alla CGUE una procedura di infrazione per violazione della direttiva 91/271/CEE sul trattamento delle acque reflue a carico di 107 Comuni della Campania, mi premurai di domandare alla stessa Corte quali fossero i Comuni deferiti.
Ho appena ricevuto la risposta e pubblico, a beneficio di tutti, l’elenco dei Comuni, facendo presente che la nostra isola è felicemente inserita in esso.
Sarebbe interessante sapere se il sindaco di Procida – nel momento in cui irrise in termini e modi infelici la sentenza di un giudice della Repubblica che a Forio d’Ischia, Comune non compreso nella “black list” europea, aveva ordinato all’EVI la restituzione di un canone di depurazione non dovuto – fosse al corrente del fatto che il Comune del quale è a capo è sotto inchiesta per mancato o inidoneo trattamento delle acque reflue.
Credo che non serva altro, a questo punto, per avviare un’azione di restituzione del maltolto (nei limiti della prescrizione che, per la ripetizione dell’indebito oggettivo, è di dieci anni)”.
